La connettività è protagonista, ed elemento irrinunciabile e caratterizzante della vita digitale. In ogni casa, nelle aziende, nelle scuole e negli uffici della pubblica amministrazione, durante il periodo di lockdown, è stato possibile proseguire le attività e “vivere ugualmente una vita ‘fuori casa’” (quasi), grazie alla disponibilità della Rete e alla connettività, in ognuna delle sue forme.

Tutti i settori si sono dovuti adattare a questo paradigma, rivedere i progetti ed indirizzare gli sforzi per consentire alle persone di rimanere “in relazione” e collaborare. Per questo Connected Impact è il tema chiave dell’edizione a ranghi ridotti di Mobile World Congress 2021 (Mwc 2021), manifestazione che quest’anno torna parzialmente in presenza (è possibile partecipare fisicamente alla fiera), con keynote e sessioni fruibili anche ‘online’ (nella maggior parte dei casi).

Non è bastata la programmazione dell’evento spostata all’avvio dell’estate, tuttavia, per convincere a partecipare “in presenza”, a Barcellona, alcuni dei nomi più importanti del settore. Per esempio: Ericsson, Google, Lenovo, LG, Nokia, QualcommSony Mobile. Assenti. E, rispetto alle centinaia di migliaia di partecipanti solitamente ospitati in fiera, non è prevista per quest’anno l’affluenza di più di 30mila persone. Una defaillance che arriva dopo la cancellazione dell’edizione 2020 con fonti autorevoli a documentare come circa il 40% del personale solitamente occupato sia rimasto a spasso.

Eppure, proprio per il periodo in cui l’evento ora si tiene, dopo la pausa di fatto durata un anno e mezzo, è possibile guardare a Mwc 2021 come ad una prima importante “sperimentazione” di come potrebbero essere il futuro di questi eventi. Assecondando da una parte il bisogno di di incontrarsi “davvero”, dall’altra la sicurezza, grazie alla predisposizione, in fiera, di oltre 80 porte di check rapidi. Si potrebbe quasi pensare ad un’edizione di passaggio, a scandire un prima ed un dopo che ancora resta ampiamente indeterminato e che già nella prossima edizione di Mwc a Los Angeles in ottobre potrebbe incontrare un impegnativo banco di prova.

John Hoffman, Ceo Gsma
John Hoffman, Ceo Gsma

In occasione di Mwc 2021 lo spostamento più evidente che si registra è proprio legato alla centralità delle reti, rispetto alla presentazione – focus di attenzione negli anni passati – dei nuovi dispositivi. Un aspetto centrale anche per la nostra analisi. Global Mobile Economy Report 2021 evidenzia come entro la fine del 2025, il 5G rappresenterà poco più di un quinto delle connessioni mobili totali e oltre due persone su cinque in tutto il mondo potranno sfruttare una rete 5G; mentre si prevede che il 4G raggiungerà un picco di utilizzo di poco inferiore al 60% (persone connesse) entro il 2023, con i principali mercati 5G come Cina, Corea del Sud e Stati Uniti, in cui il 4G ha già raggiunto il picco e, in alcuni casi, è addirittura in calo. “L’industria della telefonia mobile è impegnata a promuovere un’innovazione che sia accessibile, equa e sicura per tutti – commenta John Hoffman, Ceo Gsmamentre il divario di copertura mobile si è ridotto di un miliardo di persone negli ultimi cinque anni, rimane comunque un divario di utilizzo significativo che richiede ulteriori sforzi”.

Gsma Global Mobile Economy Report 2021
Gsma Global Mobile Economy Report 2021

Da una parte il mondo consumer vive la disponibilità della connettività come una commodity, meno i device (quest’anno più ancora degli smartphone protagonisti sono i wearable), ma in ogni caso sono i servizi ad assumere un ruolo centrale, e non è possibile disporne di validi di fronte alla frammentarietà delle reti e delle infrastrutture, indicati da alcuni analisti (per esempio Strand Consult), come i principali rischi in relazione all’esigenza per gli operatori di creare valore in un momento disruptive in cui in verità proprio i margini sui ricavi dati dai servizi di connettività sono minimi.

Mwc 2021 e reti, serve un approccio aperto

Sono stati investiti oltre 7 miliardi di euro negli apparati radio ed oggi il valore delle “torri” è molto più alto, cresciuto esponenzialmente. Lo scorporo della parte infrastrutturale però è servita in tanti casi solo a dare ossigeno alle telco, non a creare effettivo valore. Per questo iniziative e progetti tecnologici come quelli indirizzati dal modello Open Ran (Open Radio Access Network) sono da guardare con attenzione.

Si tratta di uno standard di interoperabilità dei componenti radio hardware e software, con interfacce condivise, per superare i gap imposti dall’offerta di apparecchiature del tutto proprietarie che di fatto limitano lo sviluppo. In questo modo, infatti, anche gli operatori minori possono entrare a far parte degli ecosistemi di proposizione dei servizi con difficoltà ridotte e ne beneficiano le possibilità di automazione, utilizzo dell’AI e del ML nei progetti di rete. Tra le novità al riguardo, per esempio, quella di Qualcomm che ha presentato la piattaforma Qualcomm 5G Ran per Small Cells, progettata per supportare una Ran aperta e virtualizzata combinata con interfacce aperte per facilitare l’implementazione di reti Ran 5G scalabili che coprano lo spettro mmWave e Sub-6 GHz. 

In un’edizione caratterizzata dalle ripetute sottolineature legate alle opportunità del 5G, dei servizi IoT e all’AI, e sulla scorta della prova di efficienza offerta dal cloud e dai servizi streaming durante la pandemia, ora sarebbe opportuno anche individuare quali possano essere i modelli di business in grado di favorire la crescita degli economics e dei servizi, in un contesto in cui di fatto però, almeno nel nostro Paese, manca ancora la “fonte di energia”, la materia prima rappresentata dalla rete.

Tecnologie pronte, ma scarsamente implementate nelle loro potenzialità – è il messaggio primo nei keynote di Mwc 2021 – non possono portare frutto e contribuire allo sviluppo, anche considerata la sfida della cybersecurity in una fase, quella attuale, del tutto accelerata dall’emergenza che ha imposto in pochissimi mesi modelli di consumo nuovi.
Il passato insegna che dello sviluppo delle reti della generazione attuale ne hanno saputo sfruttare il valore più i distributori di contenuti, delle telco, solo ora impegnate in una rincorsa affannosa del terreno perduto. 5G (ma a Barcellona già si parla già anche di 6G), IoT, AI, cloud e machine learning ripropongono la sfida che per le telco è anche una vera e propria “chiamata in appello”.

Blockchain per il traffico delle reti 5G e le applicazioni IoT

Per questo risulta proposta interessante, tra gli annunci, quello relativo a Gsma eBusiness Network. Si tratta di una proposta nell’ambito delle attività di rete in roaming per garantire operazioni più veloci, trasparenti, accurate e sicure per gli operatori mobili globali, sfruttando le tecnologie blockchain.

L’annuncio è frutto di quattro anni di ricerca collaborativa tra Gsma e sei importanti gruppi di operatori mobili globali (Deutsche Telekom Global Carrier, CK Hutchison, Orange, Telefónica, Verizon e Vodafone) membri fondatori dell’iniziativa Blockchain for Wholesale Roaming (Bwr) che ha consentito di sviluppare una soluzione blockchain open source che automatizza le operazioni del processo di regolamento del roaming all’ingrosso. eBusiness Network è costruito su hyperledger fabric, permette l’utilizzo di applicazioni decentralizzate per facilitare la trasformazione digitale del roaming all’ingrosso migliorando l’efficienza operativa, tagliando i costi e mitigando errori e controversie.

Alex Sinclair, Cto, Gsma
Alex Sinclair, Cto, Gsma

Gsma ha selezionato quindi Mobileum, come  fornitore leader di soluzioni tecnologiche basate sull’analisi e partner tecnologico per sviluppare una rete blockchain di livello commerciale ed ora lavora con operatori e partner per l’integrazione della soluzione nelle reti.

Così spiega la soluzione Alex Sinclair, Cto, Gsma: La combinazione nell’aumento dei flussi di dati internazionali, cui contribuiscono i diversi operatori, e lo slancio intorno al 5G e all’IoT richiedono di rivedere le pratiche di roaming all’ingrosso esistenti. Sfruttare il potenziale della blockchain per automatizzare i processi e mitigare le inefficienze è un passo cruciale verso il rafforzamento dell’ecosistema mobile globale e il miglioramento della connettività tra operatori”

I servizi di roaming “gestiti” anche grazie la blockchain sono un esempio valido di trasformazione digitale sulla base dell’utilizzo delle tecnologie, come il cloud computing, l’edge computing, l’informatica quantistica, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, integrate tra di loro. Alla base resta la collaborazione tra gli operatori unica via per abilitare l’efficienza dei processi aziendali su diverse reti, processi che diventeranno sempre più complessi con l’ingresso nell’era della connettività definita da 5G e IoT.        

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