Internet of Things è considerato dagli analisti tra i digital enabler potenzialmente più dirompenti per gli effetti benefici che è in grado di produrre nei progetti di trasformazione digitale, gli impatti positivi sui processi in ambito industriale, i servizi che sarebbe possibile attivare per i clienti finali. E senza dubbio l’affermarsi del 5G rappresenta a sua volta un fattore abilitante.
Sono tanti i progetti riusciti in questi ambiti, anche con risultati sorprendenti, ma sono tantissimi pure quelli iniziati e completati che non hanno dato i risultati sperati e quelli che, dopo la fase sperimentale, non hanno mai visto la luce.

A questo proposito Beecham Research, con un metodo di analisi innovativo, ed il supporto di Software AG e altri partner, ha indagato quando, come, e in che misura falliscono i progetti IoT, ed ovviamente anche le motivazioni degli insuccessi. Lo ha fatto con un doppio approccio – sia quantitativo, sia qualitativo – e con l’obiettivo di offrire consigli preziosi perché i progetti ottengano il successo sperato e si rivelino effettivamente utili. Sono stati coinvolti nella ricerca sette fornitori di soluzioni IoT e 13 aziende “utenti finali” che hanno sperimentato in qualche modo difficoltà e fallimenti, ma oltre a questo è stata condotta una survey online su circa 25mila adopter delle tecnologie IoT, soprattutto del Nord America ed europei, per riuscire a scattare una fotografia quanto più completa possibile e confrontare i casi di successo con quelli che non sono riusciti. Con un riscontro di base e cioè che in entrambi i casi (successo e insuccesso) non mancano rilievi comuni, relativi agli ostacoli ed alle difficoltà incontrati.

Progetti IoT - Fallimenti e successi
Progetti IoT – Fallimenti e successi (fonte: Beecham Research)

I numeri della ricerca Why IoT Projects Fails sono abbastanza impressionanti. La ricerca evidenzia come quasi i tre quinti dei progetti (58%) siano falliti (parzialmente o totalmente) e solo il 12% sia pienamente riuscito. Di fatto sono quattro le sfide consistenti che tutte le aziende si sono trovate ad affrontare: obiettivi aziendali non correttamente messi a fuoco (1), problemi organizzativi (2), problemi sulle tecnologie non previsti (3), e di rapporto cliente/fornitore (4). Li analizziamo più in dettaglio.  

Tra gli obiettivi dei progetti IoT, l’incremento della sicurezza e la riduzione dei costi migliorando produttività ed efficienza, cercando anche nuovi modelli di business, sono quelli più frequentemente ricercati. Di fatto, se ne persegue circa la metà proprio per la mancanza di chiarezza e di metodo su come raggiungerli, o per l’assenza di un business case che sia in grado di comprendere il necessario supporto per gli aspetti tecnici e funzionali da parte di fornitori preparati (1).

In azienda poi, dipartimenti diversi si pongono obiettivi eterogenei e lavorano con metodi diversi. La mancanza di coesione e integrazione è motivo di fallimento, così come la resistenza al cambiamento, mentre i progetti IoT necessariamente “superano” i confini tradizionali dell’IT e richiedono coordinamento e collaborazione tra diversi ecosistemi (interni, ma anche esterni con partner e fornitori, 2). Poi sì, è vero le tecnologie IoT sono complesse, richiedono connettività di rete prestazionale, larghezza di banda adeguata, bassa latenza: quasi nove intervistati su dieci dichiarano di non disporre delle giuste competenze proprio su questo punto (87%), o di non essere riusciti a scalare i Proof of Concept su larga scala (60%), con il moltiplicarsi dei sensori (3).

Ultimo, ma non meno importante, è proprio la capacità di chiedere aiuto ai fornitori ed ai partner tecnologici. Il 57% degli intervistati che dichiarano di aver fallito ha fatto affidamento interamente o quasi solo su risorse interne, chiedendo aiuto solo quando si è percepito l’inizio del fallimento. Non mancano internamente solo le competenze tecniche, spesso manca una guida in grado di guidare le aziende sulla fattibilità dei piani, sulle motivazioni e sulle effettive possibilità di un Roi (4). Peccato.

L’esperienza di Software AG per il successo dei progetti IoT

Peccato, perché un progetto IoT riuscito porta importanti vantaggi, incrementa le opportunità di guadagno, a volte non semplicemente in modo incrementale, ma addirittura esponenziale e proprio IoT è all’origine di importanti intuizioni per riuscire a generare nuovi modelli di business. In questo senso, sono davvero poche le aziende che hanno un’esperienza maggiore nella gestione dei progetti di quella cumulata nel tempo da Software AG che ha alle spalle oltre dieci anni di esperienza e che sul campo ha già “toccato con mano e risolto” le difficoltà evidenziate dalla ricerca. 

Software AG, in particolare, mappa dieci passaggi chiave per superare le quattro sfide evidenziate dalla ricerca Beecham Research e “ricalcate” proprio sulla base di quelle.

10 suggerimenti per il successo dei progetti IoT

Pensare in grande, ma partendo a piccoli passi e poi accelerando le proprie mosse sulla base di una visione chiara, è il primo passaggio importante (1) e consente di non dover investire in hardware e software costosi che, cammin facendo, potrebbero rivelarsi inutili. Allo stesso tempo sulla base di decisioni ponderate, bisogna essere consapevoli che il momento per mettere a terra i progetti IoT è comunque questo. E’ questo quindi il momento di costruire un business case puntando su obiettivi minimi chiari, a crescere, capire come misurare il progresso dei progetti, intravvedere i vantaggi secondari, mappare in questa direzione il progetto, con la giusta priorità sugli investimenti ed una definizione dei costi quanto più precisa possibile (2).

Dal dato al valore delle informazioni

Ogni risorsa in azienda genera e produce dati che sono preziosi, ma devono essere valorizzati. Analisi ed analytics sono imprescindibili, soprattutto è importante non rinunciare al potenziale della correlazione delle informazioni raccolte anche da fonti dati eterogenee. Proprio su questo si gioca la partita, così come sulla capacità di non guardare solo “al passato” ma di puntare anche sulle informazioni generate dai digital twin per governare gli impatti di possibili cambiamenti futuri (3). E’ questo un punto in cui evidentemente sarà necessario ricorrere alle competenze esterne e ricorrere ai benefici offerti da soluzioni integrate tra mondo fisico e mondo virtuale.

Si tratta di essere in grado non solo di catturare i dati dai sistemi, ma di orchestrare i flussi di lavoro per alimentare i sistemi AI e ML in grado di tradurre i dati in informazioni consumabili e sfruttarne la ricchezza in relazione ad altri dati contestuali (4). Una volta approntato e messo in opera il progetto IoT, oggi si può effettivamente sostenere che i vantaggi, soprattutto in ambito IIoT e OT tout court, sono a disposizione non solo degli esperti IT, anzi. Per questo si può parlare di IoT as-a-service a patto di puntare su un fornitore in grado di applicare le tecniche di data science e definire le regole per monitorare e reagire agli eventi, anche con pochi passaggi, in modo da democraticizzare l’utilizzo di IoT. Un ambito in cui Software AG vanta importanti expertise (5).

La sicurezza

L’attenzione per la sicurezza è evidente come rappresenti un punto critico, ma non per intrinseca debolezza del modello IoT, quanto piuttosto per una scarsa attenzione nello sviluppo dei progetti (certo anche dei sensori) e dei processi di gestione. Non ci si può preoccupare solo dei propri dati, ma anche di quelli di clienti e partner, ed è importante comprendere come lo stesso progetto IoT possa essere di aiuto nel facilitare la gestione della sicurezza, attraverso l’utilizzo di segmentazione e crittografia, con l’aiuto del partner tecnologico, anche per quanto riguarda i programmi di certificazione dei dispositivi, ed il testing dei componenti per quanto riguarda affidabilità, sicurezza e compatibilità (6).

Il valore della scalabilità nei progetti IoT

Procedendo passo a passo ed in sicurezza, sarà così facile comprendere come una piattaforma basata su standard aperti, e progettata per scalare, di fatto consenta di “connettere rapidamente” nuove “cose” nel tempo, senza bisogno di scrivere più righe di codice (7). Si tratta, per tanti verticali, anche di estendere la connettività su ogni tipo di infrastruttura, anche remota.
Si pensi alle utility,
ai benefici di un progetto di questo tipo per migliorare efficienze e abilitare la manutenzione predittiva. In questi scenari, per esempio, saranno da sfruttare le reti geografiche a bassa potenza di tipo (LPWAN) ed ovviamente il 5G; e la piattaforma IoT scelta però deve quindi essere in grado di supportare diverse tipologie di connettività. Dal cloud all’edge (8).

Certo, sono tante le sfide, e non si può pensare di fare tutto da soli. Nel tempo le piattaforme sono maturate, hanno oggi alle spalle comunità di sviluppatori impegnate, Sdk maturi. Con un partner tecnologico come Software AG si potrà contare sulla certezza di utilizzare una piattaforma pronta per indirizzare, con l’utilizzo delle medesime Api, sia progetti IoT all’interno del perimetro aziendale, come in cloud ed on-premise, e condividere dati e modelli sulle diverse piattaforme IT. E proprio le piattaforme pre-integrate possono offrire funzionalità pronte all’uso nella maggior parte dei casi (9).

L’ultimo consiglio (10), riguarda la capacità di riconoscere che il viaggio per sfruttare al meglio le potenzialità di Internet of Things non deve scoraggiare ed allo stesso tempo non è un viaggio da compiere soli.
La ricerca Beecham evidenzia come coinvolgere un fornitore di soluzioni può ridurre le possibilità di fallimento del progetto in modo determinante, a partire dallo sviluppo della strategia e facendo leva sull’esperienza del partner. Internet of Things richiede competenze variegate per la gestione dei dispositivi, l’analytics, il networking, la sicurezza e l’integrazione di sistemi. Software AG si pone come fornitore di piattaforme IoT in grado di aiutare l’azienda a sviluppare un progetto a tutto tondo, dalla progettazione, alle necessarie integrazioni future, con i servizi professionali e le competenze necessari, per fare bene, in sicurezza.

Per saperne di più scarica il Whitepaper: Why IoT projects fail & how to beat the odds

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: