I temi relativi a protezione, sicurezza, disponibilità dei dati sono, dalle origini, nel Dna di Cohesity. Dal 2013, infatti, l’azienda è impegnata ad estendere le possibilità in queste tre direzioni con una proposta di piattaforma per consentire ai team IT di eseguire il backup, gestire e ottenere informazioni dai propri dati, ripristinarli. E di farlo ovunque essi risiedano, su più sistemi o provider cloud, all’edge come anche on-prem.
Oggi la proposta indirizza le esigenze di difesa dalle minacce cybersecurity, ransomware compresi, grazie alla disponibilità di snapshot e backup immutabili, con il rilevamento delle minacce basato sull’AI, il monitoraggio puntuale su comportamenti potenzialmente dannosi e, non ultimo per importanza, le capacità di recupero e ripristino delle informazioni in rapidità. Caratteristiche dell’offering che le hanno consentito di essere scelta da sei delle aziende Fortune 10 e oltre quaranta di quelle Fortune 100.

L’annuncio relativo alla volontà di acquisire le attività di data protection di Veritas, di febbraio, segna un ulteriore passo in avanti, nell’estensione del potenziale della proposta che si sviluppa di pari passo con le partnership, anche – ma non solo – tecnologiche, tra cui è importante ricordare quelle con Nvidia e Ibm (che hanno investito 150 milioni di euro in Cohesity – Series F Funding) e Amd. Giusto per entrare un poco di più il dettaglio tecnologico: la collaborazione tra Cohesity e Ibm ha portato all’unione di Cohesity DataProtect con Storage Defender Solution di Ibm; quella con Nvidia si declina invece negli sforzi per aiutare le organizzazioni a sfruttare in modo sicuro il potenziale della Generative AI e dei dati, utilizzando i microservizi Nvidia Nim e integrando Nvidia AI Enterprise nella Cohesity Gaia platform (ne parliamo più avanti). Infine, con Amd Cohesity ha lavorato e lavora lato “hardware” per migliorare l’efficienza dei data center dal punto di vista energetico ed estendere il supporto di Cohesity Data Cloud sui server basati su Cpu Amd Epyc per una maggiore disponibilità di scelta, lato cliente, e per adottare una sicurezza e una gestione dei dati evoluta. 

Cohesity con Veritas, lo scenario

L’acquisizione di Veritas è certo uno snodo centrale, e proprio da qui parte il confronto con Olivier Savornin, Group VP Emea, e Manlio De Benedetto, senior director Sales Engineering Emea di Cohesity: “Speriamo di finalizzare l’acquisizione entro la fine dell’estate, in un contesto di mercato, quello della data protection, che oggi vale circa 30 miliardi di dollari ed è molto frammentato. Un aspetto che non giova certo alla cybersecurity, in un momento tra l’altro in cui le minacce (dati Clusit alla mano) continuano a crescere”, esordisce Savornin.

Olivier Savornin
Olivier Savornin, Group VP Emea, Cohesity

“Cresce con una media del 12% il numero di attacchi gravi/mese, cresce l’aggressività delle violazioni e l’Italia si conferma un obiettivo prioritario per i hacker, con medie superiori a quelle che si registrano a livello globale”. Soprattutto è fondamentale per le aziende italiane proteggersi meglio dai ransomware, un punto su cui “la combinazione dell’architettura scalabile di Cohesity interviene ad indirizzare in modo ideale i workload moderni”. Insieme a Veritas, l’ampio supporto per i workload (1), un’architettura nativa cloud (2) e la possibilità di estese integrazioni tecnologiche (3), alimentano le ambizioni delle due aziende di diventare un punto di riferimento nel mercato con una quota stimata di market share tra il 14% ed il 15%, ereditando inoltre la capacità di Veritas di indirizzare le tematiche di backup anche ‘legacy’, come quelli dai dati su nastro, non intrinsecamente nel Dna di Cohesity, ma ancora critici per diversi verticali (anche il finance). Tanto che Veritas in determinati comparti cresce ancora oggi a doppia cifra. Non solo, si parla della possibilità di un fatturato annuo pro-forma di 1,6 miliardi di dollari e un valore di Annual Recurring Revenue pari a 1,3 miliardi di dollari. Con una presenza globale estesa che si prepara a supportare oltre 10mila clienti complessivi, tra cui 96 realtà delle Fortune 100.

Savornin: “Post integrazione, l’azienda sarà valutata 7 miliardi di dollari. La base cloud native di Veritas, combinata con la piattaforma AI Ready di Cohesity, ottimizza ulteriormente la compatibilità multicloud, rafforza la resilienza informatica e permette di trarre più valore dai dati aziendali. “E la nuova Cohesity si impegna a sopportare i prodotti esistenti per molti anni”. La ‘nuova’ azienda proteggerà centinaia di exabyte di dati e marcherà un’impronta di go-to-market globale basata su un ricco ecosistema di partner in tutti i segmenti, “compresi fornitori di servizi cloud, operatori della sicurezza, Var, system integrator e Oem hardware”. Si parla di oltre 3.000 aziende partner e di un impegno concreto sul campo declinato anche dall’iniziativa partita nel 2022 che vede Cohesity impegnata nella Data Security Alliance

I numeri di Cohesity con Veritas
I numeri di Cohesity con Veritas

Il potenziale di Cohesity Data Cloud è apprezzato dal mercato: cinque i principali vantaggi della proposta dell’azienda. “Sicurezza, gestione dati e insights generati con l’AI, funzionalità native del cloud, un’interfaccia di gestione unica e facile da usare e un portafoglio completo di protezione dei dati multicloud, sono i punti chiave”, prosegue Savornin. L’azienda a valle della ‘fusione’ continuerà a investire e portare avanti la roadmap servizi/prodotti e la strategia, ma allo stesso tempo è chiaro che cambieranno anche le dimensioni delle due realtà insieme, e anche in Italia, “per aiutare le aziende ad affrontare uno scenario, quello degli attacchi ransomware, che richiede anche un diverso livello di maturità, oltre che il corretto approccio tecnologico. Serve non aspettare che accada, ma proiettarsi in avanti, tra l’altro con all’orizzonte le ‘scommesse’ Nis2 e Dora che sono sfidanti, ma rappresentano anche un’opportunità”. 

Si aggancia Manlio De Benedetto: “L’attenzione su questi temi è alta, i clienti hanno prima di tutto bisogno di capire, e nostro compito è dare una mano partendo da un punto chiave però che ci insegna come queste normative servono prima di tutto per capire a che punto ci si trova, cosa bisogna fare, come farsi trovare preparati”.

Cohesity, il potenziale della Rag AI di Gaia

Tra gli strumenti che Cohesity mette a disposizione, in grado di cambiare “il rapporto” delle aziende con i dati, quelli legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. De Benedetto: “Sul tema il nostro approccio matura oggi con la proposta alle aziende di una possibilità di dialogare con i loro dati – da qui il claim Talk to your Data – e la proposta Cohesity Gaia. Entriamo nei dettagli. “Oggi fondamentalmente si può parlare tre tipologie di intelligenze artificiali le Super AI, le General AI e le Narrow AI“, spiega De Benedetto.

Manlio De Benedetto
Manlio De Benedetto, senior director Sales Engineering Emea di Cohesity

Solo le prime sono effettivamente in grado di superare le capacità dell’uomo di prendere delle decisioni e di modellare la realtà. Al momento in ambito IT non ne esistono, così come in ambito IT non si parla ancora nemmeno di General AI, ovvero di un’intelligenza in grado di imparare, pensare e operare come l’uomo. Tutte le intelligenze artificiali oggi utilizzate in ambito IT sono Narrow AI. “Disegnate, immaginate, costruite per compiere delle azioni specifiche, ma non in grado di apprendere in maniera indipendente”. Anche Cohesity Gaia (Generative AI Application) è una Narrow AI. Basata sul concetto espresso dall’acronimo Rag, cioè Retrieval Augmented Generation. A differenza di come opera un’intelligenza generativa come ChatGpt però, soggetta a quelle che vengono definite “allucinazioni” – generate da un’analisi fuorviante dei dati disponibili su Internet – il concetto Rag esprime il potenziale di un’intelligenza alimentata su una base dati specifica; in questo caso si parla dei dati dei clienti nei backup di Cohesity.

Sono questi i dati interrogati e con cui è possibile dialogare, dati ricchi di informazioni di fatto non soggette a bias, dati che si rivelano preziosi quando si ha bisogno di risolvere interrogativi di business, per esempio (ma non solo). Nell’ambito della cybersecurity, questa possibilità consente invece di comprendere se informazioni da proteggere sono in qualche modo fuoriuscite dal perimetro aziendale, come e perché. “Di fatto Cohesity con Gaia propone uno strumento utilizzabile in maniera sicura, controllata e completamente governata all’interno dell’azienda stessa. Aspetti coerenti anche con i mandati dei regolamenti come Gdpr, Dora e Nis2, perché a valle di un’elaborazione con l’AI e di un ‘dialogo’ che sono controllati.

E’ il backup stesso dei dati ad essere “offerto all’elaborazione da parte di Gaia”. Gaia porta i dati convertiti in vettori attraverso le tecniche di “vector embedding” fino ai large language model che generano poi le risposte alle interrogazioni. Le sorgenti data sono proprio i primary e secondary data, quindi i petabyte di dati protetti dai repository di Cohesity. “Tratti distintivi di Gaia, integrata direttamente in Cohesity Data Cloud spiega De Benedetto – è che non parliamo di un bot, ma di una vera e propria rete neurale, ideata dal medesimo fondatore di Cohesity, Mohit Aron, non soggetta ad allucinazioni, proprio perché parliamo di Rag AI, con la possibilità di uno stretto controllo sull’accesso ai dati e sulla qualità del dato che la alimenta”

Torna un richiamo importante alle partnership. Proprio a maggio Cohesity ha annunciato che Gaia si integrerà con Nvidia AI Enteprise e consentirà quindi di accedere direttamente alle più recenti funzionalità di AI per rendere più efficienti le operazioni, offrire una maggiore comprensione dei rischi per la sicurezza e creare maggior valore dai dati. In particolare clienti e partner possono creare modelli di Generative AI specifici per il proprio dominio basati sui dati gestiti da Cohesity, utilizzando Nvidia Nim e perfezionare i large language model (Llm) con i propri dati.

I vantaggi di Cohesity Gaia
I vantaggi di Cohesity Gaia

Gli ecosistemi di sviluppatori e partner di Cohesity e Nvidia a loro volta possono sfruttare i dati secondari di Cohesity e quindi creare applicazioni di intelligenza artificiale generativa che forniscono insight approfonditi ai clienti sulla base dei propri dati. Sfruttando le potenzialità di Nim inoltre i clienti di Cohesity Data Cloud beneficiano di insight data driven dai propri backup e archivi. Cohesity, lo specifichiamo, è anni che sfrutta la potenza dell’AI/ML in varie applicazioni, tra cui proprio la guerra ai ransomware, la threat intelligence, la classificazione dei dati, la data entropy e le capacità di previsione. La proposta di un’AI basata sulla tecnologia Rag apre oggi ai clienti nuove opportunità di analizzare e trarre insight dai dati di ogni azienda.

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