Interoperabilità e architetture distribuite per coprire l’intero continuum of care, dalla prevenzione al monitoraggio, dall’ottimizzazione delle risorse, fino all’evoluzione dei processi nell’ottica di una Value Based Healthcare. Le soluzioni Dedalus supportano la medicina territoriale, le Cot e l’assistenza domiciliare, garantendo continuità assistenziale, sicurezza e collaborazione tra professionisti. Con Vincenzo Giannattasio Dell’Isola, Amministratore Delegato Dedalus Italia & Membro dell’Executive Committee Dedalus Group, esploriamo il contributo che Dedalus offre in questi ambiti e nell’abilitare le sinergie tra servizi sanitari e sociali.

L’intelligenza artificiale è leva strategica per la sanità, dalla diagnosi alla gestione dei percorsi di cura. Quali applicazioni concrete state sviluppando per supportare la personalizzazione delle terapie e l’ottimizzazione dei processi clinici e organizzativi?

Per noi l’intelligenza artificiale è uno strumento strategico solo se riesce davvero a mettere il paziente al centro. Questo obiettivo si traduce nella necessità di far sì che la personalizzazione delle cure sia efficace e ciò non può avvenire senza la partecipazione attiva di pazienti e caregiver. In tal senso, l’AI può quindi agire come catalizzatore del cambiamento, rendendoli pienamente consapevoli, garantendo loro l’accesso a informazioni chiare e facilmente comprensibili relative al loro intero percorso di cura. Parallelamente, deve costruire un sistema sicuro e protetto che permetta loro di contribuire con i propri dati, alimentando e affinando la personalizzazione. In questo senso, l’AI non deve limitarsi a supportare la clinica, ma deve anche migliorare l’esperienza del paziente, trasformandolo da destinatario passivo ad attore della propria salute. Il contributo specifico di Dedalus è la capacità di coprire l’intero continuum of care con un ecosistema integrato di soluzioni basato su interoperabilità e architetture distribuite. Questo approccio rende possibile gestire i dati in modo efficiente e sfruttare le potenzialità di AI e strumenti predittivi per la diagnosi precoce, la prevenzione e il monitoraggio continuo.

Vincenzo Giannattasio Dell'Isola, Amministratore Delegato Italia – Membro dell'Executive Committee Dedalus Group
Vincenzo Giannattasio Dell’Isola, Amministratore Delegato Dedalus Italia & Membro dell’Executive Committee Dedalus Group

Uno degli ambiti in cui vediamo il maggior potenziale è l’ottimizzazione dei processi clinici e organizzativi. L’AI ci permette di migliorare la pianificazione delle risorse – dai posti letto alle sale operatorie, fino al personale sanitario – riducendo i colli di bottiglia e garantendo un uso più razionale delle infrastrutture. È un passo fondamentale per costruire un sistema sanitario realmente sostenibile e orientato al Value Based Healthcare, in cui il valore si misura sia in termini di efficienza sia, soprattutto, di risultati di cura, ed è per questo che in Dedalus diamo forma a soluzioni avanzate, piattaforme di Decision Support System, che permettono di mettere a fattor comune dati e informazioni provenienti da molteplici sistemi differenti, consentendo una migliore programmazione delle risorse e dei servizi sanitari.

La medicina del territorio è al centro della riforma sanitaria, con l’obiettivo di garantire prossimità e continuità assistenziale. In che modo le vostre tecnologie contribuiscono a garantire interoperabilità dei dati e condivisione di servizi tra medici di base, farmacie, Rsa e ospedali per migliorare la presa in carico del paziente?

La medicina del territorio è oggi una delle sfide più rilevanti per il nostro sistema sanitario. Garantire prossimità e continuità assistenziale significa mettere in rete tutti gli attori e costruire un ecosistema realmente interoperabile, dove i dati viaggiano in modo sicuro e i servizi sono accessibili senza barriere.

Le nostre tecnologie nascono proprio con l’obiettivo di semplificare processi complessi attraverso la digitalizzazione e l’automazione, a beneficio sia dei professionisti che dei cittadini, mettendo a disposizione piattaforme interoperabili che supportano sinergie tra sistemi informativi eterogenei, consentendo uno scambio fluido e sicuro dei dati. Dedalus è molto attiva nel supporto alle Centrali Operative Territoriali (COT), che coordinano la presa in carico dei pazienti cronici e fragili, garantendo continuità assistenziale e riducendo il sovraccarico ospedaliero. Inoltre, la nostra azienda offre anche soluzioni per la gestione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), compresa quella legata alle cure palliative, permettendo, in tal modo, un monitoraggio puntuale e un migliore coordinamento tra i diversi professionisti coinvolti. Queste tecnologie consentono infatti la collaborazione tra i vari attori, rendendo il percorso assistenziale più fluido, con minori duplicazioni, dei tempi di attesa ridotti, una maggiore chiarezza per il paziente e una migliore gestione delle risorse. Dal punto di vista del cittadino, questo significa avere un percorso di cura più chiaro e accessibile: dalla prenotazione semplificata di visite e controlli, al monitoraggio dell’aderenza terapeutica, fino alla possibilità di interagire con i servizi territoriali in modo trasparente. È così che la digitalizzazione diventa leva concreta per migliorare la qualità della presa in carico e, allo stesso tempo, il benessere complessivo del paziente.

L’interoperabilità resta una delle sfide più complesse per la sanità italiana, frammentata tra sistemi regionali, piattaforme legacy e nuovi standard. Quali sono gli ostacoli principali da superare e quali soluzioni tecnologiche proponete per abilitare un ecosistema sanitario connesso, sicuro e scalabile?

L’interoperabilità è forse la sfida più complessa e anche la più strategica per costruire una sanità moderna e sostenibile. Oggi il sistema italiano appare ancora frammentato e questo crea barriere che ostacolano la condivisione delle informazioni e rallentano la continuità delle cure. Gli ostacoli principali da superare sono tre: la mancanza di standard comuni e pienamente adottati, la difficoltà di integrare sistemi nati in epoche e con logiche differenti, e la necessità di garantire sempre la massima sicurezza e tutela della privacy dei dati. Per Dedalus, la risposta a questi ostacoli risiede nella costruzione di un ecosistema sanitario realmente connesso, basato su piattaforme aperte, scalabili e sicure. Le nostre soluzioni sono progettate per supportare la piena interoperabilità semantica e applicativa, grazie all’uso di standard internazionali come HL7 FHIR e a strumenti di data governance che consentono di tracciare, proteggere e rendere utilizzabili i dati in tempo reale. Il nostro impegno è perciò duplice: da un lato, collaboriamo con istituzioni e partner tecnologici per favorire armonizzazione e standardizzazione, dall’altro, mettiamo a disposizione tecnologie capaci di integrare sistemi esistenti, garantendo così continuità dei processi. In questo modo creiamo le condizioni per un ecosistema connesso, sicuro e scalabile, in cui i dati sanitari possano viaggiare con il cittadino e diventare davvero il motore di innovazione, ricerca e miglioramento della qualità delle cure.

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