L’adozione di politiche Esg, quelle di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, scala posizioni nelle agende dei board sia per le organizzazioni del settore pubblico e privato, così come per le grandi città e gli enti governativi, chiamati a mettere in pratica misure concrete per affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici. Si vedono i primi risultati di questi impegni, per esempio, proprio nelle risposte agli appelli Onu da parte delle principali città intelligenti e sostenibili del mondo, classificate come Città 4.0, con i relativi progressi rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg). E si registra una rinnovata consapevolezza, interesse e concretezza da parte delle amministrazioni per offrire il loro contributo nell’affrontare la crisi della sostenibilità.
L’azione in questa direzione, soprattutto da parte delle grandi città, è importante perché le city, che occupano solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 60-80% del consumo globale di energia e del 75% delle emissioni globali di carbonio e per il futuro si prevede la concentrazione del 70% della popolazione mondiale proprio in queste città, già entro il 2050. E proprio i centri urbani faticano ad affrontare, già oggi, le sfide per assicurare salute e benessere agli abitanti, alle prese per esempio con le difficoltà legate alla gestione dei rifiuti, alla povertà diffusa, all’impossibilità per le categorie svantaggiate di accedere a un’istruzione di qualità, con le relative problematiche di inclusione.
Ntt, in qualità di Business Avenger, comprende nella propria strategia e visione questi obiettivi ed offre soluzioni e servizi in grado di raggiungere gli obiettivi delle Sustainable Cities and Communities, per dare vita a città connesse, inclusive, sicure e sostenibili. L’azione è possibile sfruttando le tecnologie digitali ed una ricerca di Esi ThoughtLab – Smart City Solutions for a Riskier World – rivela che tra le priorità delle city oggi vi sia quella di supportare meglio le modalità di lavoro ibride e per farlo non servono solo reti pubbliche evolute ma anche connessioni intranet efficienti abilitate da tecnologie come il private 5G.
A guardare i numeri del report l’ipotesi risulta convincente. Per circa il 66% delle PA i programmi relativi all’evoluzione in smart city ed alla trasformazione digitale sono importanti per il futuro delle città. Più del 60% delle città avrebbe già sviluppato piattaforme digitali per consentire ai cittadini di soddisfare diverse esigenze con un’esperienza abilitata da un’unica interfaccia personalizzata. Poco meno del 60% delle città invece utilizza già i canali digitali per favorire il coinvolgimento dei cittadini e automatizzare i processi e i flussi di lavoro delle amministrazioni, con oltre tre realtà su quattro impegnate ad automatizzare processi e flussi di lavoro.
Proprio il private 5G offre in questo contesto le opportunità per generare e poi poter monitorare una nuova serie di servizi per i cittadini. Oltre ad aprire nuove possibilità per facilitare il lavoro ibrido, riducendo i viaggi e le emissioni di carbonio generate dagli spostamenti lavorativi, si pensi alla connessione dei servizi, al monitoraggio del traffico, all’installazione di lampioni intelligenti, per l’illuminazione notturna fino al rilevamento automatico della necessità di svuotare i bidoni della spazzatura nei parchi. “In uno scenario incerto e ]…[ dinamico per il quale è necessario ristabilire una nuova normalità, i Paesi, le industrie, le comunità, le imprese globali e le amministrazioni cittadine sono propensi e desiderosi di sfruttare le tecnologie emergenti che portano risultati concreti per rispondere alle attuali sfide, come resilienza, sostenibilità e prosperità futura – commenta Stefano Aramu, vice president, Gtm Practices di Ntt Italia.
Senza contare poi come proprio grazie al 5G sia possibile realizzare finalmente una serie di servizi di diverse industry che oggi anche in Italia stentano a decollare come la teleassistenza nell’ambito della sanità digitale – tassello importante per sgravare le strutture ospedaliere dal sovraffollamento; il monitoraggio in tempo quasi reale dei consumi nelle fabbriche – il manifatturiero può innovare l’approccio al monitoraggio dei macchinari attraverso l’utilizzo di sensori più sofisticati e tecniche di controllo dati per decisioni ponderate; ma anche il monitoraggio della qualità dell’aria.
Su questo ultimo punto si segnala la collaborazione di Ntt con World Economic Forum per delineare la propria visione su come il private 5G e l’Internet of Things possano contribuire a realizzare il suo proposito di ridurre a zero le emissioni nocive, con studi documentati che prevedono come la connettività 5G potrebbe far risparmiare oltre 250 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 a livello globale entro il 2030, accelerando il passaggio all’energia eolica e solare.
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