Rientra all’interno del progetto Lutech Digitale 4.0, la creazione del Polo di Innovazione Tecnologica, presso il Parco Scientifico Tecnologico Tecnopolis di Valenzano, a Bari che nasce nel contesto del programma regionale Aiuti ai Programmi di Investimento delle Grandi Imprese. Il progetto è sviluppato in collaborazione con il Politecnico e l’Università degli Studi del capoluogo pugliese e si propone l’obiettivo di creare innovazione per lo sviluppo di soluzioni applicative basate su architetture a microservizi, così come su tecnologie innovative che utilizzano algoritmi sofisticati di intelligenza artificiale e applicazioni di realtà aumentata ed estesa.
Concretamente, grazie a un investimento strategico complessivo di 14 milioni di euro, il gruppo amplia la sede preesistente di Valenzano e lavora all’inserimento immediato di 60 tra neolaureati e tecnici esperti, di cui sono già in corso le selezioni, oltre a prevedere la realizzazione di un nuovo data center.
Nel tempo, il progetto comprenderà l’assunzione progressiva di 100 tecnici ogni anno per i prossimi cinque anni, per portare Bari ad essere un centro di nearshoring per Lutech. “Il Polo di Innovazione di Bari – spiega Tullio Pirovano, Ceo di Gruppo Lutech – rappresenta una grande opportunità per l’azienda e per tutto l’ecosistema locale pugliese. Grazie a un investimento importante, svilupperemo progetti ]…[ innovativi insieme alle risorse locali, contribuendo proattivamente all’evoluzione tecnologica delle realtà del territorio e di tutto il Sistema Paese”.
Lo sviluppo del progetto che Gruppo Lutech ha presentato alle istituzioni crescerà, appunto, secondo un piano già impostato per almeno i prossimi cinque anni. In particolare, in una prima fase, il Gruppo Lutech si concentrerà sullo sviluppo di soluzioni per i comparti e-health, fintech e loyalty program, per poi estendersi ai settori energy, manufacturing e retail grazie alla realizzazione di soluzioni basate su tecnologie IoT e blockchain.
Sono previste l’attivazione di partenariati estesi e la partecipazione agli ecosistemi dell’innovazione, così come previsto nella Missione 4 del Pnrr (componente 2), e Lutech ha già manifestato interesse alla collaborazione con Università e Politecnico di Bari. In particolare, con il Politecnico, la collaborazione sarà anche estesa al campione nazionale sulla “mobilità sostenibile”.
I maggiori benefici del progetto potranno arrivare proprio grazie al coinvolgimento più ampio possibile delle realtà locali specializzate, con la pianificazione di assunzioni in stretta collaborazione con il Politecnico di Bari, l’Università Aldo Moro di Bari e altri istituti di formazione della Regione Puglia.
Predisposto anche un ricco programma di supporto alla formazione, comprensivo di stage curriculari ed extracurriculari, academy, master in discipline innovative per le lauree Stem, laboratori per i settori pubblico e privato, percorsi di eccellenza e di trasformazione digitale, finanziamenti a borse di studio.
Su questi temi convergono i commenti dei rappresentanti accademici e delle istituzioni. “Le intenzioni del Gruppo Lutech mostrano che la Puglia è attrattiva – spiega Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia -. Lo è per due ragioni essenziali: per l’attenzione che la Regione sa offrire alle aziende che si vogliono insediare in Puglia e per le condizioni di contesto nelle quali i nuovi investitori si inseriscono”.
Mentre Stefano Bronzini, rettore Università di Bari Aldo Moro, commenta: “L’impegno dell’Università di Bari Aldo Moro, ed in particolare del Dipartimento di Informatica, è di collaborare con aziende come Lutech per sviluppare nuovi prodotti e servizi in perfetta coerenza con i temi della salute dell’uomo e dell’ambiente, scelti per caratterizzare tutto l’ecosistema pugliese della ricerca e della formazione”.
Si aggiunge la voce del Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino: “Sul piano della Ricerca e dello Sviluppo, c’è tutta la disponibilità a dare sostegno al progetto con i nostri ricercatori e i nostri laboratori”.
I rappresentanti delle istituzioni evidenziano inoltre l’opportunità unica di progetti di questo tipo rispetto al reskilling, al rientro nella regione delle risorse locali, e alle possibilità di costruire un percorso professionale adeguato alle competenze maturate senza la necessità di lasciare il luogo d’origine.
Lo sottolinea così il vicesindaco di Bari, Eugenio Di Sciascio: “Le grandi sfide della transizione digitale ed energetica si vincono sulle competenze, sulla capacità di formare professionisti che possano svolgere un ruolo da protagonisti. Bari si conferma ecosistema virtuoso di innovazione capace di attirare nuove imprese. Bisogna continuare a lavorare così, promuovendo lo sviluppo del territorio e del lavoro”.
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