Nell’ambito del più generale paradigma dell’open innovation, in grado di generare valore dal ripensamento degli approcci tradizionali, l’open finance rappresenta un elemento centrale per l’evoluzione del sistema bancario.

Abilitando la definizione di prodotti e modelli operativi più vicini alle esigenze di clienti business e retail, l’open finance e l’open banking producono sul mercato importanti cambiamenti nei modelli di competizione e di collaborazione.

Affermata oggi a livello globale come driver di innovazione per tutto il settore, la nuova finanza apre infatti la porta a un’ondata di innovazioni per implementare in tempi rapidi servizi più rispondenti ai profili dell’utente. Si promuove così una maggiore diversificazione nel mercato, dove incumbent, corporate e fintech mettono in campo negli ultimi anni importanti strategie disruptive.

A fotografare lo scenario dell’open finance e del concreto processo di trasformazione degli ecosistemi finanziari è una nuova analisi realizzata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Fabrick e Illimity, realtà pioniere nel settore.

Si tratta di una survey che, nell’ambito di una ricerca più ampia, e grazie anche alla collaborazione con il Fintech District, coinvolge 227 nuovi operatori (91 italiani e 136 internazionali) con l’obiettivo di identificare le logiche di creazione di valore e i modelli operativi del settore. 

Fintech, strategiche le partnership

La prima evidenza emersa dalla ricerca è il parere comune del 100% delle fintech nel ritenere fondamentale per il proprio business creare partnership con altri attori.

Il 70% delle fintech ha infatti già attuato o intende attuare forme di integrazione di prodotti o servizi di terzi, considerando le partnership un elemento chiave per migliorare l’efficacia commerciale (secondo il 32%).

L’indagine condotta sul segmento delle neobank evidenzia che per queste realtà le partnership e le integrazioni con le fintech rappresentano nel 44% dei casi un’opportunità per crescere e nel 31% sono in grado di ridurre il time-to-market.

Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House - Ambrosetti
Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House – Ambrosetti

“I dati, le Api e l’intelligenza artificiale devono essere considerati gli strumenti alla base di nuove offerte, di nuovi modelli di business e di nuovi ecosistemi – dichiara Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House – Ambrosetti -. Gli stakeholder coinvolti nella nostra survey validano il modello ecosistemico di sviluppo dell’open finance. A beneficio dell’intero sistema-Paese, vi è l’opportunità di promuovere uno sviluppo ecosistemico molto ampio con il supporto sia degli attori pubblici, in qualità di regolatori, sia degli attori privati. Lo sviluppo dell’open finance, secondo un paradigma a piattaforma, indirizza le richieste delle imprese e delle nuove generazioni di consumatori che richiedono servizi e prodotti smart accessibili senza soluzione di continuità tra diversi device e capaci di offrire un’esperienza d’uso a 360 gradi”.

Una visione che trova riscontro anche nelle risposte delle banche incumbent che, per il 48% affermano di riconoscere nella collaborazione con le fintech la possibilità di disporre di soluzioni innovative. Nel 52% dei casi viene inoltre riconosciuta loro la capacità di sviluppo di tecnologie disruptive fondamentali per l’innovazione di prodotto.

Il 57% degli incumbent ritiene pertanto che l’offerta delle fintech consenta loro di ottenere sensibili vantaggi nelle strutture di costo, e il 25% ci vede anche la possibilità di una maggiore attrattività dei servizi.

Avviare nuove forme di collaborazione nell’open finance è la chiave per creare valore per la società, offrendo servizi innovativi capaci di soddisfare i bisogni emergenti – commenta Carlo Panella, head of Direct Banking di Illimity -. Illimity interpreta da sempre questo modello e vuole esserne parte; per questo siamo costantemente al lavoro per lo sviluppo di nuovi modelli in ottica bank as a platform“.

“Per gli incumbent è vitale realizzare collaborazioni con le fintech per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in grado di garantire al cliente finale un’esperienza fluida e personalizzata, elemento che sempre più determinerà la loro competitività sul mercato – dichiara Paolo Zaccardi, Ceo di Fabrick -. In questo contesto, banking as a service ed embedded finance si confermano approcci chiave per cogliere le opportunità dell’Open Finance”.

Open finance al servizio della CX

Guardando alle prospettive per i prossimi 3 anni, il 43% delle fintech si vede come parte integrante di un ecosistema di piattaforma.

Il 46% opera sulla base dell’innovazione di prodotto come elemento distintivo della propria offerta, mentre il 39% punta su nuove dinamiche di customer experience. Per ben il 74% di loro, inoltre, le strategie di sviluppo si fondano sui principi della data economy sfruttando fonti dati non-Psd2.

Le fintech risultano centrali anche nelle strategie di sviluppo per le imprese, che nell’81% dei casi le ritiene fondamentali per integrare nella propria offerta il concetto di embedded finance. Anche nel mondo delle startup, l’87% di queste realtà afferma di voler integrare prodotti finanziari collaborando con fintech per sviluppare soluzioni customizzate (42%) e creare ecosistemi di innovazione (37%).

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