Vmware Explore 2024 a Barcellona riprende l’eco dell’evento di Las Vegas a fine estate e rappresenta un momento cruciale per l’azienda, ‘digerita’ l’acquisizione da parte di Broadcom (con i relativi risvolti). E’ lo stesso Ceo di Broadcom, Hock Tan, a fare quindi gli onori di casa davanti a circa 3.500 attendee. 

“Dopo l’acquisizione di VMware – spiega Tan – abbiamo lavorato per rendere i prodotti Broadcom e Vmware più semplici da utilizzare e capaci di integrarsi efficacemente. Rispondendo alle richieste dei clienti, Broadcom si è impegnata a ridurre la complessità dei propri prodotti e a migliorare la loro interoperabilità, affrontando una delle principali difficoltà che molte aziende affrontano oggi: la gestione di ambienti tecnologici eterogenei e complessi. Prosegue Tan: “Circa dieci anni fa, molte aziende si sono lasciate affascinare dalla promessa del cloud pubblico”. Ed oggi si trovano a sostenere tre grandi sfide: costi, complessità e conformità. “Il cloud pubblico, infatti, si è rivelato più costoso del previsto e ha aggiunto ulteriori livelli di complessità gestionale”.

Hock Tan
Hock Tan, Ceo di Broadcom

La compliance alle normative, inoltre, è diventata più onerosa, portando molte aziende a riconsiderare la propria strategia e a preferire un approccio ibrido. Tan delinea quindi un futuro in cui “le aziende si orienteranno verso un modello di cloud privato e intelligenza artificiale (AI) privata, sfruttando i propri dati in modo sicuro e sotto controllo. Il cloud privato, infatti, consente di mantenere la sovranità sui dati e garantisce la conformità con le normative nazionali, aspetto cruciale in un’epoca di crescente regolamentazione”. Al cuore della vision Vmware Cloud Foundation (Vcf).

Questo sistema unificato permette di gestire computing, storage e networking in modo coeso e resiliente, offrendo un’alternativa meno costosa e più sicura rispetto al cloud pubblico. Tre gli impegni chiave quindi per Broadcom: Primo, la semplificazione dell’offerta Vmware. Il secondo impegno è quello di continuare a investire nel miglioramento dei prodotti per renderli sempre più interoperabili e user-friendly, con una particolare attenzione all’espansione dei servizi avanzati, come quelli per la sicurezza e il recovery”. Il terzo impegno è rivolto alla crescita dell’ecosistema di partner e clienti, ritenuti centrali per il futuro del cloud privato. Tan sottolinea quindi come “le competenze delle persone che operano nel settore siano cruciali in un momento in cui il pendolo oscilla di nuovo verso soluzioni on-premise e cloud privato”.
Ultimo ma non meno importante, mentre le aziende si spostano nuovamente verso un modello ibrido e on-premise, le competenza nel cloud privato diventano ancora di più un asset di valore.

E’ il momento di fare il punto sul futuro delle infrastrutture per sostenere i workload digitali. In una fase ancora di crescente adozione del cloud, agilità, sicurezza e efficienza sono tre punti su cui anche Vmware concentra una serie di novità tecnologiche sviluppate in concreto ad indirizzare tre ambiti strategici: la gestione multicloud su larga scala – di fatto per ricondurne l’utilizzo ad una modalità sostanzialmente ‘private’ (sotto la Virtual Cloud Foundation) – la sicurezza integrata e resiliente e l’ottimizzazione delle risorse applicative.

Paul Turner
Paul Turner, vice president products, VMware Cloud Foundation Division

Si aggancia Paul Turner, vice president products, Vmware Cloud Foundation Division: “La proposta di una piattaforma cloud privata progettata per eliminare i silos tecnologici, ridurre i costi operativi e aumentare la flessibilità nelle aziende serve ad abbattere i silos che hanno policy di sicurezza e approvazioni complesse, ed incrementano i costi operativi del 42% e quelli infrastrutturali del 34%, ostacolando l’efficienza aziendale”. Vmware Cloud Foundation supera questi ostacoli offrendo un’infrastruttura integrata con Nsx, Vsan e vSphere, che semplificano la gestione delle risorse, portando automazione e sicurezza. La piattaforma è stata pensata per supportare sia amministratori IT sia sviluppatori. “Agli amministratori, Vmware Cloud Foundation offre strumenti avanzati di gestione operativa e di diagnosi, mentre agli sviluppatori consente un’esperienza cloud agile e orientata al servizio, con integrazione di Kubernetes e intelligenza artificiale”. Turner sottolinea poi l’importanza della flessibilità del cloud privato per adattarsi a qualsiasi data center, sia on-premise che pubblico, con supporto dei principali hyperscaler. Infine, VMware promuove una sorta di “portabilità commerciale” per trasferire facilmente i carichi di lavoro e le licenze tra ambienti diversi, offrendo un valore aggiunto in termini di continuità e compliance aziendale.

Ne parla, della ‘flessibilità del cloud con Vcf’, in un brief dedicato Prashanth Shenoy, Cmo e VP Marketing, Cloud Platform, Infrastructure, and Solutions di Broadcom: “VMware vuole rispondere ai bisogni delle aziende moderne con una piattaforma in grado di unificare la gestione dei vari ambienti cloud, garantendo allo stesso tempo un alto livello di sicurezza e offrendo strumenti per l’ottimizzazione delle applicazioni su larga scala”.

VMware Cloud Foundation per infrastruttura integrata e agnostica

La platform Vmware Cloud Foundation evolve come soluzione pensata per gestire e scalare le infrastrutture multicloud in modo fluido e unificato. Spiega Shenoy: “Le aziende devono poter contare su un’infrastruttura che non imponga limitazioni tecnologiche e chiedono di gestire risorse in ambienti on-premise, di cloud pubblico e privati senza perdere il controllo centralizzato e l’agilità operativa”. E l‘integrazione con Kubernetes e Vmware Tanzu costituisce un punto cardine per la scalabilità delle applicazioni cloud-native, rendendo possibile una gestione centralizzata dei container e un facile accesso a strumenti di monitoraggio avanzati. “E per questo la foundation è stata progettata: per crescere con le esigenze aziendali, abilitando le organizzazioni a concentrarsi sull’innovazione piuttosto che sulla gestione dell’infrastruttura”. Vmware Cloud Foundation 9.0 (VCF 9.0), la più recente evoluzione della piattaforma, ha già “debuttato” a Las Vegas ma a Barcellona l’azienda integra ulteriormente gli annunci.

Vmware Explore 2024 – Confronto con i VP degli annunci più importanti della giornata. Terzo da sinistra Umesh Mahajan, Purnima Padmanabhan, Krish Prasad e Sanjay Uppal

Con la proposta di un Private Cloud Modernization Program si indirizza l’esigenza delle organizzazioni di ottimizzare il proprio percorso verso la trasformazione cloud. Presentato inizialmente a Las Vegas il programma offre nuove funzionalità e incentivi alla formazione per amministratori cloud privati. Un elemento cardine di questo programma è il supporto alla certificazione Vcf Architect, concepita per formare i professionisti IT nella gestione complessa del cloud privato, un passaggio essenziale per accelerare la trasformazione delle imprese. Ma Shenoy tocca anche il tema della sovranità dei dati e del cloud sovrano. Per questo Vmware rafforza la collaborazione con diversi cloud provider in Europa e in tutto il mondo e vuole offrire servizi di sovranità che rispondano ai requisiti normativi e di sicurezza locali. “Abbiamo ampliato il nostro programma con oltre 50 nuovi partner a livello globale, di cui 30 in Emea”, spiega Shenoy che pone l’accento sulla necessità per le aziende di gestire i propri dati in modo sicuro e conforme ai regolamenti locali.

Vmware Explore 2024
Vmware Explore 2024 – I temi degli annunci

Per rispondere a una gamma di esigenze diversificate, Vmware ha inoltre arricchito il proprio portafoglio di offerte cloud. Ai clienti che desiderano solo una piattaforma di virtualizzazione di classe enterprise, Vmware offre vSphere Foundation (con disponibilità storage raddoppiate e un’infrastruttura Hci), mentre a chi cerca una soluzione più semplice di virtualizzazione delle risorse di computing propone le opzioni vSphere Enterprise Plus e vSphere Standard. Questa segmentazione consente alle aziende di scegliere la soluzione più adatta alle proprie necessità. La mission “è fornire una vasta gamma di soluzioni che possano soddisfare i clienti, indipendentemente dalla loro fase di maturità cloud”, specifica Shenoy. Significa anche un’ulteriore estensione nel cloud degli hyperscaler dei servizi per la resilienza e il recupero “live” dell’operatività, in particolare in Microsoft Azure e Google Cloud (mentre su Aws queste proposte erano già state allineate).

Vmware Tanzu, matura il framework per le applicazioni cloud native

Vmware Tanzu, come elemento abilitante all’interno della Foundation resta centrale. Per certi aspetti, come ama specificare Purnima Padmanabhan, vice president e general manager della divisione Tanzu, “Vmware Tanzu è il cuore stesso della strategia di VMware per supportare la gestione e lo sviluppo delle applicazioni su larga scala, puntando su automazione, scalabilità e integrazione completa con Kubernetes”. E per questo è stato sviluppato “per semplificare la gestione delle applicazioni cloud-native, accelerando l’adozione del cloud e aiutando le imprese a rimanere competitive in un mercato sempre più dinamico”. Tanzu Platform 10 rappresenta un passo in avanti per Vmware perché integra un insieme di strumenti che consentono alle aziende di sviluppare, gestire e ottimizzare applicazioni in modo rapido e scalabile, sia su cloud privati che pubblici. E Padmanabhan spiega che “l’obiettivo principale della piattaforma è proprio quello di accelerare il processo di sviluppo, passando dai tempi lunghi che caratterizzano molte aziende meno strutturate a un approccio più agile e rapido”.  Uno dei principali punti di forza di Tanzu Platform oggi è il supporto per l’intelligenza artificiale generativa. Grazie all’integrazione di Spring, la piattaforma permette ai sviluppatori Java di incorporare facilmente funzionalità di AI generativa nelle proprie applicazioni aziendali, utilizzando Api semplici e intuitive. “Con Tanzu Platform 10, i nostri clienti possono ora aggiungere interfacce basate su AI generativa alle loro applicazioni in maniera rapida e sicura, spiega Padmanabhan, aggiungendo che la piattaforma offre la flessibilità di connettersi sia a modelli AI privati che a fonti pubbliche, garantendo al contempo la governance e la sicurezza dei dati.

Vmware Explore 2024 Tanzu 10
Vmware Explore 2024 Tanzu Platform 10

All’interno di Vmware Cloud Foundation, Tanzu si integra poi strettamente con i servizi avanzati di VMware, offrendo una piattaforma unificata che combina sviluppo applicativo e gestione dati. Nella ‘suite’ Tanzu Data (Solutions e Services), la piattaforma include soluzioni avanzate come PostgreSql, MySql e RabbitMQ, oltre a servizi di caching enterprise potenziati per supportare i carichi di lavoro AI. E Padmanabhan chiarisce che questa proposta elimina la necessità per i clienti di ricorrere a diversi fornitori per creare la propria infrastruttura di sviluppo applicativo. In particolare, i nuovi Tanzu Data Services rappresentano una modalità innovativa per semplificare il deployment, la gestione e l’utilizzo di servizi dati critici e consentire una consegna più rapida delle applicazioni, migliore sicurezza di dati, governance ed efficienza operativa, a sostegno delle sfide che gli sviluppatori affrontano nel distribuire microservizi, serverless e altre architetture di applicazioni moderne su larga scala, con Tanzu Platform che introduce strumenti avanzati per la gestione del ciclo di vita delle applicazioni e del database, rendendo disponibili aggiornamenti e riparazioni continui dal livello applicativo fino all’infrastruttura. Per esempio, grazie alla gestione automatizzata del cluster e delle configurazioni, Tanzu Platform consente una scalabilità che risponde in tempo reale alle esigenze delle applicazioni. Vmware ha migliorato anche la resilienza e la velocità dei servizi di caching e di database, con velocità di lettura e scrittura incrementate fino a 10 volte rispetto alla versione precedente. Padmanabhan: “Con Tanzu, stiamo offrendo una piattaforma che abilita le aziende a portare le loro applicazioni in produzione più velocemente e a migliorare l’efficienza operativa in tutte le fasi del ciclo di vita. Tanzu Platform offre alle aziende un kit completo per la gestione end-to-end delle applicazioni; include una serie di strumenti pronti all’uso, come l’integrazione con GitOps, che automatizza l’aggiornamento delle applicazioni, e un sistema di monitoraggio continuo che permette di identificare e risolvere rapidamente eventuali problematiche”. Così da accelerare il ciclo di vita dello sviluppo delle applicazioni, ottenendo una significativa riduzione dei tempi di rilascio.

Vmware, prestazioni distribuite anche all’edge

Se la Cloud Foundation è funzionale all’organicità dell’ecosistema e Tanzu il suo componente core per le applicazioni native-coud, Vmware da tempo ha voluto estendere l’orizzonte d’azione anche a tutto il contesto dove concretamente vengono definiti i workload, e con questo tema si presenta al pubblico Sanjay Uppal, VP e GM, Broadcom’s Software Defined Edge Division, che specifica le novità per rafforzare le relazioni software defined e la sicurezza anche all’edge, dove si gioca, in prima battuta, la partita. Le aziende chiedono soluzioni di edge computing scalabili e flessibili, in grado di garantire una gestione sicura delle reti aziendali distribuite. Per questo Vmware propone VeloRain (Robust, Artificial, Intelligent Networking), come sistema progettato per ottimizzare i carichi di lavoro AI nel contesto dell’edge e supportare il crescente utilizzo di applicazioni di intelligenza artificiale. “Il nostro obiettivo è rispondere alla crescita delle applicazioni AI con un’architettura robusta e intelligente, capace di migliorare le prestazioni delle reti distribuite,” spiega Uppal, che dettaglia come la piattaforma consenta di gestire al meglio le esigenze complesse di latenza e flessibilità.

Vmware Explore 2024 - VeloRain
Vmware Explore 2024 – VeloRain

VeloRain, basato sull’architettura VeloCloud, sfrutta l’intelligenza artificiale sia per identificare e ottimizzare le applicazioni AI, sia per monitorare e gestire le reti. La piattaforma si avvale di un sistema di dynamic application-based slicing (Dabs), che offre una gestione accurata della qualità dell’esperienza utente (QoE) a seconda delle applicazioni utilizzate. Questo approccio consente a VMware di migliorare le prestazioni e di fornire una qualità di servizio superiore per applicazioni ad alta intensità di banda come quelle AI. “Con il sistema di slicing applicativo, possiamo garantire una qualità di servizio superiore per applicazioni come ChatGpt o altre basate su Agentic AI, dettaglia Uppal, mettendo in evidenza l’importanza di fornire la migliore esperienza utente.

Nel quadro delle novità hardware, Vmware annuncia anche le appliance VeloCloud Edge 4100 e 5100, capaci di supportare una larghezza di banda fino a 100 Gbps per rispondere alle esigenze delle grandi reti aziendali distribuite. Questi nuovi dispositivi, descritti come “AI-ready,” sono progettati per gestire il traffico intenso tipico delle applicazioni AI, grazie a un throughput elevato e a una latenza minima. “Queste appliance non solo garantiscono le massime prestazioni, ma permettono anche di sfruttare appieno i carichi di lavoro AI, sia in ambienti cloud che nelle reti aziendali,” aggiunge Uppal, sottolineando l’impatto strategico di questa innovazione. Un’altra novità rilevante per l’ecosistema VMware è poi rappresentata dal lancio del programma di partnership, che mira a semplificare la collaborazione con i partner di VeloCloud, denominato Titan. Questo programma offrirà agli affiliati un supporto più strutturato e strumenti avanzati per integrare e distribuire le soluzioni VMware nelle infrastrutture aziendali. “Un’occasione per ampliare la rete di collaborazione in Europa e oltre, rendendo le tecnologie VMware accessibili e scalabili su un piano internazionale”.

Si spinge fino all’AIOps la proposta Vmware. Con oltre mezzo milione di dispositivi edge che fungono da sensori distribuiti, Vmware raccoglie dati in tempo reale per ottimizzare continuamente le policy di rete, adattandosi alle esigenze specifiche di ogni applicazione e migliorando l’esperienza utente in maniera dinamica. “E la nostra proposta AIOps consente alle aziende di adattarsi in tempo reale ai cambiamenti nella rete, migliorando l’efficacia delle loro policy di QoE, chiude Uppal, ribadendo la missione di Vmware nel potenziare le prestazioni aziendali attraverso un approccio basato sull’intelligenza artificiale. Un aspetto declinato anche quando si tratta di gestire i carichi di lavoro AI in periferia, carichi che richiedono reti resilienti a bassa latenza. Per affrontare queste sfide, Vmware ha potenziato la proposta Dynamic Multipath Optimization che migliora le prestazioni di rete dando priorità e instradando dinamicamente il traffico, in particolare per le applicazioni AI edge mission-critical. Il potenziamento AI renderà più veloce e intelligente l’instradamento del traffico e l’adattamento alle condizioni di rete. Ciò garantisce che sia le applicazioni AI che quelle non AI funzionino in modo efficiente, anche negli ambienti edge più esigenti.

Sicurezza e networking scalabili

Con l’avvento di architetture sempre più complesse e distribuite, la protezione dei dati e delle applicazioni è diventata un aspetto critico per le aziende e a questo punto si aggancia Umesh Mahajan, VP e GM della divisione Application Networking and Security di VMware, che insiste sulle novità che mirano a ottimizzare la gestione delle reti applicative e a rafforzare la sicurezza dei dati in ambienti multicloud. Mahajan, non a caso, introduce queste innovazioni come “soluzioni progettate per rispondere a un mondo in cui le minacce sono in continua evoluzione e l’agilità è fondamentale”. Da una parte Vmware Live Recovery estende il supporto a Google Cloud VMware Engine (Gcve) come ambiente di ripristino isolato (Ire) per i carichi di lavoro della Cloud Foundation, oltre a VMware Cloud su Aws e IRE on-premises, sia per il cyber che per il disaster recovery.

In particolare però il focus si concentra su Vmware vDefend e Avi Load Balancer, soluzioni di sicurezza e load balancing maturate negli ultimi mesi e progettate per rispondere alle crescenti esigenze di resilienza, scalabilità e protezione da minacce informatiche avanzate come il ransomware. Vmware vDefend è una proposta per la sicurezza laterale, offre una protezione completa del traffico interno, rendendo la microsegmentazione e la prevenzione delle minacce parte integrante di un unico stack software. Integrata in Vmware Cloud Foundation, vDefend consente quindi di applicare facilmente criteri di sicurezza per il traffico est-ovest e per la microsegmentazione, garantendo una protezione multilivello contro attacchi sofisticati.

“Abbiamo progettato vDefend per offrire una soluzione di difesa completa che protegga il traffico laterale e impedisca le minacce su più fronti”, spiega Mahajan, rimarcando come il sistema aiuti le aziende a implementare una strategia di Zero Trust. In aggiunta, vDefend introduce una funzione avanzata di prevenzione dei malware, che permette ai team di sicurezza di eseguire verifiche preventive su file e URL sospetti, limitando i rischi legati a potenziali attacchi di ransomware. Vmware ha quindi ampliato le capacità di vDefend, che ora supporta firme personalizzate per ambienti regolamentati, rispondendo alle esigenze specifiche di settori come quello sanitario e finanziario. “Ascoltando le necessità dei nostri clienti, abbiamo quindi migliorato la scalabilità dei firewall e aggiunto supporto per le firme personalizzate, un requisito fondamentale per le industrie regolamentate”, spiega Mahajan, che pone l’accento sull’adattabilità della soluzione.

Vmware Explore 2024 - vDefend
Vmware Explore 2024 – vDefend

Sul fronte dell’intelligenza artificiale, Vmware introduce invece Intelligent Assist, un co-pilot basato su AI per la difesa dalle minacce. Questo strumento avanzato, precedentemente noto come Project Cypress, semplifica il processo di triage delle minacce, fornendo spiegazioni dettagliate sugli attacchi e suggerendo strategie di remediation in tempo reale. “Con Intelligent Assist vogliamo dare alle aziende un’arma in più per difendersi dalle minacce, sfruttando l’AI per anticipare e bloccare gli attacchi”. Ma il secondo importante annuncio è quello di Avi Load Balancer progettato per la distribuzione rapida e la gestione avanzata del traffico. Questo strumento è completamente software-defined e include funzionalità di bilanciamento di rete avanzate oltre a capacità di analisi della latenza applicativa e funzionalità di Web Application Firewall (Waf). Con il supporto multi-zona Vcf, Avi è in grado di migliorare la resilienza delle applicazioni in ambienti complessi e multi-sito. Prosegue Mahajan “Avi è sviluppato per offrire un’esperienza plug-and-play e garantire la flessibilità alle applicazioni, rispondendo in modo rapido e sicuro alle esigenze aziendali”, evidenziando come questo prodotto risponda perfettamente alle sfide dell’ambiente cloud moderno. Vmware sta estendendo anche la tecnologia AI ai sistemi di load balancing per migliorare l’analisi applicativa e le operazioni proattive, consentendo agli utenti di ottimizzare le performance delle applicazioni e ridurre i costi operativi.

Grazie a queste innovazioni, le aziende possono aumentare la produttività e la resilienza del sistema, riducendo i costi e migliorando la protezione complessiva dei dati aziendali.

Un’estensione dello sguardo sulla proposizione richiede di mettere a fuoco ulteriori approfondimenti relativi all’approccio di Vmware. Per questo vogliamo fare riferimento anche (e ancora) a Vmware NSX+ (annunciata ad agosto 2023) come piattaforma per la gestione del networking applicativo che offre funzionalità di sicurezza e automazione complete per le reti cloud e multi-cloud. Vmware NSX+ consente alle aziende di centralizzare la gestione delle reti distribuite, integrando al contempo protezioni avanzate contro le minacce. Spiega quindi Mahajan: “Vmware NSX+ è progettato per semplificare la gestione delle reti e garantire una protezione continua; include strumenti per il monitoraggio del traffico, il controllo degli accessi e la segmentazione della rete, tutte funzionalità pensate per migliorare la sicurezza e l’efficienza operativa”. Ma Vmware ha già introdotto anche l’idea di microsegmentazione dinamica in VMware NSX+, una funzione che consente di suddividere la rete in segmenti più piccoli, controllando così l’accesso ai dati e limitando la portata di eventuali attacchi – e fino a qui nulla di particolarmente nuovo – se non che “queste funzionalità possono essere specificate su criteri predefiniti come su politiche di sicurezza automatizzate ma dinamiche, che impediscono alle minacce di spostarsi lateralmente all’interno della rete”.

Privacy dati e flessibilità operativa, il mantra sull’AI

Sui temi del giorno non poteva mancare un punto di riferimento sull’AI. Lo inquadra Chris Wolf, global head of Private AI nella Vmware Cloud Foundation Division: La strategia di VMware per l’adozione dell’intelligenza artificiale all’interno delle imprese si concentra su due aspetti cruciali “la privacy dei dati e la flessibilità operativa. VMware, in collaborazione con Broadcom e Nvidia, ha sviluppato una piattaforma AI privata che permette alle aziende di gestire i propri dati e applicazioni AI direttamente nei propri ambienti”. E con la disponibilità generale di Vmware Private AI Foundation con Nvidia (a maggio 2024) “si sono ridotti i rischi legati alla privacy e alla conformità normativa, con un’elevata efficienza operativa e significativi risparmi economici”. La piattaforma AI consente alle aziende di scalare le risorse e integrare nuovi modelli AI senza tempi di attesa prolungati, spesso necessari con altre soluzioni. Secondo Wolf, questo permette alle aziende di evitare quello che definisce il “rimorso di chi compra”, perché la flessibilità della piattaforma consente di aggiornarsi rapidamente per stare al passo con le innovazioni del settore.

Chris Wolf
Chris Wolf

Vmware ha anche integrato funzionalità avanzate per la gestione delle risorse. Utilizzando tecnologie come Vmware Distributed Resource Scheduler, sviluppato in quasi due decenni di lavoro, è possibile una gestione ottimale delle risorse come Gpu, rete e memoria, essenziali per le applicazioni AI. La piattaforma si distingue per la capacità di fornire prestazioni comparabili a quelle bare metal, mantenendo al contempo i costi sotto controllo grazie alla centralizzazione delle operazioni. Il Model Store per la gestione sicura dei modelli AI, la visibilità avanzata delle risorse Gpu e la capacità di elaborare i dati in modo sicuro, completano il quadro delle specifiche. Con la partnership con Nvidia, conclude Wolf, “Vmware offre una soluzione AI pronta all’uso e personalizzabile, posizionandosi come un’alternativa robusta ai servizi AI pubblici”.

Il filo rosso degli annunci di Barcellona – tanti anche in relazione a quelli che già avevano occupato la scena a Las Vegas –  è da trovare nella volontà di generare un ambiente in cui cloud, AI, sicurezza e servizi sono parte di un ecosistema integrato e intelligente. Con soluzioni avanzate per la modernizzazione del cloud privato, la gestione sicura dell’edge e il supporto agli sviluppatori attraverso la piattaforma Tanzu, Vmware mostra l’impegno a voler rispondere ai bisogni diversificati delle aziende. Gli sforzi per l’ecosistema, lato partner, si estendono attraverso nuovi vantaggi per i membri del Vmware User Group (Vmug), Broadcom offrirà agli abbonati Vmug Advantage uno sconto sostanzioso (metà prezzo) sugli esami di certificazione VMware Certified Professional (Vcp) e VMware Certified Advanced Professional (Vcap) e, dopo aver superato l’esame di certificazione VMware Cloud Foundation (Vcp o Vcap), i membri Vmug Advantage avranno accesso a una licenza Vmware Cloud Foundation gratuita per uso personale per un massimo di tre anni.

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