I prossimi cinque anni vedranno l’evoluzione delle reti mobili in accelerazione mentre gli operatori si spostano verso architetture 5G standalone (SA) e modelli di servizio costruiti su criteri di qualità più granulari, orientati ad offrire esperienze su misura ai clienti. Lo dice l’ultima edizione di Ericsson Mobility Report (novembre 2025) che conferma un cambio di passo sia tecnologico sia di mercato, mostrando come il 5G stia rapidamente diventando la piattaforma abilitante per servizi differenziati, monetizzabili e destinati a consumatori, imprese e settori verticali in scenari sempre più complessi. Ericsson spiega come il 2025 marchi un momento di svolta per il network slicing e per l’adozione del 5G SA. “Gli operatori sono pronti ad adottare e implementare il 5G Standalone per offrire una connettività differenziata basata sul valore dei servizi, e non solo su pacchetti di traffico dati”, afferma Erik Ekudden, Cto di Ericsson e responsabile del report. La qualità del servizio, più che il volume di dati, si conferma dunque il nuovo perimetro competitivo su cui gli operatori cercano di costruire valore.
Il valore dei servizi 5G SA differenziati
Secondo l’analisi inclusa nel report, oltre 90 operatori hanno lanciato o avviato in modalità “soft launch” le reti 5G Standalone nel 2025, circa 30 in più rispetto all’anno precedente . L’effetto è una crescita delle offerte che sfruttano il network slicing per garantire prestazioni dedicate in contesti mirati: dai servizi premium per gaming e videoconferenza fino a use case enterprise e industriali.

In particolare si parla di 118 casi d’uso basati su slicing distribuiti su 56 operatori globali, di cui 65 già in fase commerciale, incluse 21 nuove offerte lanciate nel solo 2025. Il report estende questa fotografia mostrando che tali servizi non rappresentano più test sperimentali, ma proposte con un modello di business definito. Un passaggio rilevante riguarda il marketing: negli esempi analizzati, le offerte che collegano direttamente la connettività ai benefici percepiti dagli utenti – per esempio una latenza garantita per i gamer o un’esperienza video stabile in eventi live – hanno tassi di conversione molto più elevati rispetto a piani tariffari tradizionali. L’Europa, secondo la ricerca, è oggi l’area più attiva in questo campo, con il 45% di tutte le iniziative globali di slicing, grazie anche alla diffusione progressiva del 5G SA e alle sperimentazioni su segmenti come broadcasting, mobilità, sicurezza pubblica e Industry 4.0. Il report evidenzia inoltre come la parola “garanzia”, poco utilizzata fino a pochi anni fa nelle offerte degli operatori, stia entrando nel lessico commerciale, includendo promesse su latenza massima, banda minima e continuità del servizio in contesti professionali.

Crescita strutturale verso 6,4 miliardi di abbonamenti 5G
La previsione quantitativa complessiva è tra i temi centrali del report. Per la fine del 2031, gli abbonamenti 5G nel mondo raggiungeranno 6,4 miliardi, pari a circa due terzi di tutte le Sim mobili globali . Oltre 4,1 miliardi di questi, il 65%, utilizzeranno reti 5G Standalone, segno che il modello SA diventerà la normalità tecnologica nelle economie mobili mature. La crescita osservata nel 2025 è già significativa: gli abbonamenti 5G si avvicinano oggi a quota 2,9 miliardi, in aumento di oltre 600 milioni in un solo anno, mentre la copertura globale continua a espandersi. Tra 2024 e 2025 si contano 400 milioni di persone in più con accesso al 5G, con una copertura che, al di fuori della Cina continentale, raggiungerà il 50% entro la fine del 2025.
L’analisi regionale mette tuttavia in luce un’evoluzione eterogenea: Nord America, Cina e India stanno avanzando rapidamente, con coperture mid-band tra il 90% e il 95%, mentre Africa e Medio Oriente mostrano ritmi più contenuti. L’Europa Occidentale raggiungerà nei prossimi anni una penetrazione del 95% delle sottoscrizioni 5G, con un’accelerazione significativa nelle implementazioni SA.
Traffico dati, crescita a doppia cifra trainata dal 5G
Il report conferma che la domanda di banda continua a crescere. Il traffico dati mobile tra il terzo trimestre 2024 e lo stesso periodo del 2025 è aumentato del 20%, leggermente sopra le attese, trainato soprattutto da India e Cina. Entro la fine del 2025, il 5G trasporterà il 43% di tutto il traffico mobile, percentuale destinata a salire fino all’83% nel 2031. Il consumo medio globale raggiungerà i 21 Gbyte al mese per smartphone nel 2025, con picchi sopra i 50 Gbyte in Nord America e Medio Oriente. L’incremento è favorito da dispositivi tecnologicamente più evoluti, contenuti più pesanti – in particolare il video, che rappresenterà il 76% del traffico mobile entro fine anno – e miglioramenti delle reti, che permettono un utilizzo più continuo e intensivo delle applicazioni.

Oltre alle dinamiche consumer, è rilevante anche il contributo dei servizi Fixed Wireless Access (Fwa), che nel 2031 raggiungeranno 1,4 miliardi di persone servite tramite 350 milioni di connessioni, nel 90% dei casi basate su 5G . La monetizzazione della connettività domestica su 5G continua infatti a crescere: oggi 159 operatori offrono servizi Fwa su reti mobili, pari al 65% del totale, e oltre la metà ha introdotto modelli tariffari basati sulla velocità, più vicini a quelli della banda larga fissa.
Un ecosistema di dispositivi in rapida evoluzione
La maturità del 5G SA abilita anche nuove categorie di device. Il report dedica un approfondimento al ruolo delle tecnologie RedCap (Reduced Capability), oggi utilizzate soprattutto per smartwatch e dispositivi IoT avanzati, e destinate a espandersi verso smart glasses e device indossabili a bassa potenza. Il mercato cinese sta sperimentando anche la diffusione di smartphone SA-only, che richiederanno meccanismi di roaming avanzati per mantenere prestazioni costanti all’estero. Sul piano prestazionale, cresce l’attenzione verso l’upload: aggregazione in uplink, Mimo dedicati e gestione intelligente delle antenne stanno diventando fattori chiave per supportare scenari intensivi come livestreaming, AR, telepresenza e applicazioni collaborative basate su AI generativa.
Avvicinamento al 6G, appuntamento al 2031
Una delle novità dell’edizione 2025 è l’estensione dell’orizzonte previsionale fino al 2031, includendo i primi numeri dell’ecosistema 6G. Secondo gli analisti Ericsson, entro quella data si prevedono 180 milioni di abbonamenti 6G, con una diffusione guidata dai mercati più maturi come Stati Uniti, Cina, Giappone, Corea del Sud e Paesi del Golfo. L’Europa, invece, dovrebbe arrivare con circa un anno di ritardo rispetto ai mercati più avanzati, principalmente a causa del ritardo accumulato nell’implementazione del 5G standalone. Il 6G introdurrà un’architettura basata esclusivamente su modalità standalone, con integrazione nativa dell’AI, sensing distribuito, edge computing avanzato e funzionalità immersive pensate per scenari come digital twin su larga scala, mobilità autonoma e mixed reality diffusa. Nel frattempo, il 5G advanced continuerà a rappresentare il ponte tecnologico verso i modelli di rete della prossima generazione.
Settore sotto pressione, il tema energetico
Il report dedica infine spazio anche alle dinamiche energetiche dell’Ict, ed evidenzia come il consumo elettrico del settore abbia raggiunto nel 2024 circa 1.100 TWh, con una crescita significativa dei data center, principalmente attribuita ai carichi AI. Nonostante ciò, le emissioni complessive del comparto sono leggermente diminuite rispetto al 2020 grazie alla maggiore adozione di rinnovabili, anche se il ritmo degli investimenti in energia pulita ha rallentato nell’ultimo anno. Tra 2025 e 2030 è prevista una diminuzione progressiva delle emissioni, ma molto dipenderà dalla velocità di adozione di AI e dai mix energetici nazionali.
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