Il settore della pubblica amministrazione italiana vive un periodo costellato da numerose sfide, la maggioranza delle quali, benché strutturali, è diventata più intensa alla luce della difficile situazione congiunturale che è seguita allo scoppia della pandemia. La lettura di queste criticità mette in luce la crescente importanza della digitalizzazione della PA come elemento a supporto di una maggiore efficacia del comparto.
A riprova di ciò, negli anni, nel settore è stato sviluppato un ampio framework di iniziative – tra cui spicca il Pnrr – a supporto dell’evoluzione e della digital transformation degli enti. Questo impianto di misure a sostegno dell’evoluzione e dell’innovazione del settore è assolutamente coerente con i trend di investimento rilevati da NetConsulting cube durante i suoi periodici incontri con i principali enti della pubblica amministrazione italiana.
Le sfide della PA italiana, la risposta della digitalizzazione
Le criticità della pubblica amministrazione riguardano, oggi, molteplici ambiti. Se si guarda alla componente di risorse umane, il settore soffre di un crescente invecchiamento degli addetti e della conseguente mancanza di personale con competenze in ambito digitale e Stem che rende complicata l’applicazione dei più innovativi modelli di lavoro. Nelle città e nei territori, piegati dai mesi di lockdown, diventa sempre più importante investire nell’efficacia dei servizi pubblici a cittadini e imprese. La sanità, da anni soggetta a tagli della spesa, pur mantenendo l’eccellenza dei servizi erogati, ad oggi si trova ad affrontare un sempre maggiore ruolo della medicina territoriale ed un pericolo di perdita di innovatività. Infine, la scuola ha mostrato tutti i suoi limiti in occasione del periodo di didattica a distanza durante il quale è apparsa evidente l’inadeguatezza del numero e delle competenze tecnologiche dei docenti.
In questo scenario, il potenziamento della digitalizzazione consente alle istituzioni di migliorare il livello delle competenze del personale e di automatizzare sia i processi interni che l’offerta attraverso l’utilizzo di piattaforme abilitanti e lo sviluppo di servizi digitali (fatturazione elettronica, Spid, PagoPA, Fse, Anpr, etc.). Per rendere concreto l’incremento di produttività e di efficacia derivante dall’adozione di strumenti digitali, l’evoluzione tecnologica del settore deve anche garantire adeguati livelli di sicurezza trasversalmente alle infrastrutture Ict, che devono essere sempre più agili e performanti, e alla componente di dati, all’insegna di una sempre maggiore interoperabilità.
Questi obiettivi sono alla base delle iniziative avviate a livello governativo nella storia recente e, in particolare, nell’ultimo biennio e riflettono le traiettorie di investimento delle istituzioni pubbliche.
Pnrr, stimolo all’evoluzione della PA
Tra il 2020 e il 2021, si sono succedute una serie di iniziative istituzionali volte al progresso tecnologico del settore della PA (avvio della Strategia per la Banda Ultralarga, costituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, lancio della Strategia Cloud Italia) che trovano nel Pnrr una collocazione efficace e propedeutica alla loro concretizzazione.
In maggior dettaglio, la componente 1 della Missione 1 del Pnrr è finalizzata a promuovere la digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana grazie a fondi dedicati allo sviluppo delle infrastrutture digitali, al supporto alla migrazione al Cloud, alla componente di dati e interoperabilità, all’evoluzione dei servizi digitali (accessibilità, adozione di piattaforme PagoPA e AppIO, identità digitale e Anpr, etc.) e al rafforzamento della cybersecurity.
Nell’ambito del supporto alla migrazione al cloud, spiccano le iniziative dirette all’implementazione della Strategia Cloud Italia e, in particolare, all’avvio del Polo Strategico Nazionale (Psn). Il Psn è un’infrastruttura nazionale per l’erogazione di servizi cloud, la cui gestione e il cui controllo devono essere autonomi rispetto ai fornitori extra UE. Tra il 2022 e il 2025, la migrazione delle amministrazioni sarà avviata e finalizzata. L’obiettivo 2025-2026 è rappresentato dal raggiungimento del 75% delle amministrazioni in Cloud. Grazie al supporto dell’Acn, i dati e i servizi pubblici saranno classificati in tre categorie, strategici, critici e ordinari, in modo che la loro migrazione sia in linea con i requisiti necessari di sicurezza, affidabilità e rispetto di normative specifiche.
Le misure per il rafforzamento della cybersecurity poggiano sull’accordo tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Acn (in veste di soggetto attuatore per l’intero investimento) e prevedono lo sviluppo di un’infrastruttura nazionale e il rafforzamento delle principali strutture operative del perimetro di sicurezza nazionale (Pnsc).
Infine, sempre nella Missione 1 del Pnrr sono previsti cinque piani operativi che compongono la nuova Strategia per la Banda Ultra Larga, approvata nel maggio 2021, ovvero Piano Italia a 1Giga, Piano Italia 5G, Piano Scuola connessa, Piano Sanità connessa e Piano Collegamento Isole minori.
Le aree di investimento
L’insieme di azioni previste dal Pnrr trova riscontro puntuale nei trend di investimento rilevati da NetConsulting cube nel comparto pubblico.
Ad oggi e nel breve periodo, gli enti italiani appaiono estremamente focalizzati sul miglioramento della propria offerta di servizi pubblici. Le istituzioni sono sempre più impegnate nell’ampliamento dei canali digitali di interazione con cittadini e imprese, nello sviluppo di servizi digitali verticali erogati da Regioni (sanità, tributi, bandi, catasto, sportelli unici), Comunità e Città metropolitane (multe e sanzioni, iscrizioni scolastiche, traporti, servizi anagrafici etc.) e nello sviluppo delle modalità di identificazione e accesso (Spid, Cie, etc.). L’importanza di questo ambito di investimento è testimoniata dall’attenzione crescente degli enti verso l’adozione di Kpi – basati su un’ampia gamma di elementi – per misurare l’efficacia dei servizi erogati.
Per poter veicolare l’offerta di servizi pubblici con la massima efficacia possibile, le pubbliche amministrazioni italiane si stanno concentrando anche sulla gestione e organizzazione dei dati, e sulle tematiche di interoperabilità e Open Data/Api nonché sulla digitalizzazione dei processi core interni.
La strategicità del tema dei dati appare in forte aumento. Sono molti gli enti che hanno già formulato, o prevedono di farlo nel breve periodo, un piano di data strategy. Al momento prevalgono obiettivi di governance e architetturali, inclusa l’introduzione di piattaforme dati, che sono propedeutici all’adozione futura di soluzioni analitiche.
I dati pubblici rappresentano un tassello fondamentale delle strategie in ambito dati. I dati pubblici costituiscono una ricchezza se resi disponibili in formato aperto attraverso le tecnologie digitali. Da questo punto di vista, il rilascio di dataset in formato aperto riguarda, ad oggi o in previsione, pressoché tutto gli enti pubblici. La disponibilità di dati in formato aperto supporta le attività di sviluppo di applicazioni Web e, in misura inferiore, mobile che sono molto variegate: sviluppo di applicazioni verticali (per la gestione di cantieri, del demanio, etc.), di dashboard e cruscotti, ovvero di soluzioni che consentono l’analisi di dati in tempo reale (traffico, infomobilità, meteo, territorio e ambiente), e di dati a livello regionale e comunale (lavoro, spesa, sanità, mercato immobiliare).
Per quanto riguarda l’automazione dei processi, gestione documentale, amministrazione e contabilità, gestione del personale, fatturazione elettronica sono gli ambiti che, al crescere della digitalizzazione, saranno funzionali al miglioramento e all’ottimizzazione dei servizi pubblici erogati a cittadini e imprese.
Per abilitare l’attività progettuale, gli enti italiani si stanno focalizzando sull’evoluzione di componenti e ambienti Ict. Le iniziative più ricorrenti riguardano, in particolare, l’implementazione di progetti funzionali all’aumento della banda dei sistemi di connettività, l’ottimizzazione dei data center e la migrazione al cloud.
Ciò è coerente con la già citata Strategia Cloud Italia. Visto lo scheduling temporale della Strategia, che pone una particolare urgenza sulla realizzazione del Psn verso cui dovranno migrare i data center con carenze strutturali e/o organizzative, non stupisce che ad oggi gli enti della pubblica amministrazione, di qualsiasi categoria, utilizzino prevalentemente servizi di tipo IaaS. Servizi di archiviazione e/o backup, di Web hosting – relativamente a siti Web, servizi di hosting basati su IaaS sono gli ambiti in cui i servizi IaaS vengono maggiormente utilizzati.
In genere, vengono adottate architetture di private cloud che danno maggiori garanzie in termini di sicurezza ed affidabilità. Seguono i servizi SaaS, al momento polarizzati sugli applicativi meno strategici e su architetture di public cloud. In quest’ambito, infatti, un’area di attenzione per gli enti è rappresentata dall’esigenza che i dati siano disponibili non solo al termine dei contratti ma anche in tempo reale o, comunque, in modo non mediato dalle applicazioni/ dalle interfacce utente. Per questo motivo, al momento, l’apertura degli enti verso il SaaS riguarda prevalentemente applicativi tattici (gestione mense, gestione del verde e delle potature, etc.). I servizi PaaS sono caratterizzati dalla minore diffusione.
Il fermento a livello applicativo e infrastrutturale determina una crescente esigenza di un’ampia gamma di servizi IT (tra cui sviluppo, manutenzione ordinaria ed evolutiva, gestione), e un’intensa attenzione sugli aspetti di cybersecurity. Da questo punto di vista, le principali aree di focalizzazione riguardano l’avvio di attività di cybersecurity risk assessment o cybersecurity assessment, l’utilizzo di strumenti per aumentare la consapevolezza sul tema della cybersecurity, l’allineamento alle misure e alle regole tecniche di Agid, la formulazione di piani di disaster recovery e business continuity, e l’adozione di security operation center.
È evidente, quindi, che i driver agli investimenti della pubblica amministrazione rilevati da NetConsulting cube continueranno ad essere di fondamentale importanza anche nel medio periodo visto che rappresentano aree strategiche di focalizzazione del Pnrr.
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