Sviluppare soluzioni per proteggere i dati e gestire la sicurezza degli endpoint, pensate per semplificare il lavoro dei managed service provider come delle piccole e medie imprese e nello specifico dei team IT. E’ l’ambito operativo di Acronis che si propone sul mercato con un’offerta in un comparto, quello della cybersecurity appunto, che oggi è sotto l’attenzione non solo delle aziende e delle organizzazioni private, ma anche della PA che nel suo percorso verso la digitalizzazione ha bisogno di soluzioni e servizi che siano compliant con le regolamentazioni in continuo aggiornamento. Ne parliamo con Denis CassinerioAcronis Senior Sales director e general manager South Emea: La crescita del mercato della sicurezza in Italia è una dimostrazione dell’interesse crescente verso questi temi, ma anche la coercizione normativa, necessaria, ha dato un impulso positivo”. Pensiamo all’arrivo di Gdpr o a Nis e alla nuova versione Nis2 che stanno progressivamente cambiando l’attenzione rivolta ai temi concernenti la cybersecurity. “Gli operatori di canale stanno inoltre accelerando verso la ‘proposizione’ di servizi, con maggiore decisione e questo è un bene se consideriamo l’arretratezza verso altri Paesi europei, come ad esempio Regno Unito, Francia e Germania”. Complessivamente la spesa di cybersecurity in rapporto al Pil resta ancora tra le ultime in Europa. L’Italia spende circa l’1,2% del Pil ed è molto indietro rispetto gli altri Paesi, “considerando che siamo la quarta economia sul territorio europeo, dovremmo avere una maggiore attenzione alla spesa relativa alla sicurezza delle informazioni. Una strada è ancora lunga ma con segnali di miglioramento”.

Ad indirizzare le strategie di sicurezza oggi intervengono non solo le tecnologie ma anche i processi. Acronis ha da poco ottenuto il livello di qualificazione QI2/QC2come definito dall’Acn nella Determinazione n. 307/2022 -. Per comprendere il significato ed i vantaggi della qualifica spieghiamo che l’iniziativa parte dal principio secondo il quale le PA gestiscono dati e workload che operano a diversi livelli di criticità e, nel percorso di migrazione da una soluzione locale a una soluzione cloud, sono tenute a identificare la classe di rischio a cui appartengono i workload e i dati che gestiscono. La Strategia Cloud Italia, realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e Acn, indica i criteri di classificazione di dati e servizi e di composizione dell’infrastruttura cloud e contiene gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della pubblica amministrazione italiana.
Ecco allora che, grazie alla certificazione, clienti e partner responsabili della gestione di workload critici possono avvalersi dell’accreditamento ottenuto da Acronis per fornire più servizi, nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Determinazione citata.

Denis Cassinerio
Denis Cassinerio, Acronis Senior Sales director e general manager South Emea

Cassinerio mette a fuoco come è evoluta di conseguenza la proposta dell’azienda. “Indubbiamente la parola che esprime e al meglio la necessità di cyber protection ad oggi è resilienza. La qualificazione (obbligatoria da aprile 2019 per tutti i nuovi servizi) non era stata pensata dal legislatore per questo motivo, ma considerando l’evoluzione dell’offerta dal 2019 ad oggi, ed il focus sul cloud di Acronis, ]…[, oggi le PA italiane hanno a disposizione una serie di nuovi servizi, atti ad ottenere la resilienza cyber necessaria contro le minacce cibernetiche”. Si parla di un’offerta che coniuga le proposte di gestione del rischio, backup, disaster recovery, endpoint protection ed inoltre Edr/Xdr/Mdr, essenziali per ogni PA, allineati anche alle misure minime, e alle richieste della Nis2, recepita da ottobre di quest’anno anche in Italia, come in tutta Europa.

“In Italia il percorso verso il cloud per le pubbliche amministrazioni è piuttosto tortuoso – prosegue poi Cassinerio e la centralizzazione dei servizi può mettere in difficoltà le realtà locali. Qualificare servizi che possano offrire una migliore sicurezza, sfruttando il cloud è quindi importante e rende agile la decisione di comuni, province, enti locali, scuole e università, di modernizzare le proprie difese cyber”.
La rete dei partner Acronis, capillare per ogni provincia, rende questa innovazione dei servizi più “vicina”. In concreto, la qualificazione QI2/QC2 ottenuta da Acronis in Italia consente ai clienti e partner di commercializzare servizi cloud innovativi, progettati per gestire i workload della PA ospitati sull’infrastruttura cloud di Acronis sfruttando il centro dati di Roma e concentrandosi sui principi del National Cybersecurity Framework e del Nist per fornire una migliore resilienza alle istituzioni governative italiane.

Acronis, la strategia in Italia

Il ruolo dei partner resta centrale. “I partner ci stavano chiedendo da tempo questa qualificazione, che permette di utilizzare il nostro data center di Acilia (gli altri europei seguiranno) per erogare tutti i nostri servizi cloud alle PA italiane, spiega Cassinerio. In questo modo oggi è possibile indirizzare in modo proattivo le necessità legate alla conformità ma anche le nuove esigenze di protezione e rilevamento, che il panorama cyber richiede. “Il livello di qualificazione permette di gestire anche i dati considerati critici e che le pubbliche amministrazioni hanno dovuto classificare sin dal 2022. Un altro aspetto importante è che, grazie alle tecnologie Acronis, dal 2024 è possibile erogare servizi di cyber resilienza che includono il rilevamento delle minacce e risposta in modalità gestita (Mdr)”. L’unione di più ambiti di spesa sotto un’unica piattaforma consente inoltre alle PA di ottimizzare i budget nel progressivo passaggio al cloud, con i relativi benefici in merito alla sicurezza delle informazioni. 

Acronis si è strutturata quindi nel tempo per assecondare i percorsi dei clienti. Cassinerio: “Su oltre cinquanta persone a livello locale operiamo con circa una ventina di risorse dedicate allo sviluppo commerciale, includendo i ruoli di field sales, channel sales, marketing ed eventi, solutions engineer, technical account manager, compliance ed altre figure”. Il canale è composto da sei distributori ufficiali, tre aggregatori che servono i partner certificati secondo il criterio del programma di canale con sei platinum partner, e quarantadue gold. “Il numero complessivo di partner che indirizza la domanda di tecnologie e servizi è circa millecento. Un aspetto per noi molto importante è la Academy di Acronis che eroga corsi per la certificazione dei nostri partner e che abbiamo esteso con la collaborazione dei nostri distributori”. Intenso il lavoro di formazione del canale, quindi. “Abbiamo ampliato il numero di partner sul territorio di circa 400 unità tra il 2022 e il 2023 ed oggi possiamo contare su oltre 1.100 partner che lavorano con noi di cui siamo focus su circa 250”. E Acronis ha continuato l’accelerazione che aveva già impresso dal 2019 con il rilascio sia di nuove caratteristiche della piattaforma (Edr, Mdr, Automation) che con investimenti sul territorio.

“Quando sono arrivato (circa due anni fa, Ndr.) – spiega Cassinerio l’organizzazione italiana contava poco più di venti persone mentre ora siamo più di cinquanta. Un’azienda realmente internazionale che assume i talenti dove li trova”. Nel 2022 Acronis ha aperto il data center, in collaborazione con Noovle, che è stato recentemente ampliato. L’evoluzione della qualificazione Acn (disponibile sul cloud marketplace di Acn) ha inoltre comportato come premesse, la certificazione Iso 27017 e Iso 27018 oltre che il rinnovo della Iso 9001 e lo sfruttamento della Iso 22301. Il tutto guidato dalle richieste provenienti dall’Italia. Conclude Cassinerio: “L’obiettivo ora è portare Acronis ad essere “il” riferimento per la cyber protection in Italia nel mondo degli Msp. A livello mondiale l’obiettivo è di moltiplicare per dieci la presenza sugli elementi cyber della piattaforma (Epp/Edr/Xdr/Mdr). Il team locale è molto affiatato e professionale con profonde esperienze di canale e di cybersecurity. Tutti hanno lo stesso obiettivo condiviso e lo vediamo ampiamente raggiungibile ]…[“.

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