Siemens fa un passo avanti nella propria strategia con il lancio a livello italiano della nuova piattaforma aperta Siemens Xcelerator. Uno strumento che punta a favorire la trasformazione digitale delle aziende soprattutto nei settori industria, trasporti, infrastrutture ed edifici, e con particolare attenzione alle Pmi.

E’ ancora una volta l’headquarter italiano di Milano la sede scelta per condividere questa novità con la stampa e con gli oltre 2800 colleghi video-connessi. Un centro di innovazione, ricerca e sviluppo, soprattutto software, chiamato “Casa Siemens”, come luogo inclusivo, di condivisione e sostenibilità: qui nel 2018 è stata infatti portata una prima micro-rete che permette oggi di ridurre di oltre il 50% l’emissione di CO2 e si lavora per realizzare una flotta 100% elettrica, con un’auto a disposizione di tutti i dipendenti, dove presto saranno installate 100 colonnine di ricarica per arrivare ad averne fino a 300 a regime. Un luogo dove lo smart working è da sempre realtà ma si trasforma oggi in quello che viene definito il lavoro fluido, ovvero la possibilità di svolgere le attività lavorative ovunque e in qualsiasi condizione in funzione del tipo di progetto e dove le persone possono sentirsi meglio. Persone che a livello globale superano le 300.000, contribuendo ad un business di 72 miliardi di euro; mentre in Italia si superano i 2 miliardi di euro di fatturato nel 2022

Siemens Xceleration
Floriano Masoero, amministratore delegato di Siemens Italia e head of Smart Infrastructure

L’ecosistema Xcelerator

“Oggi vogliamo mostrare la nostra vision su quell’accelerazione che chiamiamo transizione gemella, energetica e digitale delle nostre imprese, delle nostre infrastrutture e della nostra mobilità – dichiara nel suo keynote Floriano Masoero, amministratore delegato di Siemens Italia e head of Smart Infrastructure -. Siemens è in Italia da 124 anni; abbiamo da sempre cercato di portare un vantaggio competitivo alle aziende che collaborano con noi ed è quello che continuiamo a fare per abilitare la trasformazione delle imprese in settori nevralgici. Grazie agli investimenti in tecnologie innovative, come l’AI e l’IoT, diamo la possibilità alle imprese di trasformarsi e diventare più competitive”.

Il contesto sfidante in cui oggi le imprese si trovano ad operare è quello che in Siemens è definito delle 4Cclima, covid, conflitto, competizione – i cui elementi creano un impatto forte sulle aziende del sistema Italia, per le quali è sempre più complicato riuscire a sopravvivere, evolversi e ampliarsi. “In Siemens crediamo di dovere e potere avanzare in questo contesto a beneficio del sistema Italia – prosegue Masoero –. E’ per questo che oggi lanciamo Siemens Xcelerator, per aiutare le imprese, le infrastrutture e l’intero Paese ad accelerare andando a unire il mondo reale e il mondo digitale, che devono essere sempre più interconnessi, perché solo così si può favorire la transizione gemella”.

La nuova piattaforma include un portfolio completo di hardware, software e servizi digitali abilitati all’IoT di Siemens e di terze parti certificate, un crescente ecosistema di partner e un marketplace in evoluzione per facilitare le interazioni e le transazioni tra clienti, partner e sviluppatori. 

“Xcelerator perché sempre di più andiamo verso una X e in futuro non ci sarà più un prodotto, ma un insieme di hardware, software e applicazioni – interviene Giuliano Busetto, head of Digital Industries di Siemens . Il futuro è fatto di applicazioni adattabili a un’industria che cambia, in un connubio di tecnologie dove sempre di più la soluzione sarà as a service, in modo tale da poter essere moltiplicabile negli anni anche dal punto di vista dell’investimento per le imprese stesse”.

Giuliano Busetto, head of Digital Industries di Siemens
Giuliano Busetto, head of Digital Industries di Siemens

“Se guardiamo Siemens Xcelerator – prosegue Busetto –, uno degli elementi chiave è quello di essere una piattaforma facile, plug and play. Molte evoluzioni di progetti digitali scontano infatti anche il fatto di avere all’interno delle imprese una legacy, dei sistemi customizzati, fatti nel tempo e quindi difficili da sostituire. Dobbiamo creare qualcosa di estremamente flessibile che consenta di connettere le terze parti all’interno di qualsiasi industria o processo. Una piattaforma aperta, disponibile, non legata ad un’unica tecnologia”. 

Questa transizione digitale non può poi avvenire senza l’aumento delle competenze digitali delle imprese e delle persone. E’ questo un altro tema al tappeto, sul quale interviene nuovamente Masoero: “Crediamo che uno dei pillar fondamentali per l’Italia nell’ambito di questa transizione tecnologica sia la formazione; abbiamo bisogno di sempre maggiori skill digitali dal mondo dell’impresa e della scuola. Per questo Siemens ha in Italia 3 centri di ricerca innovativi per la gestione del manufacturing, dell’energy e del building. Competenze software che sviluppiamo in Italia ed esportiamo in tutto il mondo (Siemens è in primo luogo una tech Company che sviluppa principalmente software – ci spiegano -. Oltre 6,5 miliardi di euro, pari a quasi il 10% del fatturato, arriva oggi da offerte software e di sviluppo software). Abbiamo 2 digital experience center, uno a Milano e uno a Piacenza, dove quotidianamente portiamo studenti, imprese e università a collaborare per la formazione e l’espansione delle competenze, così come abbiamo lanciato la Siemens Accademia Digitale per i neoassunti”.

Giuliano Busetto, head of Digital Industries di Siemens
Giuliano Busetto, head of Digital Industries di Siemens

Il metaverso nei casi di sviluppo

Siemens è oggi impegnata anche nello sviluppo del metaverso applicato a macchine, fabbriche, città, reti di trasporto e altri sistemi altamente complessi. “Il metaverso industriale si distingue per il suo ruolo di simulazione accurata degli asset del mondo reale e di interfaccia potente con il mondo digitale – dichiara Busetto -. Molti degli elementi del metaverso industriale fanno già parte del nostro portfolio; da oltre 10 anni lavoriamo con i gemelli digitali e siamo convinti che questo modello innovativo stia già rivoluzionando il nostro modo di lavorare e genererà in futuro un enorme valore per le imprese e le società”.

Nel corso dell’evento, un’area è dedicata alle applicazioni pratiche delle tecnologie Siemens calate direttamente nelle esperienze dei clienti. Si mostra ad esempio come la simulazione e il digital twin abilitino l’automazione dei processi industriali o come attraverso il metaverso industriale le soluzioni di gestione dell’energia siano in grado di massimizzare l’efficientamento energetico delle infrastrutture. 

Siemens Xceleration - case
Siemens Xcelerator – I tre casi di successo

Tra queste, Nemo’s Garden è una startup nata da uno spin-off che si focalizza sulla coltivazione subacquea sostenibile di piante e deve anche alla tecnologia Siemens il suo sviluppo, che rende possibile oggi anche la commercializzazione del prodotto. Ce ne parla Luca Gamberini, co-fondatore di Nemo’s Garden: “Siamo la prima e unica realtà al mondo che sta esplorando una tecnologia di agricoltura idroponica, con tutte le sfide che questo comporta. Le serre dell’azienda sono delle Green House, cupole trasparenti con dentro un volume d’aria, ancorate sul fondo del mare. “Grazie all’utilizzo di Xcelerator di Siemens, e di un digital twin, oggi il nostro team è in grado di testare ogni nuova idea senza doverne realizzarne una versione fisica. Abbiamo ad esempio visto benefici nella comprensione del flusso d’acqua intorno alle forme delle nostre biosfere e una maggiore comprensione dei punti di stress sulla struttura intorno alle biosfere. Siamo anche in grado di comprendere come le diverse interazioni della radiazione solare, la temperatura e tutti i fattori fisici, agiscono sulle piante. Tutto grazie alla capacità del gemello digitale di replicare il nostro sistema”.

Luca Gamberini, co-fondatore di Nemo’s Garden racconta il progetto realizzato con Siemens Xceleration

Epf è una società nata nel 1961 nella provincia di Cuneo che dagli anni ’90 investe sullo sviluppo di  soluzioni di robotica innovativa e modulare. La relazione con Siemens è di lunghissima data, spiega Franco Filippi, owner e Ceo di Epf. Il frutto di una delle recenti collaborazioni è Supata, un’isola robotizzata pensata per adattarsi alle più diverse configurazioni impiantistiche in diversi settori merceologici industriali. Lo sviluppo, iniziato nel 2008, nasce dall’esigenza di un cliente dell’automotive la cui linea finale consisteva nell’assemblaggio di piccole componenti metalliche, diverse per forma e dimensione. “Ciascuna componente necessitava di una meccanica specifica per singolarizzarla e portarla sulla macchina in una certa posizione – racconta Filippi – e ogni volta che cambiava la geometria del pezzo, il cliente doveva cambiare anche la meccanica”. Considerati i volumi di produzione e il numero di variazioni e varianti, ne derivavano infinite complicazioni, dalla difficoltà di gestire i cambi produzione alle attività di manutenzione, fino allo spazio di stoccaggio. A questo obiettivo già sfidante, si è aggiunta nel tempo una richiesta ancora più stimolante, spiega il manager: “far sì che la macchina fosse in grado di processare anche prodotti non ancora noti. La nostra sfida è stata infatti quella di sviluppare una macchina che fosse anche aperta a prodotti futuri e quindi alla possibilità di essere utilizzata con componentistica che oggi non è neanche nota, proprio perché i clienti ogni pochi anni devono cambiare i loro prodotti”. Oggi, a guidare il robot nella ricerca della presa dell’oggetto è l’artificial intelligence, attraverso un processo ottimizzato in cui sono gli algoritmi a pianificare il minor numero di vibrazioni necessarie, utilizzando calcoli probabilistici relativi alla posizione degli oggetti da raccogliere.

Siemens Xceleration - Epf
Franco Filippi, owner e Ceo di Epf, racconta il progetto realizzato con Siemens Xcelerator

Un altro caso in cui è possibile immergersi riguarda lo smart building e in particolare i servizi di indoor positioning. Protagonista è Synapses che anche in questo caso si appoggia a Siemens Xcelerator e all’uso del digital twin guidato dall’AI per personalizzare e rendere smart l’esperienza degli utenti all’interno degli edifici. In collaborazione con Siemens, l’azienda potenzia la propria tecnologia capace di integrare sistemi di Indoor Location e di interagire con IoT e WoT-Web of things. I sistemi di localizzazione in tempo reale (Rtls) localizzano automaticamente, all’interno di un edificio o in un’area circoscritta, oggetti e persone in tempo reale, dando al contempo la possibilità di identificare le inefficienze e aumentare la sicurezza dell’edificio.

Domenico Mariotti, Ceo e owner di Synapses, racconta il progetto realizzato con Siemens Xcelerator

Commenta Domenico Mariotti, Ceo e owner di Synapses: “Alla base della nostra soluzione c’è la bolla di comfort che significa essere stati in grado per la prima volta di mettere in comunicazione il building con gli utenti, con un ascolto e un’interazione reciproca. Per concretizzare il progetto, grazie alla partnership con Siemens, abbiamo l’opportunità di accedere a tecnologie avanzate e sistemi collaudati, riducendo notevolmente i rischi associati all’adozione di nuove tecnologie e minimizzando i tempi di sviluppo. Siemens Xcelerator segna un significativo passo in avanti nel percorso delle imprese verso la trasformazione digitale”. 

Siemens Xcelerator Media Event – Sperimentazioni nel metaverso con gli ospiti

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