Non si contano più gli annunci di partnership con Nvidia. Non fa più quasi notizia l’onda di accordi tra la regina delle Gpu e i principali vendor tecnologici, da chi fa data center a chi sviluppa software. Nominatene uno, c’è (scorrete la lista a piè di pagina).
La ragione è quasi banale, racchiusa nella stringata frase che il fondatore e Ceo di Nvidia, Jensen Huang, ha pronunciato nel keynote della sua Gpu Technology Conference 2024, che ha riempito i 18mila posti del San Josè Convention Center in Silicon Valley, per 5 giorni (17-21 marzo), ritornata in presenza dopo 5 anni: “Abbiamo creato un processore per l’era dell’AI generativa”.
Appunto, focus sull’intelligenza artificiale, sui nuovi chip con architettura Blackwell che hanno spinto l’azienda americana di semiconduttori a una valutazione di 2,14 mila miliardi di dollari, facendola diventare la terza azienda più grande al mondo per capitalizzazione (dopo Microsoft con 3,16 mila miliardi e Apple con 2,62).
”L’AI generativa promette di rivoluzionare ogni settore che tocca. Tutto ciò di cui c’era bisogno era la tecnologia per affrontare la sfida”. Racconta Huang del nuovo processore Blackwell, che può offrire progressi nell’ambito del calcolo, del software, dei servizi, dalla robotica alla tecnologia medicale, con una capacità computazionale accelerata in grado di scalare “così da poter continuare a ridurre il costo della computazione restando sostenibili, in ogni singolo settore”.
Gli annunci tecnologici della nuova piattaforma Nvidia Blackwell – che prende il nome da David Harold Blackwell, matematico dell’Università di Berkeley, specializzato in teoria dei giochi e statistica, primo afroamericano ad essere inserito nella National Academy of Sciences nel 1965 – aprono nuovi scenari. Blackwell sarà fino a cinque volte più potente del predecessore Hopper lanciato due anni fa. Huang spiega che la crescita dell’IA multimodale – in grado di elaborare tipi di dati diversi gestiti da modelli diversi – conferisce all’AI una maggiore adattabilità e potenza. “Per questo abbiamo bisogno di Gpu sempre migliori. Aumentando i parametri analizzati, i modelli di AI possono gestire analisi più complesse. Ma questo comporta anche un significativo aumento della necessità di potenza di calcolo. E poiché questi sistemi collaborativi e multimodali diventano più complessi, gestendo fino a mille miliardi di parametri, la domanda di infrastrutture di calcolo avanzate si intensifica”. Non è un dettaglio che il mercato dell’AI generativa per le tecnologie dei data center è stimato arrivare a 2mila miliardi di dollari nei prossimi 5 anni.
Benefici anche per gli sviluppatori, che hanno a disposizione capacità computazionale per simulazioni avanzate (“l’AI generativa cambia il modo in cui vengono scritte le applicazioni” precisa Huang) in qualsiasi campo, arte inclusa. Affascina la scultura di dati creata in tempo reale da Refik Anadol, il principale artista di AI al mondo, che si snoda in vortici, onde, colori sul palco californiano.
Non dettagliamo le enormi capacità racchiuse nei pochi centimetri della Gpu (nella foto la sua dimensione), né il supercomputer di nuova generazione presentato a San Josè, né i risparmi stimati da tanta potenza (“Le quantità di energia che risparmiamo, le quantità di larghezza di banda di rete che risparmiamo, le quantità di tempo sprecato che risparmiamo saranno enormi“) o le altre novità dai robot umanoidi ai gemelli digitali grazie alla piattaforma di sviluppo Omniverse.
Ma elenchiamo chi ha applaudito a questi annunci, ribandendo alleanze strategiche.
Il comunicato stampa che annuncia Blackwell include approvazioni da parte dei Ceo di Alphabet e Google (Sundar Pichai), di Amazon (Andy Jassy), di Dell (Michael Dell), di Google Deepmind (Demis Hassabis), di Meta (Mark Zuckerberg), di Microsoft (Satya Nadella), di OpenAI (Sam Altman), di Tesla e xAI (Elon Musk), del presidente di Oracle (Larry Ellison).
“L’intera industria si sta preparando per Blackwell” precisa Huang, ricordando come Blackwell è ben accolto da tutti i principali provider di servizi cloud, aziende telco, startup pionieristiche nell’AI, fornitori di sistemi e server in tutto il mondo. Così come dai software vendor, perché l’AI introduce una nuova modalità di sviluppo che porterà gli sviluppatori ad assemblare modelli di AI: Nvidia sta già aiutando Cohesity, NetApp, Sap, ServiceNow e Snowflake a costruire copilot e assistenti virtuali.
Se scorro velocemente la mia casella di posta delle ultime settimane, Nvidia è citata nei tre quarti dei comunicati. Quasi un’ossessione del mercato per l’intelligenza artificiale, ma a ragione, perché Nvidia ha dimostrato di saperlo conquistare mese dopo mese, dall’avvento di ChatGpt nel dicembre del 2022.
Ad aprile, l’azienda ha scavalcato Alphabet (1,94 mila miliardi), Amazon (1,92) e Meta (1,32) con un capitale di 2,17 mila miliardi di dollari e oggi il suo fondatore e Ceo è tra le persone più ricche al mondo con un patrimonio stimato di quasi 80 miliardi di dollari (anche lui con una storia di riscatto americano alle spalle, partita non da un garage ma dal fast food dove Huang lavorava). Ora l’arrivo dei Blackwell non fa che accrescere le aspettative del mercato. Ne è una prova la convention californiana delle scorse settimane – battezza “la Woodstock dell’intelligenza artificiale” dagli analisti di Bank of America -, dove tutte le big tech hanno voluto esserci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA