E’ il momento di declinare e valorizzare anche in Italia le novità dell’evento globale Atmosphere ’23 (Las Vegas, fine aprile) sulla scorta dello sviluppo della strategia edge-to- cloud declinata da Antonio Neri, Ceo e presidente di Hpe, circa tre anni fa e più che valida anche per Hpe Aruba Networking in un contesto, come quello che delinea Edoardo Accenti, country manager Hpe Aruba Italia, “sempre più attento al ruolo del networking per abilitare il potenziale delle tecnologie digitali e all’importanza di poter contare sulla piena efficienza delle reti per la trasformazione e lo sviluppo del business delle aziende”.
Il tema della sicurezza resta centrale perché “anche in Italia gli attacchi alla cybersecurity sono cresciuti del 170% rispetto al 2021 (fonte: Clusit)“. Da qui la decisione di acquisire Axis Security “così da consentire ad Hpe Aruba di espandere le proprie funzionalità di sicurezza edge-to-cloud offrendo una soluzione unificata Secure Access Services Edge (Sase)” per soddisfare la crescente domanda di soluzioni integrate di rete e sicurezza as-a-service. “Questa mossa sul mercato segue peraltro quella di qualche anno fa su Silver Peak (2020) compiuta per sostenere le sfide in tre mercati differenti quelli delle reti Wired, Wireless e delle Wan Edge Infrastructure nelle diverse sedi aziendali”, prosegue Accenti.
Terza acquisizione “chiave” – da ripercorrere anche per comprendere l’evoluzione della proposizione – è quella di Athonet (si concluderà entro la fine del 2023), azienda vicentina specializzata nel private 5G (e nella connettività 4G). In questo caso, “l’interesse di Hpe riguarda la possibilità di fornire funzionalità di rete privata per le imprese così da realizzare un portfolio convergente che acceleri la trasformazione digitale edge-to-cloud, in particolare coprendo quei casi d’uso in cui la tecnologia Wifi potrebbe rivelarsi inadeguata”, per esempio la connettività per eventi, location come gli stadi i grandi spazi, i cantieri, ma anche tutto il mondo healthcare.
“Centrale inoltre per Hpe Aruba resta anche il tema della sostenibilità già nel Dna Hpe, nelle sue varie declinazioni sia nelle scelte di ingegnerizzazione dei prodotti (ciclo di vita lungo), sia nelle iniziative di riutilizzo (circolarità). Non solo, gli stessi modelli Network as a Service rappresentano una modalità d’uso – tema centrale di Atmosphere – che abilitano una fruizione delle reti del tutto coerente con i concetti di sostenibilità”. E già oggi oltre 85% delle appliance Hpe vengono riutilizzate.
Per quanto riguarda nello specifico gli annunci di Atmosphere ’23 si può parlare in concreto di un’evoluzione delle soluzioni che fanno perno sul potenziale dell’AI e del ML sfruttato da Hpe Aruba Central (ML e AI) per la predittività e le azioni da implementare nell’infrastruttura prima che si generino i problemi (da qui l’idea di “next generation” Hpe Aruba Networking Central). Si tratta in questo caso di AI e ML basati sulla ricchezza dei dati raccolti ad ogni livello infrastrutturale. Dai diversi milioni di device collegati e dagli apparati che compongono le infrastrutture.
“Un’altra parola chiave di Atmosphere è infine l’agilità che deve consentire alle aziende di introdurre innovazione pianificata senza rinunciare ad adattare le scelte passo a passo”, prosegue Accenti. Anche l’agilità si riflette quindi nella modalità di consumo NaaS sia in chiave infrastrutturale sia intesa proprio come Consumption as a Service dei servizi, anche quelli cui le aziende meno strutturate potrebbero fare più fatica ad accedere.
Agilità, semplificazione, gestione delle risorse con l’AI sono qualità “innestate” all’interno della piattaforma Hpe Greenlake, con cui si integrano le soluzioni Hpe Aruba Networking, così da fornire i servizi ai clienti in modalità scalabile, secondo le diverse modalità di consumo non solo di calcolo e storage ma anche di networking.
La proposta tecnologica
Alessandro Ercoli, Sistem Engineering manager Hpe Aruba: “L’azienda oggi offre soluzioni che coprono dalla componente wired (quasi come commodity) fino a quelle wireless, SD-Branch, SD-Wan e ovviamente Sase e private 5G”. Durante Atmosphere ’23 si è fatto il punto sulla strategia del journey edge-to-cloud annunciata oramai tre anni fa da Antonio Neri. Alla base di tutto vi sono le componenti tecnologiche appena specificate, oltre al DC networking. E l’acquisizione di Athonet consentirà di complementare l’offering Wifi-6E con il private 5G, grazie ad una soluzione software di “core-networking” che è in via di integrazione nel portfolio.
“Gli annunci più importanti riguardano in particolare tutta l’intelligenza (AI e ML) che guida la componente infrastrutturale – dettaglia Ercoli – con Hpe Aruba Central che è componente integrata in Hpe Greenlake e unifica la gestione cloud native delle reti di filiali, sedi remote, campus, data center e IoT con le informazioni basate sull’AI, l’automazione dei flussi di lavoro e la sicurezza estesa dall’edge al cloud”.
Significa disporre di uno strumento unificato per la gestione di un’infrastruttura di networking anche a fronte di importanti decentralizzazioni, tipiche degli scenari di rete delle aziende enterprise oggi. E’ annunciata al riguardo una nuova “vista” lato utente denominata Solar System View con al centro della vision il sito, oppure il device, oppure l’utente, per abilitare la possibilità di drill-down e con tutte le informazioni puntuali raccolte dai motori di AI e ML. Informazioni che vengono poi correlate, e masticate dall’AI fino a divenire suggerimenti d’azione.
E’ annunciata (e verrà introdotta) anche una nuova modalità di interazione con il sistema Hpe Aruba Central non solo per disporre real-time dello stato di salute infrastrutturale, del dispositivo e dell’esperienza utente, “ma anche di una time-travel che consente una visuale contestuale della rete point-in-time, permettendo in pochi minuti il ripristino di un punto specifico (con granularità fino ad un minuto su sette giorni)”.
Un altro annuncio riguarda la visione della topologia fisica e logica delle reti in modalità Sunburst, a più livelli, per migliorare la visualizzazione di reti grandi e complesse. Hpe Aruba Central quindi evolve per facilitare, automatizzare orchestrare qualsiasi infrastruttura a vantaggio anche delle aziende che non hanno competenze per gestire infrastrutture complesse. Nel mantra della semplificazione. Tutti i nuovi prodotti sono invece già pensati ingegnerizzati e sviluppati per l’integrazione con le nuove potenzialità di Hpe Aruba Central.
Nell’ambito del potenziamento degli analytics, la proposta dell’agent Uxi (User Experience Insights) consente ora attraverso sensori all’interno dei device di raccogliere informazioni e analitiche (lato utente), per fornire informazioni ad Aruba Central. Mentre nell’ambito DC networking gli investimenti annunciati due anni fa portano frutto con il rilascio, all’interno di Hpe Aruba Central, delle componenti necessarie a gestire le infrastrutture di DC networking per automatizzarle, orchestrarle ed integrarle con piattaforme cloud di altri vendor. L’idea è di poter agire in cloud come on-prem e viceversa.
“Ultimo ma non ultima l’evoluzione dell’idea di Agile Naas che prenderà forma in modo consistente nei prossimi mesi, con la fine di luglio anche in Italia”. Si tratta di una forma a consumo declinata ora anche attraverso diversi “pacchetti” (NaaS Service Packs) disponibili a seconda dell’infrastruttura di rete di cui si ha bisogno e proposta come una sorta di catalogo online i cui servizi, una volta attivati, ricadono direttamente all’interno di Aruba Central come istanze, ed i cui elementi, lato cliente, sono “pronti da accendere ed attivare dal portale”.
Si tratta di pacchetti per esempio per il Wifi indoor, outdoor, ma anche switch di accesso o switch-core. Ed ora sarà disponibile un nuovo pacchetto per mettere in sicurezza con policy specifiche tutte le infrastrutture di rete. La modalità a consumo Agile NaaS si qualifica quindi come formula agile ed in linea con gli obiettivi di sostenibilità.
“E proprio attorno a questa offerta si possono declinare nuovi casi d’uso di modelli a consumo diversificati e flessibili e fruibili da un’unica piattaforma” – spiega Stefano Brioschi, Category Manager, Hpe Aruba -. “In particolare Hpe Aruba oggi è proprio focalizzata ad adattare il proprio portfoglio di soluzioni su use case diversi. Mantenendo però una visione unitaria e senza trascurare la proposizione DC Networking”.
L’idea è quindi quella di abbracciare le esigenze specifiche del retail, e dell’hospitality, per esempio, così come quelle articolate dall’edge al cloud in ambito manufacturing, alimentando l’idea di un’infrastruttura “sempre più consumabile con tutti i servizi a contorno (si pensi a Noc e Soc)”. Tra le idee proprio in questa direzione anche quella della proposta di “una declinazione su misura di Hpe Aruba Central anche per le aziende Smb, con gli analytics che restano centrali per essere sicuri di offrire servizi efficaci mantenendo alta l’attenzione sul Roi”.
La strategia di canale
“L’evoluzione della proposta tecnologica e delle esigenze dei clienti impattano anche sulla strategia di canale – si aggancia Daniela Quagliarella, Italy channel sales manager di Hpe Aruba -. Per questo l’azienda ha deciso di declinare un nuovo programma di canale, Hpe Partner Ready Vantage, che affiancherà nei prossimi mesi il tradizionale Hpe Partner Ready for Networking fino alla piena integrazione di quest’ultimo nel primo”. A fronte di tre business model – Capex, SaaS (licenze e sottoscrizioni software), ed il vero e proprio puro NaaS (l’acquisto As a Service di hardware, software, servizi) – cambia anche il ruolo dei partner che si evolvono attraverso business model evoluti: “I clienti chiedono ai partner di operare come consulenti per il networking. E i partner devono trasformarsi per riuscire nello scopo focalizzandosi quindi anche sui servizi a valore aggiunto, e con la capacità di integrare le soluzioni di terze parti”.
Ecco allora che Hpe Partner Ready Vantage si qualifica quindi come programma flessibile basato su tre pillar: Build, Sell, Service. Build è la “track” di maggiore interesse anche per i partner tradizionali, pensata per per colmare il gap di competenze (attraverso training e certificazioni) con la finalità di nutrire le skill per la “costruzione dell’offerta As-a Service”. La track Sell è focalizzata sull’accelerazione del business As-a-Service. La track Service è del tutto dedicata ai grandi system integrator che puntano a veicolare un modello As a Service puro e si articola su tre center of expertise: managed services, professional services, e costumer success services.
La proposta Hpe Aruba quindi si allinea con l’azione dei partner che oggi si muovono o come Msp (sposano l’adozione As a Service, ma dispongono di una struttura organizzativa che comprende Noc e Soc e quindi erogano servizi gestiti direttamente), o sposando la proposta Hpe Greenlake for Aruba, che acquistano però rilasciata dai distributori per poi erogarla ai clienti.
I Service Pack, infine, si collocano on-top a queste modalità a completamento di una strategia sempre più determinata verso l’As-a-Service, ma senza abbandonare gli altri modelli.
Chiude Accenti riagganciandosi alle specificità dello scenario italiano: “Proprio questa attenzione nella declinazione della proposizione consente oggi ad Hpe Aruba Networking di venire apprezzata dal nostro mercato. La presenza di Hpe Aruba nelle convenzioni Consip, e nei piani di digitalizzazione legati al Pnrr offre la giusta sponda alle aziende che cercano agilità nella continuità della proposizione“. Finance, manifatturiero, aziende distribuite in diversi territori ed healthcare in particolare lo riconoscono. Senza dubbio l’integrazione con la proposizione Hpe a sua volta è strategica. “Il cliente trova nell’offering riflessi tutti i suoi possibili percorsi, con un’idea di innovazione che cerca sempre di più intelligenza integrata nelle soluzioni. Questo per la capacità di Hpe Aruba di evolvere per stare al passo con le richieste dei clienti ma nel solco della continuità“.
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