Attraverso la capacità di valorizzare il dato, la sanità potrà compiere importanti passi in avanti, in un contesto – quello della digital transformation – in cui il Pnrr e le gare strategiche in corso possono favorire il cammino ridefinendo i perimetri e le regole del gioco. Se infatti la pandemia ha contribuito ad evidenziare le attuali debolezze del sistema, ha rappresentato allo stesso tempo un elemento di accelerazione. 

Digitalizzazione, visione sistemica e capacità di trovare gli equilibri, tra privacy e capacità di utilizzare realmente i dati, possono rappresentare elementi chiave per i nuovi progetti. Ed allo stesso tempo bisogna avere la capacità di ripensare in un’ottica di ecosistema l’intero impianto con modelli e processi completamente digitali. Sanità e lifescience nell’ambito di una digital transformation necessaria e possibile ne beneficeranno, sia per quanto riguarda diagnosi/cura, sia nella telemedicina.

E’ questo il contesto entro cui nasce Sanità Digitale – Report Italia, iniziativa animata dal desiderio di operatori e stakeholder del sistema sanitario di comprendere a fondo caratteristiche del mercato, trend e dinamiche ed entro cui si colloca il confronto su questi temi con Antonio Delli Gatti, Healthcare Division Director Engineering Ingegneria Informatica.

Il Report Italia – Sanità Digitale ha delineato una situazione relativa al settore magmatica e in evoluzione, caratterizzata però ancora da luci e ombre. Secondo il vostro punto di vista quali sono le leve su cui occorre operare per fare un vero salto nella digital transformation della sanità e quale ruolo vi sentite di giocare in questo contesto?

Antonio Delli Gatti, Direttore Sanità di Engineering
Antonio Delli Gatti, Direttore Sanità di Engineering

La digital transformation avrà la capacità di rivoluzionare l’insieme del Sistema Salute solo attraverso la profonda comprensione del valore dei dati, e dalla capacità di liberarne l’insostituibile potenziale attraverso l’innesto concreto nelle attività di prevenzione, cura e governo.

Questo utilizzo diffuso e centrale del dato nella sanità deve essere supportato da tre premesse attuative: la digitalizzazione deve essere totale  ̶   senza isole o retaggi “analogici”  ̶  altrimenti non esiste; una visione ecosistemica che vada oltre la dimensione sanitaria, per avvolgere anche gli altri ambiti di vita della persona; un equilibrio “virtuoso”  ̶   definito da norme chiare e condivise  ̶  tra privacy e utilizzo del dato, a tutela dell’individuo ma anche del bene comune. 

Il Pnrr destinerà fondi consistenti al mercato complessivo dell’Ict e dei dispositivi medicali della sanità. Quali i vostri commenti e come affiancherete i vostri clienti nell’utilizzare al meglio i fondi che dovessero arrivare, con quale visione?           

Per utilizzare al meglio queste risorse sarà necessario un approccio “di sistema” alla sanità digitale, che non significa solamente disporre di nuove infrastrutture tecnologiche, di certo indispensabili, ma anche la capacità di ripensare l’intero disegno del sistema secondo modelli e processi nativamente digitali, a partire dalla medicina di prossimità e dal territorio.

Quanto sarà realizzato nei prossimi anni non dovrà essere semplicemente nuovo, ma dovrà essere soprattutto innovativo; ossia con un Dna già contenente   ̶   e utilizzante  ̶  quelle che oggi non sono più tecnologie di frontiera, ma contemporanee in molti altri settori. Su ambedue questi aspetti, di visione di sistema e capacità d’innovare, si fonda la nostra presenza nella sanità, configurante per noi un ruolo strategico e di responsabilità che va oltre la singola iniziativa progettuale.      

Dal vostro punto di vista quali ambiti della sanità e del lifescience in generale risulteranno trainanti nella digital transformation nei prossimi anni e quali le strategie e i modelli di offerta che proporrete a sostegno?

L’impatto sarà trasversale e profondo, con almeno due ambiti nel quale si andrà a liberare con maggiore intensità e opportunità nel breve e medio periodo. Il primo è quello della diagnosi e della cura, all’interno del quale si avvierà una vera e propria rivoluzione indotta dalle tecnologie di artificial intelligence e di advanced analytics che progressivamente si affiancheranno al lavoro dei clinici. Su questo fronte le nostre soluzioni già vedono un percorso di sviluppo in questa direzione, attingendo dalla tecnologia del Gruppo e dalla collaborazione con partner fortemente specialistici del dominio clinico.

Il secondo ambito riguarda la telemedicina nelle sue molteplici declinazioni, che potrà godere nel breve termine della combinazione di una “rinnovata” domanda e di tecnologie performanti già mature. Siamo prossimi al rilascio delle nostre soluzioni di nuova generazione per quest’ambito, partire dalla televisita e telemonitoraggio, che saranno offerte in via prioritaria in modalità SaaS, quindi come servizio applicativo da noi completamente gestito. 

Infine un terzo ambito, trasversale a tutte le lifescience e di primaria importanza, il mondo della ricerca, che potrà disporre di enormi quantità di dati sempre più completi e trasversali che renderanno la medicina di frontiera, sempre più predittiva e personalizzata, una concreta realtà.

Non perdere tutti gli approfondimenti della room Sanità Digitale – Report Italia

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