Dalle gare su pista al mercato delle moto da strada per tutti. Abbiamo già conosciuto l’attenzione prestata da Ducati Motor Holding alla valorizzazione dei dati, quale ruolo ricopra la tecnologia nel facilitare le scelte strategiche dell’azienda di Borgo Panigale (operativa dal 1926 e oggi presente con le sue moto in oltre 60 Paesi) e quanto possa essere articolato il percorso di trasformazione per riuscire a raccogliere e analizzare in tempo reale informazioni dinamiche, diversificate e distribuite.
Ducati per questi scopi dispone da tempo di un data center on-premise e abbraccia i modelli operativi tipici del cloud privato.

Il bisogno

La trasformazione in atto però, proprio come accade nelle competizioni, richiede all’azienda di accelerare, continuando a valorizzare le informazioni raccolte nel tempo e garantendosi l’operatività con una riduzione dei tempi di downtime. Per questo Ducati valuta la necessità di rinnovare l’hardware del data center on-premise e sfruttare ancora meglio i vantaggi del private cloud, da una parte e dall’altra di attivare un sito remoto per beneficiare di una soluzione di disaster recovery innovativa su un data center di classe enterprise.

Per quanto riguarda l’infrastruttura di produzione presente a Borgo Panigale significa sfruttare quanto offrono i server Lenovo e i componenti storage NetApp (partner tecnologico dell’azienda di moto da tempo) per effettuare il backup on-premise presso Ducati, ma anche beneficiare di una soluzione cloud completamente dedicata per garantirsi alti livelli di sicurezza (e segretezza) e disporre, anche se in un’altra location, delle soluzioni di disaster recovery per gli applicativi più importanti localizzati sui sistemi on-premise presso Ducati.

Le scelte e il partner

Per farlo l’azienda sceglie come partner Aruba Enterprise con cui realizza un progetto di rivisitazione delle architetture e delle logiche utilizzate fino ad oggi sfruttando la possibilità tipica del cloud di poter personalizzare la scelta ibrida che vede quindi l’utilizzo di entrambi i data center, quello esistente di Borgo Panigale e il Global Cloud Data Center di Aruba (Ponte San Pietro).

L'architettura ibrida di Ducati con Aruba Enterprise
L’architettura ibrida di Ducati con Aruba Enterprise

Il percorso intrapreso è quindi in linea con quanto accade nel mercato. Da una strategia di consolidamento e razionalizzazione delle risorse, Ducati abbraccia i benefici di un modello di hybrid cloud. Il progetto – denominato New Generation Data Center – dal punto di vista tecnologico rappresenta infatti una vera e propria estensione di quanto Ducati utilizza già in casa.

La divisione Enterprise di Aruba mette al servizio di Ducati competenze IT, capacità di design architetturale e project manager che portano i vantaggi di un modello ibrido puro all’azienda per affiancare a quanto è già disponibile on-premise a Borgo Panigale, anche per potenza di calcolo e memorizzazione dei dati, la soluzione all’interno del Global Cloud Data Center Aruba, proprio come destinazione per la richiesta di carichi supplementari.

Global Cloud Data Center Aruba Enterprise
Global Cloud Data Center Aruba Enterprise

La soluzione e i benefici

Quanto predisposto per Ducati nel Global Cloud Data Center di Aruba tuttavia non serve solo come estensione del cloud on-premise, quindi per abilitare i workload dallo stabilimento principale verso la location del data center di Aruba a Ponte San Pietro (senza interruzione di servizio), perché si pensa invece allo stesso tempo al DC di Aruba anche come sito di disaster recovery.

L’idea di una soluzione su misura si “misura” anche nel fatto che Ducati mantiene la scelta su come utilizzare le risorse di disaster recovery come se fossero risorse primarie. Nel caso per esempio di un bisogno di macchine di test per progetti specifici. Ducati si garantisce perciò la sicurezza dei dati della holding che sono replicati a Ponte San Pietro secondo Recovery Time Objective e Recovery Point Objective (Rto e Rpo) personalizzabili, in modo appunto da garantire la possibilità di sfruttare le stesse macchine adibite al disaster recovery anche per il testing. 

Konstantin Konsteranov, Cto Ducati

Inquadra questo approccio Konstantin Kostenarov, Cto di Ducati: “Siamo partiti sì con l’idea di rinnovare l’architettura IT on-premise, a supporto dei processi di sviluppo, e con la soluzione di disaster recovery in cloud, ma su misura per noi, possiamo ora beneficiare dell’aumento di resilienza dei dati riducendo il time to market nel portare l’innovazione dalla pista alla strada”.

Quello di Ponte San Pietro (IT3 in provincia di BG), 200mila metri quadrati su un’area che prima ospitava il cotonificio Legler) è considerato tra i data center più sostenibili al mondo, secondo una recente classifica stilata da Kingston Technology, per il sistema di impianto di raffreddamento alimentato con rinnovabili certificate e per la presenza interna di soluzioni fotovoltaiche e della centrale idroelettrica che sfrutta l’acqua del Brembo. Il livello enterprise della proposta è documentato dagli standard Ansi/Tia 942-B-2017 Rating 4 (per resilienza e ridondanza).

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