Indagare l’importanza dell’allineamento tra gli impegni per la sostenibilità e le azioni effettive nelle organizzazioni globali, esaminare quali siano le priorità che influenzano le pratiche aziendali, ma anche offrire le indicazioni necessarie per supportare le organizzazioni nei loro percorsi di sostenibilità. Sono questi alcuni degli obiettivi della ricerca Global Sustainability Barometer. E’ lo studio realizzato da Ecosystm in collaborazione con Kyndryl e Microsoft, tra settembre ed ottobre 2023. Coinvolge oltre 1.500 decision maker di aziende, di nove settori industriali diversi, che lavorano sul tema della sostenibilità in 16 Paesi, incluse aziende di piccole e medie dimensioni, e analizza il ruolo dell’innovazione, dei dati e dell’intelligenza artificiale nel raggiungimento degli obiettivi.
Obiettivi il cui raggiungimento è poca cosa rispetto alle emergenze. Basterebbe considerare che, secondo il barometro, nonostante l’85% delle organizzazioni riconosca l’importanza strategica degli obiettivi di sostenibilità, solo il 16% l’ha integrata con successo nella propria strategia aziendale (1). Sembra quindi mancare un vero e proprio approccio strategico. E che la sostenibilità sia interpretata più come “task”, che come obiettivo e impegno, è sottolineato dal rilievo per cui la maggior parte delle organizzazioni si concentra su obiettivi di sostenibilità prima di tutto per soddisfare obblighi di reporting esterni (59%), con il 25% che non ha ancora incorporato la sostenibilità nelle strategie, sulla base di dati e obiettivi misurabili.
Inoltre, il documento esplora l’importanza dell’innovazione tecnologica e dei dati nell’attuazione di pratiche sostenibili e analizza le sfide e le opportunità per le diverse industrie nelle diverse region. Purtroppo, sebbene l’80% delle aziende intervistate ritenga che la tecnologia svolga un ruolo chiave per il raggiungimento dei propri obiettivi, solo il 32% pensa di sfruttarla appieno (2). Interessante il commento di Shelly Blackburn, vice president Cross Solutions Area di Microsoft: “La tecnologia emerge come fattore chiave per abilitare la sostenibilità, e il suo ruolo continuerà a crescere con l’avvento di strumenti di intelligenza artificiale sempre più sofisticati ]…[“.
Abbiamo evidenziato solo i primi due punti chiave della ricerca. Sono complessivamente dieci i rilievi più importanti che i dati del report ci hanno consentito di individuare. Proseguiamo quindi nella disanima.
Serve fare della sostenibilità una priorità a livello dirigenziale, così come accade per l’ambito finanziario e tecnologico, ed oltre il 50% delle aziende affida al Ceo e al board ruoli di leadership per quanto riguarda la sostenibilità, ma tra le aziende che hanno implementato progetti in tal senso da più di 10 anni, solo il 24% è riuscita ad allinearla con gli obiettivi finance ed il 44% con quello tecnologico (3).
I Ceo hanno bisogno di supporto per l’integrazione e l’esecuzione delle strategie per raggiungere i propri obiettivi (4) senza disperdere le energie/risorse in decine di rivoli non focalizzati. E’ interessante il rilievo legato al disallineamento con le tecnologie che possono contribuire ad automatizzare, modernizzare e dare priorità a processi e infrastrutture sostenibili a fronte di appena il 52% degli intervistati che utilizza già l’automazione per migliorare l’efficienza e sviluppare operation sostenibili. Gli obiettivi? Per il 48% digitalizzare i propri luoghi di lavoro per supportare una strategia di lavoro ibrida e per il 47%, appunto, ridurre l’impronta ambientale della propria azienda (5).
L’urgenza ad attivarsi sui temi della sostenibilità è marcata dalle richieste dei consumatori eco-consapevoli, e si può affrontare riconoscendo il doppio beneficio delle pratiche sostenibili, che riducono le impronte di carbonio e generano significativi risparmi sui costi (6). Lo dicono i numeri: i driver principali per una strategia aziendale di sostenibilità includono l’allineamento con gli obiettivi net-zero dell’organizzazione (46%), la domanda dei clienti per prodotti sostenibili (42%), e la riduzione del consumo energetico e delle spese (40%).
Intanto, già oggi le aziende utilizzano l’intelligenza artificiale per monitorare l’uso dell’energia (61% dei casi), ma solo il 34% sfrutta i dati attuali per prevedere il consumo energetico futuro. Ed invece semplificandone la gestione sarebbe possibile prendere decisioni informate ed eseguire con successo le proprie strategie. Invece solo il 15% delle aziende è in grado di fornire ai propri dipendenti dashboard di sostenibilità in tempo reale (7). Soprattutto, le organizzazioni leader in sostenibilità vanno oltre la semplice impostazione degli obiettivi e l’education, e riescono ad implementare soluzioni efficaci (8).
Possono farlo stabilendo metriche misurabili per valutare l’efficacia delle iniziative di sostenibilità, anche se molte organizzazioni lottano per impostare obiettivi chiari e specifici. Da una parte serve quindi sensibilizzare i dipendenti – e lo studio rileva che il 48% delle aziende non dispone di risorse dedicate e ha competenze interne limitate, evidenziando la necessità di potenziare il capitale umano -, dall’altra serve sfruttare l’AI, espandendone l’uso al di là della reportistica in modo da includere analisi predittive che valutino i rischi connessi agli obiettivi di Scope 3, e che prevedano il consumo di energia e anticipino potenziali rischi come le catastrofi naturali (9). In ultimo, le organizzazioni stanno cercando riferimenti regolamentativi da parte di enti ed istituzioni governativi più chiari e espliciti per affrontare le sfide della sostenibilità. Tante trovano difficoltà nell’iniziare o avanzare nei loro percorsi di sostenibilità a causa della mancanza di chiare indicazioni e delle incertezze normative associate (10). “Di fronte a temperature record e a eventi climatici senza precedenti, governi, industrie, aziende e individui sono chiamati a un’azione collettiva”, chiude Ullrich Loeffler, co-founder e Ceo di Ecosystm.
Cosa serve fare allora? Il rapporto evidenzia la necessità per le organizzazioni di integrare pienamente la sostenibilità nelle loro strategie aziendali, utilizzando dati e obiettivi misurabili, e di allinearsi strategicamente con le parti interessate per realizzare progressi significativi.
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