Gli operatori continuano ad investire nelle reti 5G, ma allo stesso tempo faticano a monetizzare l’adozione diffusa dello standard più veloce, anche per le difficoltà ad aggiungere valore rispetto ai servizi 4G di precedente generazione.
Come è stato ampiamente dibattuto ancora prima dell’affermarsi del nuovo standard, e come gli analisti in più occasioni hanno sottolineato nel tempo, il cambio di paradigma nell’utilizzo di tecnologie di trasferimento dati a bassa latenza ed alta velocità si sarebbe dovuto inquadrare soprattutto negli scenari delle applicazioni b2b e industriali, negli scenari IoT, al servizio delle smart city etc. Invece pare, al contrario, che sia stata molto più rapida la diffusione dello standard negli scenari di consumo tradizionali (video, applicazioni mobile etc.) dove però gli operatori globali e le telco faticano a marginare.
Parte da questi spunti l’analisi di Juniper Research, Global Operator Revenue Strategies 2024-2028, che indaga il tema introdotto così da Benjamin Clark, co-author della ricerca: “ Nonostante gli investimenti nelle nuove tecnologie, le strategie per monetizzare le reti tramite gli abbonamenti mobile non sono state all’altezza. I futuri modelli di business devono creare valore per le imprese e nuovi flussi di entrate per monetizzare il valore della tecnologia attraverso i progetti b2b”.  

La ricerca evidenzia e raccomanda agli operatori ed alle telco di insistere quindi nell’investire sulle tecnologie cloud ed in particolare lavorare di concerto sulla standardizzazione e l’allineamento delle Api – alla base delle attenzioni di project Camara – che consentirà di gestire in modo più agile i servizi IoT sulle reti, ed ai software di terze parti di comunicare in modo trasversale con le applicazioni utilizzate sulle reti di telecomunicazione.

L'utilizzo delle Api per tipologia come modellizzato da Project Camara
L’utilizzo delle Api per tipologia come modellizzato da Project Camara (fonte: Linux Foundation)

Indirizzare la connettività IoT è fondamentale per gli operatori, per offrire al mercato casi d’uso virtuosi e redditizi basati sul 5G. Parliamo di un mercato, quello della connettività IoT basata sul 5G, che gli analisti di Juniper Research riportano in crescita e toccherà i 23 miliardi di dollari di ricavi entro il 2028. Anche perché sono sempre di più i processi software defined che corrono sulle reti e consentono una rapida implementazione delle Api, ma serve che esse possano ‘riconoscersi’ nelle diverse applicazioni. Gli operatori in questo scenario devono fornire Api che consentano la gestione in tempo reale dei dispositivi, la configurazione remota e l’integrazione con soluzioni di terze parti. Lavorare su questo punto significherà potersi ri-posizionare per sfruttare l’opportunità di ricavi derivanti dalla connettività IoT. 

Generare valore con eSim

Il 5G non è chiaramente l’unico ambito su cui gli operatori possono far leva. In diversi precedenti contributi abbiamo analizzato il potenziale della diffusione delle eSim, oggi ancora di fatto inesplorato (per quanto sia cresciuta e di fatto oramai diffusa la possibilità di utilizzarle).  Qui ci preme solo mettere a fuoco una distinzione tecnica chiave tra eUicc e eSim, che Juniper Research vuole sottolineare per cui eUicc è il componente hardware che comprende profili operatore che consentono il Remote Sim Provisioning (quindi chip e eSim) e l’eSim vera e propria comprende l’ecosistema eSim nel suo insieme, incluso l’eUicc, ma con anche il profilo eSim e l’Rsp.

Lo facciamo perché le eSim che si trovano in tanti dispositivi di consumo e industriali, tra cui smartphone, dispositivi indossabili, sistemi di sicurezza, di produzione, appliance per le smart city possono ‘chiamare’ specifici profili di abbonamento, utilizzando il servizio di rilevamento eSim basato sulle specifiche Gsma, ma il supporto del comparto per questi servizi sono di fatto ancora molto limitati. Ed invece sarebbero proprio la programmabilità da remoto – tramite eUicc integrato per il provisioning – e la gestione remota, a rendere più snelli i processi, ridurre i costi della logistica e consentire un onboarding più rapido di nuovi abbonati per specifici casi d’uso. Un punto su cui le telco devono ancora lavorare molto.

L’AI accelera sviluppo software per il networking

Oltre a questo aspetto la ricerca richiama l’attenzione anche sulla democratizzazione nell’utilizzo dell’AI. La maggiore convenienza e disponibilità complessiva delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per l’orchestrazione di rete sul mercato consentono alle telco di rimanere competitivi e soddisfare la crescente domanda dei consumatori di connettività affidabile e ad alte prestazioni solo a patto che la ‘modernizzazione’ delle applicazioni al servizio del networking sia davvero cavalcata dagli operatori come un’opportunità.

Ripartizione per aree geografiche dei ricavi degli operatori telco nel 2024
Ripartizione per aree geografiche dei ricavi degli operatori telco nel 2024. Il valore complessivo è di 900 miliardi di dollari (fonte: Juniper Research, 2024)

Juniper Research su questo punto legge in fase lo sviluppo gli sforzi di collaborazione per rendere l’intelligenza artificiale più standardizzata e adattabile alle strutture di rete convenzionali esistenti.

Non solo, gli ultimi anni hanno visto crescere l’importanza della codifica e della programmazione open source di software che include l’intelligenza artificiale. Si parla di applicativi in grado di ridurre i costi complessivi di licensing e promuovere la collaborazione innovativa. Infine, la disponibilità di AIaaS (AI-as-a-Service), secondo Juniper Research apre ad una flessibilità e a una velocità maggiori nel deployment di sistemi risolutivi le problematiche di rete.

Cloud, vantaggi ancora inespressi

L’ultimo punto dell’analisi proposta da Juniper non dovrebbe stupire ma è coerente con la riflessione secondo cui il potenziale del cloud resta ad oggi in ambito telco per determinati aspetti inespresso. Non si tratta solo di poter accedere e utilizzare server, storage, database, reti, software e applicazioni su richiesta, per soddisfare determinati carichi di lavoro. L’uso delle tecnologie di cloud computing per fornire funzionalità innovative ai servizi di rete può comprendere un’ampia gamma di funzioni: la virtualizzazione delle funzioni di rete (Ran, Radio Access Network) per abilitare servizi VoLte (Voice over Lte) o le piattaforme di messaggistica, anche privata.
Oltre a questo la Network Function Virtualization è  componente chiave dei servizi cloud nelle operazioni di rete. Permette di virtualizzare le funzioni di rete tradizionalmente implementate nell’hardware (come router, firewall e bilanciatori di carico) in software che funziona su server standard. Questo consente agli operatori di implementare e scalare i servizi di rete in modo rapido ed efficiente.

Il cloud consente alle piattaforma di analisi che lo utilizzano di sfruttare i big data e gli algoritmi di apprendimento automatico per analizzare le prestazioni della rete ed operare in anticipo rispetto a problemi e congestione del traffico, così da ottimizzare l’utilizzo delle risorse e migliorare la qualità del servizio complessiva e l’esperienza per gli abbonati mobili. Con accorte politiche di dislocazione di risorse all’edge gli operatori  possono distribuire le risorse informatiche più vicino all’utenza e ai dispositivi IoT. L’edge computing riduce la latenza, migliora le prestazioni delle applicazioni e supporta casi d’uso che richiedono elaborazione in tempo reale, come realtà aumentata, realtà virtuale e veicoli autonomi. I servizi cloud operano poi con a monte piattaforme di gestione che consentono agli operatori ed alle telco di controllare dinamicamente i flussi di traffico di rete, ottimizzare le prestazioni e implementare le policy più facilmente.

Sono gli ultimi due però gli aspetti a nostro avviso più interessanti: i servizi cloud abilitano la possibilità dello slicing nelle reti, ovvero la possibilità di integrare reti virtuali multiple all’interno di una singola infrastruttura di rete fisica, con ogni rete dimensionabile su misura per specifici casi d’uso per esempio per offrire banda larga mobile di qualità avanzata, uno scenario Urllc (Ultra-reliable Low-latency Communications) o mMtc (Massive Machine-type Communications). In questo modo gli operatori potrebbero supportare in modo efficiente diversi servizi e applicazioni.

La sicurezza resta, infine, un modello di business sempre verde, in grado di generare valore, anche solo in relazione a migliorare la fiducia complessiva dei clienti nei servizi. I servizi di sicurezza basati cloud possono aiutare telco e operatori con strumenti per il rilevamento delle minacce, la prevenzione delle intrusioni, la crittografia e il controllo degli accessi. Questi servizi rendono le infrastrutture di rete più robuste e a valle, lo sappiamo, ci sono i dati degli abbonati e le applicazioni i fornitori di servizi cloud che investono molto in misure di sicurezza e certificazioni di conformità, partnership ben calibrate con gli operatori per salvaguardare la solidità delle reti con solide funzionalità di sicurezza facilita la possibilità di riuscire a soddisfare i requisiti normativi.

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