Visione chiara, scelte coraggiose, soluzioni trasformative correttamente implementate nel rispetto del dato e della privacy in uno scenario in cui le tecnologie contengono già il potenziale necessario per l’evoluzione del sistema salute. Sono questi gli ingredienti necessari individuati da Reply per abilitare nuovi “setting assistenziali e processi erogativi delle prestazioni”, tenendo al centro il paziente con le informazioni in grado di portare effettivamente valore grazie anche alle tecnologie legate all’AI e al machine learning. Ne parla Alessandra Mazzuccoassociate partner healthcare market di Reply

Quali sono le principali sfide della sanità oggi rispetto agli obiettivi del Pnrr e come vanno colte, anche in una visione allargata che tenga conto dell’interno ecosistema del Lifescience (LS)?

Il Pnrr porterà importanti risorse di investimento per il Ssn che devono garantire valore entro cinque anni: la partita attuativa è appena iniziata e deve proseguire rapidamente. Un tempo breve in cui occorre definire la progettazione per ogni misura, costruire pianificazioni, riforme regionali e attuarle.

Gli investimenti in sanità previsti dal Pnrr devono essere visti come un’opportunità per il futuro. Abbiamo bisogno di soluzioni trasformative, una visione chiara e scelte coraggiose a beneficio delle future generazioni in grado di giocare un ruolo determinante nel diminuire le disuguaglianze di accesso al sistema salute; il successo del Pnrr si misurerà anche sul suo impatto sociale e non solo economico.

Le soluzioni trasformative sono in grado di attivare, in modalità data driven, nuovi setting assistenziali (Case della Comunità, Ospedali di Comunità, ecc.) e nuovi processi erogativi (medicina di iniziativa, servizi di transitional care, case management), secondo un modello di cooperazione e di centralità del paziente guidato dai dati e dall’intera comunità del Lifescience.

Grazie alle tecnologie, saranno i dati del paziente a muoversi (e non il paziente in persona) guidando azioni sinergiche tra la rete ospedaliera e quella territoriale, le reti di patologie e i clinical trial con il fine ultimo di portare innovazione nella pratica clinica e nella ricerca avanzata a valenza non solo nazionale ma anche internazionale grazie alle reti federate europee e alle comunità scientifiche.

In che modo la vostra azienda pensa di agire nei prossimi anni per raccogliere le sfide in corso? Quali novità nella vostra offerta a supporto di questo cambiamento in forte evoluzione?

Alessandra Mazzucco, associate partner, healthcare market di Reply
Alessandra Mazzucco, associate partner, healthcare market di Reply

Reply da sempre lavora sulle tecnologie di frontiera che nascono per migliorare la vita delle persone andando al cuore della natura umana e creando una innovazione accessibile a tutti.

Insieme al cloud computing, sempre più diffuso e oramai considerato un “must” per software e servizi, l’intelligenza artificiale è una delle tecnologie più dirompenti del nostro tempo, che arricchisce sia le Reply Platform proprietarie (quali Ticuro e Appheal) sia i nostri progetti di system integration su primarie piattaforme di mercato.

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale nella sanità è appena cominciata e riguarda diversi ambiti, come l’accesso alle cure, la medicina di iniziativa e soprattutto la ricerca clinica. Con l’AI-power automation stiamo letteralmente automatizzando e aggiungendo intelligenza a tutto. E facendo questo stiamo cambiando il modo con cui interagiamo con i dati, prendiamo decisioni e ci attiviamo su approfondimenti utilizzando algoritmi di machine learning. Ad esempio, grazie a queste tecnologie, le nostre soluzioni di telemedicina sono in grado di personalizzare specifici percorsi di trattamento per diverse tipologie di pazienti e suggerire al medico di modificare dinamicamente i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (Pdta) sulla base dell’andamento della terapia.

Il digitale è pervasivo nella strategia di Reply e viene applicato sperimentando i trend digitali emergenti. Un esempio riguarda l’Advanced Traceability che, grazie al biotagging (marcatori basati su Dna), simula la dinamica di diffusione in spazi chiusi dei droplet, il principale veicolo di diffusione del Covid-19, con l’obiettivo di rendere gli ospedali luoghi più sicuri.

Quale ruolo ha il digitale all’interno della vostra strategia e quali sono i progetti in corso per il 2021-2022?

Reply lavora costantemente sulla frontiera più avanzata dell’innovazione tecnologica. Le aziende continuano a investire con noi per costruire i modelli del futuro dove la Sanità Digitale riguarderà un nuovo incrocio tra intelligenza artificiale, cloud e Internet of Medical Things: ovvero l’autonomy of things, l’autonomia delle cose. Grazie alle partnership con le maggiori università, centri di ricerca e alcuni dei nostri clienti abbiamo in essere dei progetti e, di nuovi ne stanno partendo, il cui unico obbiettivo è utilizzare i dati per generare un valore per il paziente e la comunità.

Dalla realtà aumentata, al quantum computing, fino alla fusione tra biotecnologie ed informatica sono moltissimi i campi in cui Reply immagina i possibili scenari di digitalizzazione dell’healthcare. Anche aree più “tradizionali” si trovano ad affrontare lo sviluppo tecnologico, come ad esempio la cybersecurity: la nuova frontiera in questo senso è quello della difesa del mondo fisico. Nel momento in cui oggetti come i medical device sono sempre più connessi, non si tratta più di proteggere dei dati, ma le persone stesse. L’innovazione non è sempre una rivoluzione. E’ un processo talvolta lento, di cui non ci accorgiamo, ma che fa parte della nostra vita ancora prima che sia arrivato a compimento.

Il timing per abbracciare la nuova rivoluzione tecnologica sembra ideale, nel momento in cui il Governo con le risorse del Recovery Fund ha in programma di imprimere una forte spinta sulla digitalizzazione della sanità. Gli obiettivi della Missione 6 del Pnrr prevedono una serie di investimenti che ricadono sull’intera offerta delle aziende del network del Gruppo Reply, le quali si pongono come candidate al Pnrr grazie al mix di competenze di processo e di piattaforme connesse, prodotti e partnership con i maggiori vendor di mercato attivi nella Sanità.

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