Si parla molto di metaverso come nuova grande opportunità di sviluppo dell’economia in settori diversi. E si immagina un futuro in cui questa frontiera tecnologica rivoluzionerà il mondo fisico e digitale mettendo in connessione le persone attraverso nuove esperienze immersive. Ma questo futuro per alcuni è già una realtà in cui il metaverso diventa leva per il business.

Tra i pionieri nel metaverso, Pwc Italia punta su questo strumento per sostenere i propri processi di recruiting. Per attrarre ed entrare in contatto con i nuovi talenti, Pwc supera infatti i limiti della trasformazione digitale HR, migliorando la candidate experience e promuovendo un’immagine del brand con soluzioni all’avanguardia.

Il progetto di Pwc, in fase sperimentale, consiste in un iter di selezione ibrido, svolto in parte nel metaverso e in parte direttamente nelle sedi dell’azienda. L’esperienza consente ai candidati di comprendere in modo realistico come si svolge una giornata di lavoro tipica in consulenza e di interagire e confrontarsi nel concreto, sentendosi liberi di esprimere le proprie qualità personali e relazionali. I candidati possono entrare nel vivo dei contenuti della selezione lavorando su business case customizzati a seconda delle aree di interesse.

Nei prossimi dodici mesi circa il 20% dei candidati partecipa al progetto pilota di recruiting nel metaverso.

Come ci si candida nel metaverso

I candidati, indossati i visori, possono muoversi in uno spazio virtuale che rappresenta la sede di un cliente fittizio che espone le proprie richieste. In questo spazio, utilizzando il joystick, si ha la possibilità di camminare, sedersi, prendere appunti e utilizzare le emoji per esprimere le proprie reazioni.

I candidati hanno circa 15 minuti per creare il proprio avatar, prendere confidenza con l’utilizzo del tool e per esplorare l’ambiente. Dopo questo primo momento di ambientamento, i candidati si siedono virtualmente al tavolo per iniziare la riunione con il cliente, impersonato dall’avatar di un collega esperto. Si ha così modo di presentarsi esponendo il proprio background e le proprie esperienze, in qualità di membri del team di progetto.

Il cliente chiede poi agli intervenuti di presentare una soluzione relativa al business case discusso. I candidati possono confrontarsi apertamente sulla risoluzione del caso, preparando al momento una presentazione ad hoc per il cliente, e restituendo la soluzione attraverso la proiezione delle slide realizzate nello spazio virtuale. Terminata l’esperienza di gruppo nel metaverso, si torna nella realtà e i professionisti delle risorse umane chiedono un feedback sulla giornata e sulla modalità di recruiting in modo da testare la candidate experience.

I candidati che superano l’assessment sono poi convocati per il secondo step dell’iter di selezione.

Luca Ruggi, HR director di Pwc Italia
Luca Ruggi, HR director di Pwc Italia

“Abbiamo scelto di portare i nostri processi di assunzione anche sul metaverso perché nell’ultimo anno abbiamo dato il benvenuto a circa 3.000 colleghi, di cui la maggior parte sono brillanti neolaureati provenienti dalle principali università del territorio nazionale – dichiara Luca Ruggi, HR director di Pwc Italia. È chiaro che il metaverso risulta a tutti gli effetti uno strumento efficace per entrare in dialogo con le nuove generazioni. Il nostro modello di recruiting, tuttavia, non rende mai preponderante la tecnologia rispetto alle interazioni umane ma ne è complementare e le integra. Sfruttando al massimo le nostre conoscenze e competenze in ambito tecnologico, raggiungiamo con maggior efficacia il nostro scopo – aggiunge il manager –: incontrare i giovani talenti e testare le loro skill, in un ambiente virtuale ma realistico, sottoponendoli a dei veri e propri business case da risolvere. Rappresenta anche un modo per aiutarli ad orientarsi nella realtà lavorativa attraverso una modalità del tutto nuova, decisamente più innovativa ed esperienziale”.

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