Cinque divisioni (Tour Operating, Aviation, Hotel Management, Incoming e Travel Agencies), circa 4mila dipendenti, 16 società nel mondo e 9 sedi in Italia: sono i numeri di Alpitour World, un gruppo che a partire da Alpitour, che dà il nome, è costituito da aziende e marchi tutti che operano nel settore del turismo, e unisce più società controllate nel nostro Paese e all’estero lungo la filiera turistica.
In particolare, la realtà Alpitour nasce nel 1947 come piccola agenzia di viaggi ed oggi rappresenta una realtà italiana poliedrica e complessa, per la quale è facile immaginare come la trasformazione digitale possa rappresentare un trampolino per migliorare processi e operation.

Lo scenario

Già nel 2020, di fatto nel pieno del periodo pandemico, Alpitour intraprende un percorso in questa direzione per offrire esperienze personalizzate ai clienti sfruttando l’intelligenza artificiale di Ibm Watson e Red Hat Openshift. In particolare Alpitour in collaborazione con Ibm opera per adattare infrastrutture ed applicazioni legacy con l’idea di modernizzarle e di introdurre tecnologie abilitanti.
Sono state all’epoca innestate soluzioni di elaborazione del linguaggio naturale (Npl) di Ibm Watson (allora con gli Ibm Services) per personalizzare le esperienze dei clienti, ma è iniziato anche un percorso di vera e propria trasformazione dell’infrastruttura IT per passare dall’on-premise ai vantaggi dell’hybrid cloud e, sulla base anche di nuove applicazioni cloud native, raggiungere la flessibilità e resilienza desiderate. 

Il bisogno di evoluzione e le soluzioni

Ora Alpitour prosegue il percorso di trasformazione digitale affidandosi a Kyndryl per l’evoluzione ulteriore del suo suo ambiente IT, ancora facendo leva su cloud, servizi, soluzioni di automazione. Il bisogno segue l’idea di voler modernizzare sì l’esperienza finale del cliente, ma anche i processi interni e, a valle, l’esperienza dei dipendenti, potendo far conto su un ambiente scalabile in modo flessibile.

Francesco Ciuccarelli
Francesco Ciuccarelli, chief information technology officer, Alpitour

Alpitour e Kyndryl insieme hanno rinnovato la loro collaborazione fino al 2027 un periodo di tempo lungo il quale saranno scandite le tappe dei prossimi passaggi che prevedono, prima di tutto, la migrazione dei sistemi informatici midrange sui servizi cloud Aws (Amazon Web Services) quindi privilegiando un modello di servizio a consumo, per assicurarsi i vantaggi specifici del cloud in termini di scalabilità, flessibilità, sicurezza e ottimizzazione dei costi, anche in relazione al particolare ambito in cui opera Alpitour, di suo naturalmente soggetto a “picchi” operativi. Spiega la scelta così Francesco Ciuccarelli, chief information & technology officer di Alpitour: “Queste nuove tappe del percorso di collaborazione con Kyndryl rafforzano ulteriormente l’allineamento strategico tra le due aziende. Le ambizioni di crescita di Alpitour e la necessità di innovare continuamente il proprio modello di business non possono prescindere dai benefici di una infrastruttura di tipo cloud e dall’efficienza di un modello di servizio ]…[ automatizzato”.

Il cloud da solo però non è abilitante se non affiancato dai vantaggi dati dall’automazione, sia in fase di gestione delle risorse, sia in fase di implementazione di nuovi workload su specifiche tecnologie. Per questo, una dashboard integrata metterà infatti a disposizione di Alpitour un catalogo da cui attingere nuove tecnologie, in una logica self-service, secondo una catena di approvazione definita e sicura.

E per quanto riguarda, nello specifico, l’esperienza dei dipendenti, l’azienda vuole modernizzarla fornendo servizi di digital workplace in un’ottica zero touch delivery. Questo significa anche la disponibilità di risorse tramite una configurazione eseguita direttamente in fabbrica così da ridurre al minimo l’intervento manuale richiesto dall’utente con la disponibilità inoltre di un servizio di supporto tecnico potenziato ma anche centralizzato e fornito da remoto. 
Il percorso di trasformazione proseguirà con Kyndryl quindi migrando in cloud, nei prossimi mesi anche i workload mainframe per allineare questo ambiente al consumo di servizi IT cloud nativi. L’obiettivo ultimo lo riassume così Ernesto de Ruggiero, VP Customer Unit North di Kyndryl Italia: “attraverso la sinergia tra cloud e automazione dei servizi portare quella flessibilità necessaria per governare le mutevoli esigenze di business, proiettando l’infrastruttura verso una continua evoluzione ]…[“. Sempre gestita da Kyndryl.

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