In occasione di Gartner IT Symposium a Orlando, gli analisti mettono a fuoco i trend del mercato per quanto riguarda la spesa IT. Le previsioni si basano su una metodologia consolidata che integra fonti primarie e secondarie di ricerca. L’analisi parte dai dati di vendita di oltre mille vendor attivi in tutti i segmenti di mercato – hardware, software, servizi IT e telecomunicazioni – e viene arricchita da studi qualitativi e quantitativi che permettono di delineare le tendenze emergenti. Il Gartner IT Spending Forecast, così generato, è aggiornato trimestralmente e offre una visione globale delle dinamiche di investimento tecnologico, fornendo ai clienti un quadro dettagliato delle opportunità e delle sfide nei diversi settori. L’ultimo aggiornamento, contenuto nel Gartner Market Databook, 3Q25 Update, approfondisce in particolare l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’evoluzione dei modelli di spesa e sulla ridefinizione del valore del software e dei servizi digitali. Entriamo nei dettagli dei numeri.

La spesa globaleper l’information technology continuerà la sua corsa, e toccherà i 6,08 mila miliardi di dollari nel 2026, pari a un incremento del 9,8% rispetto al 2025. Il dato riflette un contesto di progressiva ripresa della fiducia nel mercato dopo la fase di incertezza che aveva caratterizzato la prima metà del 2025. Lo spiega John-David Lovelock, distinguished VP analyst di Gartner: “La pausa di incertezza iniziata nel secondo trimestre del 2025 ha cominciato ad attenuarsi nel terzo trimestre e ci si attende un significativo ‘budget flush’ entro la fine dell’anno”. Spieghiamo il termine.

La definizione di “budget flush” utilizzata da Gartner descrive la tendenza delle imprese a liberare risorse residue a fine esercizio, reinvestendole in aggiornamenti infrastrutturali o software. In questo caso, il fenomeno è amplificato dall’adozione massiccia di funzionalità di intelligenza artificiale generativa integrate all’interno delle piattaforme già in uso. Queste capacità, divenute ormai pervasive, hanno un costo crescente, legato non solo al software in sé, ma anche alle nuove componenti di funzionalità e di potenza di calcolo necessarie a supportarle. “E il costo del software sta aumentando, così come quello delle funzionalità, e l’intelligenza artificiale generativa è il principale fattore di questa crescita”, sottolinea Lovelock.

Previsioni spesa IT mondiale Gartner
Le previsioni di spesa IT a livello globale per il 2025 e il 2026 (fonte: Gartner, ottobre 2025)

La visione di Gartner per il biennio 2025-2026 inquadra quindi un mercato IT caratterizzato da una duplice dinamica: da un lato, la spinta espansiva dovuta all’AI e alla modernizzazione delle infrastrutture; dall’altro, un rallentamento non uniforme tra i diversi segmenti. “Non tutti i comparti sperimenteranno questa spinta in modo omogeneo”, riprende Lovelock evidenziando come la crescita della spesa in software e servizi nel 2025 non stia seguendo lo stesso ritmo osservato nel settore dei dispositivi e dei sistemi data center. In particolare, il software verticale – cioè quello destinato a specifici settori industriali – risente maggiormente dell’incertezza economica e dei cambiamenti normativi, che rallentano le decisioni di investimento da parte degli acquirenti di settore.

La spesa per l’AI infrastructure e i device

Tra i principali fattori che sostengono l’espansione del mercato IT c’è la robusta domanda di dispositivi, alimentata dall’arrivo sul mercato di una nuova generazione di smartphone e pc potenziati con funzionalità di intelligenza artificiale integrata. Secondo Gartner, la spesa per i dispositivi raggiungerà i 783 miliardi di dollari nel 2025, con una crescita superiore all’8,4% rispetto all’anno precedente. Il dato è confermato dai volumi di spedizione registrati dai principali vendor nella prima metà del 2025, che mostrano un andamento migliore delle attese.

John David Lovelock, Gartner
John David Lovelock, distinguished VP analyst di Gartner

“La crescita del 2025 è trainata principalmente da una spesa più forte del previsto sui telefoni mobili”, prosegue Lovelock, spiegando come “la disponibilità di dispositivi AI ha incrementato la spesa complessiva di oltre 30 miliardi di dollari”. Si tratta di un effetto combinato di innovazione e sostituzione tecnologica: i cicli di rinnovo dei dispositivi non si sono accorciati, ma l’introduzione di nuove funzionalità basate su AI ha spinto molte imprese e consumatori a sostituire in anticipo i terminali, anticipando una parte della domanda futura. Gartner sottolinea che proprio questa dinamica di “domanda anticipata” determinerà un tasso di crescita più contenuto nel 2026, quando l’effetto di sostituzione si sarà esaurito.

Parallelamente, anche il segmento delle infrastrutture data center registra un incremento significativo della domanda, trainato dalla corsa globale alla costruzione di ambienti ottimizzati per l’intelligenza artificiale. L’espansione degli hyperscaler, la proliferazione dei modelli generativi e la necessità di reti di calcolo ad alte prestazioni stanno sostenendo la crescita delle vendite di server, in particolare di rack ottimizzati per carichi di lavoro AI. Tuttavia, come evidenzia Lovelock, la disponibilità limitata di componenti e la competizione globale per i chip di fascia alta stanno frenando parzialmente il potenziale di crescita del segmento: “La domanda di server continua ad aumentare, ma resta limitata dai vincoli di fornitura”.

Come l’AI impatta le strutture di mercato

Il quadro delineato da Gartner conferma che l’intelligenza artificiale non è più un ambito di investimento “separato”, ma una componente trasversale dell’intero ecosistema IT. L’integrazione di funzioni AI in applicazioni, dispositivi e infrastrutture comporta un inevitabile aumento dei costi complessivi, tanto per gli utenti finali quanto per i vendor. L’adozione di modelli generativi richiede infrastrutture di calcolo più potenti, software di orchestrazione avanzati e capacità di gestione dei dati su scala sempre maggiore. Questo scenario contribuisce a spiegare perché, pur trovandosi secondo Gartner “nel punto più basso della curva di disillusione” (il cosiddetto “trough of disillusionment nel ciclo dell’hype tecnologico), le soluzioni GenAI continuino a rappresentare una componente strutturale delle strategie IT aziendali. Le imprese, infatti, non stanno riducendo gli investimenti, ma li stanno riallocando in direzione di strumenti in grado di generare efficienza, insight e automazione intelligente, anche a costo di un incremento dei budget. Lovelock interpreta quindi la fase attuale come un momento di consolidamento: “Le funzionalità GenAI sono ormai ubiquitarie nei software già di proprietà delle imprese e il loro costo crescente si allinea con il budget flush previsto entro la fine dell’anno. Questo significa che, nonostante la percezione di un rallentamento o di un disincanto tecnologico, la penetrazione dell’AI nel tessuto operativo aziendale è di fatto irreversibile e continuerà a influenzare le dinamiche di spesa.

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