Sfruttare i vantaggi della digitalizzazione richiede alle aziende di abbracciare un modello infrastrutturale flessibile. Non si tratta sempre e solo di migrare applicazioni e risorse di calcolo in cloud, si tratta piuttosto di organizzare il comparto IT in modo da poter gestire con l’elasticità necessaria momenti di contrazione del business, come anche quelli di espansione, per esempio quando si inseriscono nel “tessuto” aziendale nuove risorse, poli, sedi logistiche e così via.
E’ l’esperienza di Pittarello. L’azienda, che opera sul mercato da circa 30 anni ed è conosciuta soprattutto per la vendita di scarpe e accessori per uomo, donna e bambini (sia negli store fisici, sia online) attraverso una rete distributiva di 65 punti vendita in Italia e altri 2 in Austria, alimentati da tre sedi di logistica. Vi lavorano circa mille dipendenti, per un fatturato complessivo di oltre 200 milioni di euro.

Esigenza, metodo e scelta

E’ facile immaginare come, proprio in un caso come questo, sia necessaria una strategia attenta. Si tratta di immaginare la trasformazione della struttura del dipartimento IT. Un ambito che, in questo caso specifico, vede Pittarello scegliere di internalizzare una serie di attività a valore aggiunto e che pone l’azienda davanti a nuovi bisogni quando, con l’acquisizione proprio di un nuovo centro logistico a Tribano, si trova – a seguito dello spostamento della sede logistica da Padova – a dover estendere il proprio data center, alla nuova località, oltreché ad innovare il parco server del vecchio DC.

Un’esigenza collegata anche all’introduzione di sistemi di gestione di magazzino e logistica rinnovati basati su Wharehouse Management System (Wms), una tipologia di soluzione software che permette la piena visibilità sull’inventario aziendale, per la gestione e l’evasione degli ordini su tutta la supply chain, dal centro distributivo fino agli scaffali (fisici o elettronici che siano). In questo modo è possibile gestire meglio anche gli spazi a magazzino e coordinare in ogni fase il flusso dei materiali. Un aspetto chiave tanto più quanto più si estendono le operazioni sui territori entro cui si opera.

Maddalozzo
Claudio Maddalozzo, IT manager, Pittarello

Con questa scelta, Pittarello punta a una gestione centralizzata da un’unica piattaforma, in sicurezza, affidandosi al partner Axera per affrontare la fase di analisi e dimensionamento infrastrutturale e logico, come poi anche quelle di implementazione e post-vendita.
Nel tempo, infatti, la successiva stratificazione e complessità delle scelte ha portato l’azienda a disporre di un’infrastruttura superata che richiede anche un importante sforzo consulenziale, realizzato sempre da Axera.

Vengono preferite le soluzioni Nutanix per semplicità di gestione, prestazioni e sostenibilità economica, ma al centro resta la preferenza per un sistema software defined in grado di garantire la business continuity. Infatti, la peculiarità di Nutanix è proprio quella di poter operare in modo indipendente dalla tipologia di hardware scelta, non richiede appliance dello stesso brand, e resta al cliente la possibilità di scegliere i nodi sulla base delle proprie esigenze. Non ultimo elemento/criterio di scelta anche la disponibilità delle certificazioni Sap, per l’intenzione di Pittarello di migrare il sistema Erp, già utilizzato, sulla nuova architettura.

La soluzione

Axera, in collaborazione con Nutanix, implementa un cluster con tre nodi. Si sceglie di sfruttare l’hypervisor di Nutanix su hardware Lenovo, mentre per quanto riguarda la piattaforma operativa viene preferito Windows Server Datacenter 2022. L’architettura ospita inizialmente tutti i servizi strategici per l’azienda, di Wharehouse Management System, così come la gestione della sede logistica di Tribano, ma anche la piattaforma e-commerce. Spiega Claudio Maddalozzo, IT Manager, Pittarello: “La soluzione Nutanix è stata scelta anche perché si è deciso di passare da una soluzione precedente di business continuity custom, a una soluzione che si occupasse nativamente di gestire la continuità in caso di fault di uno o più server del data center on-premise”.

I vantaggi e la roadmap

Gestione semplificata, business continuity e manutenzione agile dell’hardware sono i tre benefici immediati che la scelta porta in dote. Se prima erano richieste al reparto IT almeno otto ore a settimana per verificare lo stato di salute di tutte le componenti. Senza tener conto del tempo necessario a risolvere le eventuali problematiche non previste, ora Maddalozzo stima un risparmio di tempo di circa il 15%, e sottolinea come “grazie alle dashboard relative allo stato di salute del cluster, il reparto IT è in grado di identificare in maniera semplice, veloce e puntuale eventuali problematiche dovute alle componenti software installate nei vari guest presenti nel cluster Nutanix, avendo accesso a parametri essenziali”.

Il modello iperconvergente proposto da Nutanix, inoltre, consente la dismissione gli storage iScsi dedicati al sistema di virtualizzazione, che avevano un forte impatto sul budget IT, per un risparmio di cira il 5% sul budget IT. Ora, nell’arco dei prossimi due anni, l’azienda pensa di estendere il cluster Nutanix, aggiungendo appunto i server dedicati all’Erp Sap Business One su piattaforma Hana ed anche le casse dei negozi tra qualche mese poggeranno quindi sull’infrastruttura iperconvergente Nutanix, questo renderà possibile estendere il datacenter verso il cloud in modo nativo.

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