L’aumento esponenziale delle tecnologie digitali e la crescente pervasività dell’IT mettono oggi le aziende di fronte ad una grande complessità. Da oltre dieci anni il sistema delle imprese italiane deve confrontarsi con nuove sfide tecniche, di gestione, produttive e operative che coinvolgono trasversalmente tutti i processi. Un concetto di complessità applicativa e infrastrutturale che ha ricadute sulle organizzazioni anche a livello di sicurezza.
Possedere un insieme di strumenti di Unified IT per abbracciare in modo integrato i processi e le applicazioni è dunque la chiave strategica per portare innovazione e valore all’interno delle aziende e rimanere competitivi.
È questo lo scenario tecnologico delineato da Aldo Rimondo, country manager Italia ed Iberia di Ivanti, intervistato telefonicamente in questi giorni. Il manager ci racconta come Ivanti sostiene queste dinamiche di trasformazione digitale mettendo al servizio delle imprese visibilità, dati condivisi e processi automatizzati con una gestione unificata.
Ivanti, modello IT governance a 360 gradi
“Ivanti è un’azienda specializzata in tecnologie per la governance grazie ad una serie di strumenti che consentono a chi gestisce le infrastrutture informatiche di monitorare, mettere in sicurezza e creare un’esperienza utente IT positiva all’interno delle organizzazioni”, esordisce Rimondo.
L’azienda fornisce tutti gli strumenti necessari per una governance a 360 gradi e ha per questo con un posizionamento peculiare: “A differenza della maggior parte dei vendor che propongono prodotti verticali su temi specifici, Ivanti fornisce soluzioni che vanno dalla gestione degli endpoint al tema della sicurezza, e in particolare alla correzione delle vulnerabilità, alla gestione dei privilegi, al concetto di asset management, fino ad arrivare alla summa del service management, cioè alla gestione di tutti i processi IT all’interno delle organizzazioni”.
Un tema, quello del service management, relativamente nuovo – spiega Rimondo -, poiché in passato la gestione IT pura era considerata quasi una commodity. “Oggi si evidenzia al contrario una crescita di interesse e una grande comprensione verso questi strumenti e sull’impatto che una buona gestione degli asset può avere anche sugli aspetti economici e sul tema della security. Si eleva il contributo che gli IT manager devono dare al business per rivedere i processi aziendali e dotarsi di strumenti che riducano l’operatività di livello più basso e aumentino l’impatto sulle operazioni. In definitiva, una piattaforma di gestione dei processi completa che consenta un’esperienza utente come quella che auspichiamo nel consumer, che dia continuità operativa e favorisca una modalità di lavoro agile come quello fortemente richiesto proprio in questi giorni dallo smart working“.
Al centro delle strategie di Ivanti, insieme alla gestione dell’endpoint e del service management come core business storico, c’è anche l’automation con tecnologie che rendano automatizzate tutte le operazioni ripetitive di routine per consentire a chi gestisce i team di concentrarsi sui temi più legati alla digital transformation intesa come revisione dei processi di business aziendali attraverso l’IT.
Un’evoluzione dei modelli di gestione che alimenta il business di Ivanti, che registra infatti una solida crescita economica, con incrementi a due cifre, anche in Italia.
Sicurezza, cresce l’attenzione
La sicurezza continua ad avere un ruolo fondamentale nelle strategie di Ivanti, come area di grandissimo interesse da parte delle aziende, prosegue Rimondo. “Oggi il campo di attenzione da parte della criminalità è proprio il mondo digitale dove tutto si concentra e diventa terreno fertile per l’illegalità. Il nostro contributo su questo fronte è legato alla governance e mette in rilievo quattro necessità basilari per mettere in sicurezza gli ambienti: avere un inventario dell’hardware, del software, correggere le vulnerabilità e gestire i privilegi utenti. Noi gestiamo tutte queste aree e rileviamo un ritorno di interesse verso la gestione pura, con strumenti di governance che consolidino queste misure minime in modo da creare barriere efficaci rispetto agli attacchi. Strategico anche continuare a garantire la correzione delle vulnerabilità su piattaforme precedenti, come ad esempio da windows 7 a windows 10, che coprano tutti i tipi di ambienti operativi, perché in un mondo mobile i clienti non sono più mono-vendor”.
Nel target il mondo enterprise
Ivanti è oggi presente soprattutto nel mondo enterprise di fascia medio alta, in particolare in Italia. “Un mercato composto da aziende più ricettive, dove la catena decisionale più corta ci permette di trasferire facilmente il nostro messaggio legato a strumenti di governance che chiamiamo Unified IT. Le aziende medie devono oggi dotarsi di strumenti nativi che consentano di fare l’inventario degli asset, gestirli, controllarli e di rivedere i processi per acquisire un vantaggio sui competitor. Tra i clienti, alcuni decidono di utilizzare solo alcuni dei nostri strumenti, grazie a soluzioni modulari facilmente integrabili“.
I settori a cui Ivanti si rivolge sono trasversali perché ormai tutte le aziende hanno bisogno di governance centralizzate, continua Rimondo. Tra questi, in particolare pubblica amministrazione e sanità: “un mondo dove i temi della sicurezza e della gestione dei dati richiedono processi e protocolli precisi, facilmente utilizzabili e svilupparli attraverso la piattaforma è estremamente importante. Tra i settori maggiormente seguiti, anche la logistica, il farmaceutico e la produzione, che stanno affrontando i temi della gestione IT e della revisione dei processi in modo profondo per essere più produttivi e garantire migliori servizi ai cittadini”.
Attenzione ai partner e alle competenze
Il nuovo modello di vendita di Ivanti in Italia è a due livelli, sia attraverso la distribuzione che i partner. “Ci stiamo concentrando in particolare su alcuni partner strategici per indirizzare il mondo entrerprise dove sono richieste competenze elevate. Siccome si parla di governance IT ma soprattutto di service management è importante avere partner con competenze non solo tecniche ma anche consulenziali e con un approccio più da system integrator”.
In particolare, lo schema distributivo in Italia prevede un piccolo gruppo di elite composto da sette partner strategici dedicati esclusivamente al mondo della grande distribuzione. Esiste poi il mondo dei system integrator che ha tipicamente una missione di consulenza ma non solo e con i quali Ivanti collabora, così come altri partner principalmente concentrati sulle Pmi, che continuano a collaborare con l’azienda.
Al servizio dei partner, strumenti standard legati al tema del training e dello sviluppo delle competenze e meccanismi di incentivazioni legati a loro contributo commerciale e tecnico. “Quello che noi cerchiamo e sviluppiamo nei nostri partner è in particolare l’aspetto della formazione, perché al fianco della tecnologia e alla revisione dei processi, le competenze sono la chiave, legata al valore che l’IT manager deve riprendersi all’interno dell’organizzazione con un linguaggio non solo tecnico”.
Il futuro di Ivanti
Chiediamo a Rimondo se il futuro di Ivanti passa per altre operazioni di acquisizione, come avvenuto in passato e quali strategie sono allo studio. “Fare acquisizioni è nel dna di Ivanti, soprattutto per consolidare il concetto di Unified IT. Acquisire e integrare tecnologie che vadano a rafforzare la nostra filosofia che vuole all’interno dell’organizzazione tutto quello che occorre per una governance, per influenzare il business e la digital transformation dall’interno. Una politica di ricerca dell’eccellenza che potrebbe concretizzarsi anche a livello italiano, seppure non nell’immediato, dato il momento critico che stiamo vivendo”, conclude Rimondo.
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