La fondazione Enea Tech, chiamata a gestire il primo fondo completamente dedicato al trasferimento tecnologico tra la ricerca e le imprese, è ora operativa. Con la firma del Ministro Stefano Patuanelli (Mise) sul decreto di nomina della presidente Anna Tampieri e dell’amministratore delegato Salvatore Mizzi, la fondazione è chiamata ora a promuovere investimenti e impegni in materia di ricerca e sviluppo, per le imprese italiane ed in particolare per le startup e le Pmi innovative.

Promossa dal Mise e realizzata in collaborazione con Enea, la fondazione è stata istituita con il Decreto RilancioIl Decreto n.34/2020 ha infatti previsto il fondo per il trasferimento tecnologico, finalizzato alla “promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso startup e Pmi”.

In particolare, con l’art.42 è stato istituito presso il Mise il Fondo per il Trasferimento Tecnologico con dotazione iniziale pari a 500 milioni di euro per il 2020. Il Decreto prevede che per sostenere le iniziative il Mise sia autorizzato ad intervenire attraverso la partecipazione indiretta in capitale di rischio e/o di debito e si avvalga per l’attuazione dell’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (Enea appunto), presso la quale è stata istituita la fondazione, mentre possono contribuire ad incrementare il patrimonio della fondazione, per statuto anche i soggetti privati, oltre al pubblico.

Anna Tampieri
Anna Tampieri, presidente Fondazione Enea Tech

A fine agosto il Ministro Patuanelli ha firmato l’assegnazione alla fondazione delle risorse previste dal decreto e si è impegnato a lavorare al completamento degli organi della fondazione, tra cui il comitato esecutivo, in modo da costruire il piano industriale e i team di investimento per riuscire ad attivare le prime risorse già in autunno e approntare gli interventi necessari per dotare il sistema innovazione del Paese di risorse adeguate alle sfide tecnologiche e produttive.

Enea Tech si qualifica come fondazione di diritto privato, vigilata dal Mise ed è chiamata ad operare sul modello delle agenzie federali statunitensi (come Darpa, Barda) e delle nuove agenzie europee (come Eic). Si vuole sottolineare in particolare la modalità di azione attraverso una struttura tecnica di investimento snella e indipendente. Allo stesso tempo la fondazione Enea Tech collabora con centri di ricerca, università, spin-off, Pmi e corporate, per garantire velocità nel trasferimento tecnologico oltre alla flessibilità e alla rapidità di intervento in modo da cogliere le migliori opportunità per la crescita e la capacità competitiva del Paese.

Dopo la firma del decreto di approvazione dello statuto, avvenuta proprio lo scorso 25 agosto, la fondazione è quindi diventata in questi giorni pienamente operativa. Insieme a Tampieri, la presidente, già direttrice dell’Istec (Istituto di scienza e tecnologia dei materiali ceramici del Cnr), e al direttore, Mizzi, già amministratore delegato di Invitalia Ventures, entra nel consiglio direttivo della fondazione anche Federico Testa, presidente Enea. A partire dalle prossime settimane verranno attivati i team di investimento verticali che potranno agire per assegnare le risorse attraverso strumenti di venture capital per accompagnare lo sviluppo delle innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, di startup e spin-off universitari e delle Pmi.

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