Digital Health Summit 2022 – I dati riportati si riferiscono ad un’analisi condotta da NetConsulting cube nel periodo marzo-maggio 2022 presso un campione significativo di oltre 200 enti regione/in-house e Asst/AO pubbliche e private dell’intero territorio nazionale. Analisi che ha visto coinvolti direttori generali, Cio, responsabili ingegneria clinica. Con la finalità di comprendere i contenuti delle attività indirizzate dal Pnrr, i relativi progetti in materia di interventi nel digitale inteso nella sua accezione più ampia.
L’analisi presso le regioni
L’analisi relativa alle regioni e le in-house ha come obiettivo principale quello di indagare l’andamento delle attività indirizzate dal Pnrr e, in particolare, i relativi progetti nel digitale.
Le regioni risultano ad oggi essere particolarmente impegnate in attività volte ad una maggiore centralizzazione dei processi sanitari, indirizzata dai tanti lavori di adeguamento richiesto alle aziende ospedaliere. Gli ambiti su cui i lavori di centralizzazione volgono a conclusione in quanto avviati negli anni passati riguardano il Cup regionale, il sistema informativo amministrativo e i lavori di infrastruttura IT/centralizzazione presso il data center regionale.
Un’area oggetto di un percorso a tendere di centralizzazione a livello regionale è quella della cartella clinica elettronica: su questo fronte, seppur si ravvisi un’esigenza abbastanza condivisa – tra cui quella di andare in sussidiarietà delle aziende ospedaliere del territorio non compliant alle disposizioni centrali – in realtà il grado di realizzazione non è in fase avanzata, anche per effetto dei ritardi a livello centrale.
Sempre indirizzato dal nuovo Fse, il terzo ambito più condiviso nelle intenzioni di centralizzazione regionale è quello relativo al monitoraggio dei flussi informativi verso l’ente centrale. Da questo punto di vista emerge una perplessità circa la non previsione di flussi anche da repository centrale a regionale e tra i vari repository regionali (al momento non esplicitati nelle linee guida ufficiali). La perplessità non concerne tanto l’informazione sul turismo sanitario, quanto la modalità/strumento di ritorno (documento e non dato poi utilizzabile per finalità analitiche).
Inoltre, per la prima volta, si registra un’elevata frequenza di risposta relativamente alla voce del Soc (Security Operation Center), anche in questo caso ambito di attenzione per gran parte del panel sondato: da questo punto di vista il grado di realizzazione delle attività è variegato tra regione e regione, ma si può affermare che quello della cybersecurity diviene un tema trasversale per gran parte delle regioni.
Più indietro gli ambiti relativi ai sistemi di diagnostica per immagini, nonostante vi sia consapevolezza sulla centralità del dato che, messo a sistema, diviene cruciale per abilitare la sanità del futuro.
Passando poi alla vista dei principali stream progettuali in corso e previsti, il posizionamento in alto a destra di gran parte delle voci porta ad affermare che gran parte delle attività in fieri sia indirizzato dal Pnrr (figura sotto). In particolar modo, le attività riconducibili e propedeutiche alle tematiche del Fse, Cce di regione, sistema informativo ospedaliero, telemedicina, potenziamento del Cup in logica multicanale sono particolarmente accelerati dal Piano Nazionale.
Importanti anche le correlazioni tra Cce ed evoluzione del sistema socio-sanitario e più in generale del sistema informativo regionale, unitamente alla digitalizzazione dei flussi approvativi e allo sviluppo di sistemi per processi amministrativi centralizzati. Segno della ricerca di una più profonda integrazione informativa e di processo.
Attività, invece, su cui si sta lavorando a prescindere dal Piano ma che riguardano progetti importanti, spesso avviati già durante l’emergenza Covid-19, sono quelli relativi alla rivisitazione del sistema di biosorveglianza sanitaria, la digitalizzazione dei flussi approvativi e i lavori per portare la connettività presso i Mmg, così da renderli effettivamente parte integrante del nuovo sistema di medicina del territorio.
Nel panel sondato emerge una situazione di integrazione parziale dei dati su una piattaforma regionale. Tuttavia il processo in atto di progressiva centralizzazione dei processi sanitari porterà la metà del campione analizzato ad una maggiore condivisione tra tutte le strutture. Privilegiando, le piattaforme di integrazione che consentono una vista unificata popolata dai dati amministrativi e da quelli clinici.
La forte attenzione alla gestione dei dati emerge chiaramente dal fatto che tutti i rispondenti hanno una data strategy in corso o pianificata come ambito prioritario a partire dal 2023. Data strategy sollecitata fortemente dalle attività necessarie per l’implementazione del nuovo Fse.
Gli aspetti di cybersecurity sono diventati elementi critici nella gestione dei sistemi sanitari regionali in questi ultimi mesi ed anni. E in effetti emergono sensibili differenze nelle priorità di investimento tra il 2022 ed il 2023. Se tra le attività in corso nel 2022, viene data particolare attenzione alle tematiche della formazione, del rafforzamento dei piani di business continuity e detection/response, il rafforzamento o aggiornamento della sicurezza perimetrale, il 2023 presenta tra le progettualità previste il ricorso ai servizi Soc, il rafforzamento delle attività di penetration test e vulnerability assessment, protezione dei dispositivi connessi, application e data security. Su questo ultimo aspetto insistono anche i processi di cloud transformation in corso.
Un elemento fondamentale per la costruzione di strategie adeguate, progettualità coerenti e ricorso a servizi adeguati è rappresentato dalle competenze del personale specialistico come pure dell’utilizzatore finale.
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