Analizzare le dinamiche che impattano sulla logistica e sulla supply chain in un mondo in cui l’innovazione modifica rapidamente i processi. E farlo a 360 gradi, toccando tutti gli aspetti focali del contesto, dalla formazione alla ricerca, dalla responsabilità sociale a quella ambientale, all’analisi dello scenario economico e politico.
Sono queste le tematiche affrontate a “Il logistico dell’anno”, evento milanese che ogni anno (questa, la quindicesima edizione) Assologistica e la divisione Cultura e Formazione dedicano alle realtà che operano in questo contesto in modo dinamico, puntando sull’innovazione per competere, spesso anche in modo creativo, e che per questo sono qui premiate.
“Orizzonti e sfide della logistica di oggi e di quella che verrà” è il titolo dell’evento introdotto da Annamaria Di Ruscio, amministratore delegato di NetConsulting cube, delineando lo scenario in cui ci muoviamo oggi e i contestuali elementi di vulnerabilità.
“Supply chain, trasporti e logistica rappresentano oggi un settore nevralgico, cuore pulsante degli agglomerati urbani e dell’intera economia mondiale, che sostiene il nostro commercio, le nostre attività ma anche le nostre vite, con una complessità estremamente elevata che percepiamo a volte solo nei casi di discontinuità – esordisce Di Ruscio -. Si parla molto di digital transformation, ma questa può anche diventare un elemento di distruzione se non si riesce a cavalcarla. Le piattaforme di e-commerce e customer experience evolvono e diventano sempre più determinanti nelle strategie aziendali, ma implicano una lotta tra costo e tempo che le Pmi non sempre riescono a gestire se prima non trasformano i propri modelli di business tradizionali”.
Scenari globali ed equilibri industriali
Le tecnologie abilitanti ormai consolidate, come IoT, mobile e cloud, e quelle più innovative, come AI e blockchain, supportano un mercato digitale che cresce del 2,8% – confermano gli ultimi dati di Anitec-Assinform –, con dinamiche superiori fino a 30 volte rispetto alla media del mercato.
Le Pmi italiane 4.0 “sono la spina dorsale del sistema imprenditoriale italiano”; fra queste, il 75% ha partecipato a bandi per lo sviluppo tecnologico e innovazione, il 45% ha usufruito di incentivi del piano Calenda. Lo dichiara Stefano Musso, tecnologo del Dauin Dipartimento di Automatica e Informatica (Politecnico di Torino): “La strategia ottimale è iniziare da subito ad essere parte integrante della rivoluzione digitale in prima persona, dove la produzione si sposta verso la customizzazione, integrazione per ottimizzare i processi e ridurre i costi, e alla sostenibilità in tutte le sue forme. E dove il cliente finale assume ormai un ruolo centrale nella catena, con un livello di aspettativa che aumenta la strategicità della CX“.
I trend impattano anche sulla logistica dove, complici lo sviluppo del 5G e della blockchain, si passa da una fase di prototipazione delle tecnologie ad una fase più pervasiva, dove già si concretizzano, ad esempio, alcuni casi di self driving. Il tema delle flotte diventa centrale e segnala la necessità di ridurre l’anzianità dei parchi, mentre la condivisione di magazzini, asset e staff si consolida come un’opzione da valutare.
“La blockchain oggi non impedisce le frodi ma le evidenzia in tempi molto rapidi, ovvero sostituisce processi già in atto con un elevato valore in termini di riduzione dei costi” commenta Enrico Camerinelli, blockchain management in outsourcing, che cita alcuni casi italiani di aziende piccole, come Guerra, realtà alimentare che utilizza la blockchain per la certificazione e l’anticontraffazione, o grandi, come Carrefour Italia, che gestisce tracciabilità dei fornitori per conoscere l’origine e i processi dei prodotti.
L’economia globale si muove su nuovi equilibri industriali. Dall’ascesa della Cina, passata da un export del 4% al 16% in 20 anni, nell’ambito del piano 2025 che impatta in modo considerevole sul sistema produttivo cinese e sul sistema logistico e dei trasporti, in particolare nei porti. Un contesto in cui il protezionismo costa all’Italia almeno 5 miliardi di dollari. Il baricentro si sposta dalla Cina anche a Giappone, Corea e Taiwan; resistono solo Stati Uniti, Germania e Italia e permane il tema della Brexit.
Gestire la globalizzazione
Servono regole più semplici per gestire la globalizzazione che ha colpito le classi sociali più basse, commenta Sara Armella, Studio Legale Sara Armella & Associati: “Dalla crisi economica del 2008 si sono incrementate le politiche protezioniste con dazi alle esportazioni per proteggere le produzioni interne, un tema vissuto non solo negli Usa e nella Brexit ma generalizzato. Le aziende oggi devono non solo definire il perimento del mercato di riferimento ma avere anche un occhio allo scenario globale, su sfide non solo economiche ma anche di conoscenza, creando un reale dialogo e un coordinamento tra centri di studio e sistemi giuridici oltre che affrontare il tema delle competenze, della formazione del personale e dell’allargamento delle conoscenze”.
L’e-commerce impatta sulla supply chain e sui trasporti e diventa elemento propulsivo anche in Italia, dove l’online è superiore di 4 volte rispetto all’offline.
Nel nostro Paese il commercio online registra un valore di 31,5 miliardi di euro nel 2019, in crescita del 15% sul 2018 e gli e-shopper rappresentano il 48% della popolazione. Si diffondono anche qui le e-commerce platform as a service, come dimostra il caso di Co-opetition Amazon e Poste Italiane. Diventa di conseguenza sempre più pressante la gestione di consegne e resi, che abbassano le marginalità delle aziende e richiedono forte specializzazione.
Logistica democratica e tracciabilità
Il tema della logistica e dei trasporti ha un enorme impatto sulle città, è l’allarme lanciato nel corso dell’evento – con temi sociali importanti che caratterizzano non solo l’Italia ma tutto il mondo, dove la popolazione mondiale cresce del 30%, con un incremento del 68% nelle aree urbane e del 70% nella produzione agricola per far fronte ai fabbisogni.
“La logistica è come il wifi; finché c’è nessuno se ne accorge, quando manca si evidenziano le criticità”, dichiara Massimo Marciani, presidente di Freight Leaders Council, che parla di logistica e democrazia economica. “La logistica lavora sui volumi e quindi tutto si ingigantisce e apre un tema di democrazia economica. Oggi vige la logistica del capriccio e della consegna gratis, che genera una richiesta di servizi che genera tre richieste: buono, veloce ed economico, mix che gli americani dicono non possa convivere. E’ necessario un cambio di mentalità oltre che di approccio, riprogettare la supply chain e ridurre i costi logistici e le emissioni”.
L’auspicio è che la corsa al gigantismo e l’affermazione delle piattaforme elettroniche non facciano perdere di vista la logistica in grado di fare vendere i prodotti nel modo più opportuno sui mercati di riferimento, con attenzione all’eccellenza e al prodotto di nicchia anche su mercati preclusi.
Green e formazione, non più una scelta
Sostiene la necessità di una logistica sostenibile e della tracciabilità del bene Daniele Testi, presidente di SOS LOGistica: “Ogni prodotto ha oggi una componente di servizio sempre più grande e importante per il consumatore. La logistica si gioca in una dinamica di servizio e quindi di valore. Serve misurare l’impatto non solo sulla catena ma fino al consumatore finale, con una cultura della sostenibilità, non solo ambietale ma su tutti i processi di sviluppo con piani integrati e indviduando le aree prioritarie”.
Concorda Michele Bignami, head of employment and industrial relations department dello Studio Legale NCTM che parla delle tecnologie sul mondo del lavoro: “La logistica è uno dei settori più sensibili alla digitalizzazione declinata nelle sue varianti che sta modificando l’organizzazione del lavoro. Esiste un tema di obsolescenza del personale e la necessità di elevare il grado di skill e di aggiornamento con formazione continua, che apre anche un problema etico, perché il profitto non è più la prima dinamica ma l’impatto sull’ambiente”.
In dieci anni green non sarà più una scelta ma un dovere. Lo dichiara Lorenzo Bollani, business product manager di Tesisquare: “Siamo in un’era del cambiamento, vicini ad una trasformazione digitale di magnitudo e velocità insieme, a cui bisogna rispondere con piattaforme aperte a nuove configurazioni e attori. Si sostiene una supply chain 4.0 dove connettere tutti in una piazza digitale di prodotti supply chain e transportation, una nuvola web per tutto il sistema. Serve un mix di tecnologie da adottare come advanced analystics sulla quale stiamo innestando processi di machine learning“.
Snellire i processi della PA
Le inefficienze stimante nell’ambito della mobilità e dei trasporti sono quantificate nell’1,5% del Pil nazionale. “Mancano piani di finanziamento strutturati per un’implementazione generalizzata e un’azione di coordinazione”, sostiene Rossella Panero, TTS Italia, associazione che promuove l’uso di tecnologie Ict. “Connettività, integrazione, sostenibilità dei servizi, tre parole chiave per realizzare la smart mobility nel nostro paese, con un maggior dialogo tra operatori logistici e concertazione con gli enti locali e riuso di best practice”. Infine, la ricetta suggerita da Andrea Monti, consigliere Regione Lombardia: “Sburocratizzazione e semplificazione delle normative per essere più veloci non solo negli spostamenti ma anche nel lavoro”.
Premiata l’innovatività
Le aziende premiate al Logistico dell’anno sono numerose, alcune ad personam, altre con premi aziendali e menzioni speciali. Di seguito l’elenco completo dei progetti aziendali più innovativi del 2019:
ARCESE – per l’impiego nella flotta aziendale di trattori low tractor alimentati a lng
BCUBE – ambito trasportistico
CePIM – INTERPORTO DI PARMA – ambito trasportistico
CEVA LOGISTICS ITALIA – ambito formativo
CHEP ITALIA – ambito sostenibilità ambientale
CODOGNOTTO ITALIA – ambito ricerca e sviluppo
CONAD DEL TIRRENO E MONDĒLEZ INTERNATIONAL – ambito tecnologico
CONSORZIO ZAI – INTERPORTO QUADRANTE EUROPA – ambito tecnologico
DB CARGO – ambito trasportistico
DHL SUPPLY CHAIN ITALY E MEDIAMARKET – ambito tecnologico
DKV EURO SERVICE – ambito sostenibilità ambientale
ECORNATURASÌ – ambito tecnologico
ER.I.C EMILIA-ROMAGNA INTERMODAL CLUSTER – ambito formativo
FERCAM – ambito tecnologico
FM LOGISTIC – ambito formativo
GEFCO ITALIA – ambito formativo
GEODIS – ambito tecnologico
HAIER EUROPE E TESISQUARE – ambito tecnologico
INTERGROUP – ambito tecnologico
INTERPORTO SERVIZI CARGO – ambito trasportistico
JONES LANG LASALLE – TEAM RESEARCH – ambito ricerca e sviluppo
KUEHNE + NAGEL ITALIA – ambito corporate social responsibility
LKW WALTER INTERNATIONALE TRANSPORTORGANISATION – ambito trasportistico
LOGISTICA UNO EUROPE – progetto “vision zero”
LONATO SPA – ambito internazionalizzazione di impresa
MONTALTI WORLDWIDE MOVING E STYMA CONSULENZA ENERGETICA – ambito sostenibilità ambientale
MULTILOGISTICS – ambito tecnologico
NOLPAL, S.A.S.C. e GeD INGROSS – ambito tecnologico
NUMBER1 LOGISTICS GROUP – ambito sostenibilità ambientale
PORTO INTERMODALE RAVENNA – S.A.P.I.R. – ambito tecnologico
SIMPOOL E BAYER ITALIA – ambito sostenibilità ambientale
STEF ITALIA – ambito ricerca & sviluppo
TRANSPOREON e GDA – ambito tecnologico
WORLD CAPITAL REAL ESTATE – ambito marketing e comunicazione
XPO SUPPLY CHAIN ITALY – ambito tecnologico
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