Il settore data center è sempre più attento ai temi ambientali. E’ un contesto in cui si consumano grandi quantità di energia per alimentare infrastrutture, sistemi di condizionamento e server propri o, nel caso dei colocator, dei clienti; in molto casi, anche il consumo di acqua di raffreddamento è rilevante; inoltre, si devono considerare aspetti quali l’uso di materie prime critiche come le terre rare, il peso delle emissioni incorporate nelle apparecchiature come conseguenza della loro realizzazione, la gestione del fine vita.
Digital Realty, cliente Schneider Electric, mette al centro la questione della sostenibilità e ha iniziato a usare i dati per ottenere risultati significativi e individuare nuove opportunità, avviando oggi progetti che mettono in atto i principi dell’economia circolare.
Digital Realty è un fondo di investimento real estate che possiede, acquisisce, sviluppa e gestisce una piattaforma globale di data center. Ai vertici nel settore in quanto a sostenibilità ambientale, l’azienda è stata la prima nel mondo dei data center a ricevere da Energy Star il riconoscimento Partner of The Year, confermandolo per due anni consecutivi e arrivando oggi a riceverlo anche per ben 31 delle sue facility (che rappresentano in termini di capacità il 70% del suo footprint negli Usa).
Fissare gli obiettivi di sostenibilità
In termini generali, Digital Realty ha messo al centro del suo percorso di sostenibilità tutto il ciclo di vita dei suoi data center. Il processo inizia dall’acquisizione e dallo sviluppo delle facility e prosegue con l’ottimizzazione del ciclo di vita operativo, comprendendovi anche periodici ammodernamenti delle infrastrutture e le attività della supply chain.
L’impegno dell’azienda è supportata dall’uso di green bond, energia rinnovabile, tattiche per l’efficienza energetica, strategie per la conservazione dell’acqua, iniziative per aumentare la resilienza rispetto al cambiamento climatico e pratiche sostenibili nella costruzione e gestione degli edifici: tutto ciò mira a trovare nuove soluzioni per tagliare le emissioni dirette delle facility, e quelle della supply chain.
In concreto, Digital Realty è il più grande fornitore di data center cloud e carrier-neutral, di soluzioni di colocation e di interconnessione: fissare obiettivi ambiziosi per la loro piattaforma data center globale (PlatformDiIGITAL) non era un compito facile. Nel 2020, l’azienda si è impegnata a ridurre del 68% le sue emissioni Scope 1 e Scope 2 (dirette e indirette) in oltre 290 dei data center presenti in 24 paesi. Questo obiettivo è in linea con lo scenario climatico per il contenimento entro gli 1,5°C dell’aumento della temperatura media globale, confermato da Science-Based Target Initaitive per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030.
Come ulteriore step, l’azienda ha poi iniziato ad “attaccare” anche le emissioni Scope 3 a monte e a valle nella sua supply chain e pochi giorni fa ha annunciato nuove iniziative per l’economia circolare e un progetto di rigenerazione delle batterie degli UPS trifase che utilizza nelle sue infrastrutture, al fine di allungarne il ciclo di vita.
Collaborare con clienti focalizzati sulla sostenibilità
Secondo Digital Realty, la sostenibilità non fa solo bene al pianeta – fa bene anche al business. L’efficienza nell’uso delle risorse ha ripetutamente dato prova di creazione di valore, perché usare acqua ed elettricità in modo più efficiente fa risparmiare denaro ed è una scelta che si allinea anche alle priorità dei clienti. Infatti, il 90% dei 20 clienti più importanti di Digital Realty ha reso pubblici i propri obiettivi di sostenibilità.
Digital Realty tiene conto nei propri processi decisionali del feedback dei propri clienti e dei loro impegni di sostenibilità, per aiutarli a raggiungere il risultato. L’azienda è inoltre consapevole che i fattori ESG – critici per misurare la sostenibilità e l’impatto etico di un’azienda – sono sempre più importanti per gli investitori. Digital Realty, del resto, è uno dei primi dieci Real Estate Investiment Trust (“REIT”) americani quotati in borsa e quindi dialoga attivamente con gli investitori più importanti per comprendere le loro priorità e gli obiettivi di investimento correlati ai temi ESG.
Misurare i risparmi energetici con metriche adeguate
Digital Realty usa metriche verificabili e chiede supporto a organizzazioni esterne per supportare le proprie dichiarazioni. Schneider Electric è in questo senso un fornitore significativo di Digital Realty condividendo con il suo cliente la consapevolezza che servono dati quantificabili per poter attuare efficientamenti.
Una delle metriche di efficienza energetica che Digital Realty tiene in maggior considerazione è il PUE (Power Usage Effectiveness). Il PUE esprime il rapporto tra il consumo energetico annuale dell’intero data center e il consumo energetico annuale di tutti i server presenti nella struttura. L’obiettivo iniziale di ridurre il PUE di colocation del 10% entro il 2022 (rispetto al 2017) è stato superato, riducendo il PUE dell’11%; inoltre, l’azienda è in grado di dare ai suoi clienti informazioni granulari, a livello delle singole suite del cliente – utilizzando il software Power Monitoring Expert di Schneider Electric – aiutandoli a migliorare il loro PUE.
Un risparmio energetico significativo è stato ottenuto implementando illuminazione LED: i nuovi data center di Digital Realty usano solo illuminazione di questo tipo perché è la più efficiente ad oggi disponibile. I sistemi di raffreddamento presenti sfruttano quando possibile il “free cooling”: anche in zone climatiche miti come la contea di Santa Clara, in California, molti dei data center di Digital Realty usano l’aria più fresca delle ore notturne come dissipatore di calore, per migliaia di ore all’anno, così da risparmiare elettricità. Inoltre in molti mercati usano energia prodotta da fonti rinnovabili.
Ad esempio a Dallas, Texas, Digital Realty ha siglato dei contratti di lungo termine per ottenere 154 megawatt di energia solare ed eolica. Schneider ha condotto per conto di Digital Realty la negoziazione di una porzione di questi Power Purchase Agreement, che ha consentito già dal 2021 di alimentare con energia rinnovabile circa il 70% delle infrastrutture di Digital Realty presenti nell’area.
Usare i dati per preservare l’acqua
L’acqua è un’altra risorsa essenziale, che le infrastrutture data center non devono consumare a spese della collettività e del pianeta. Digital Realty si è mossa in modo pioneristico anche in quest’ ambito: nel 2021 è stata la prima azienda che consuma acqua riciclata nonché la prima e unica azienda del settore data center a unirsi a WaterReuse Association – Recycled Water User Network (una rete di imprese e altre entità che usano acqua riciclata). La partecipazione a questa rete ha guadagnato a Digital Realty il titolo di WATER STAR, che riconosce i risultati dell’azienda a favore della protezione delle risorse idriche nelle comunità locali; risultati possibili grazie all’analisi dei dati sui consumi, che avevano evidenziato – ad esempio – che già nel 2020 il 43% della fornitura di acqua usata a livello mondiale dall’azienda proveniva dalle reti idriche locali come acqua non potabile o da acqua riciclata sul posto.
Un caso particolare è quello del data center Westin Building Exchange che l’azienda ha a Seattle, Washington: qui l’acqua calda prodotta dal raffreddamento è usata per riscaldare gli headquarter mondiali di Amazon ad esso adiacenti. L’acqua raffreddata negli edifici Amazon è poi riciclata e reinviata al data center per il cooling.
Questo sistema di fatto consente di riscaldare circa 465.000 metri quadrati di uffici. Ci si aspetta che usando l’energia in eccesso dal processo di riciclo del Westin si possano risparmiare circa 80 milioni di kilowattora di elettricità in 25 anni – le cui emissioni ammontano a quelle prodotte dal bruciare oltre 28 milioni di tonnellate di carbone. Questo progetto è in linea con l’obiettivo della municipalità di Seattle, che vuole ridurre le emissioni dovute agli edifici del 38% entro il 2030 (avendo come base il livello di emissioni registrato nel 2008) e arrivare a essere carbon neutral entro il 2050.
Inoltre, dato che il cambiamento climatico introduce nuovi rischi correlati all’acqua, Digital Realty usa le metriche GRESB per fare analisi di scenario sui rischi fisici delle sue proprietà. La valutazione del rischio prende in considerazione l’innalzamento del livello del mare e lo stress idrico. Tra i tanti strumenti che l’azienda usa per valutare l’uso dell’acqua c’è lo strumento Acqueduct di The World Resource Institute, che offre informazioni sulla scarsità idrica e valuta l’uso dell’acqua nelle aree dove vi è scarsità di questa risorsa.
Metriche per la supply chain e modelli di economia circolare per abbattere le emissioni Scope 3
Sapendo che un’azienda è tanto sostenibile quanto lo è la sua supply chain, Digital Realty ha iniziato a focalizzarsi sull’impatto ambientale dei suoi fornitori. L’obiettivo – nel quadro Science-Baset Target Initiative – è di ridurre del 24% per area, entro il 2030, le emissioni Scope 3.
I primi risultati di questo sforzo continuativo, sul quale Digital Realty e Schneider Electric cooperano efficacemente perché accomunate da obiettivi di sostenibilità e priorità simili, sono stati annunciati pochi giorni fa e hanno un sapore tutto europeo. Infatti, le due aziende stanno avviando un’innovativa iniziativa di economia circolare all’interno del data center PAR6, che si trova nell’area di Parigi: l’obiettivo è prolungare la vita dei sistemi mission-critical di questo data center – tra cui le apparecchiature Schneider Electric per la distribuzione elettrica in bassa e media tensione, i quadri elettrici e i gruppi di continuità (UPS) trifase.
L’iniziativa prevede la possibilità di riutilizzare parti essenziali dell’infrastruttura elettrica e dei suoi componenti, avviando nello stesso tempo nuovi programmi di ritiro, riciclo e rigenerazione per contribuire a ridurre i rifiuti elettronici, abbattere le emissioni Scope 3 ed eliminare gas serra (GHG) ad alto impatto, come l’esafluoruro di zolfo (SF6).
Altro aspetto del progetto è la realizzazione di una analisi pioneristica dedicata al tema della rigenerazione delle batterie, al fine di estendere il ciclo di vita delle batterie VRLA utilizzate negli UPS.
Si punta a creare una roadmap che permetta a Digital Realty di replicare le iniziative di circolarità per implementarle e attuarle su più larga scala nei suoi siti europei. Nei prossimi 3-5 anni, ci si attende che questo progetto di circolarità aiuti Digital Realty a risparmiare ed evitare il 50%-70% della CO2 incorporata nei suoi UPS trifase e nelle sue apparecchiature per la distribuzione elettrica in media e bassa tensione.
A cura di Bobby Rogers, VP Sales Data Center Solutions, Schneider Electric
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