Il settore sanitario è al centro di un processo di profondo rinnovamento, in cui le tecnologie più innovative guidate dall’AI, la sostenibilità e l’efficienza si combinano per creare un ecosistema più agile e responsabile. Un’evoluzione che può far fronte alla carenza di personale e alla crescente domanda di cure, oltre che sostenere una riduzione dell’impatto ambientale dell’intero settore. Royal Philips, operativa in questo scenario come health technology player, individua i cinque trend che si consolideranno nel corso del 2025 e fornisce alcune indicazioni su come utilizzare l’innovazione per favorire il miglioramento della qualità dei servizi in sanità.
AI generativa, investimenti sull’efficienza
Gli operatori sanitari, in numero sempre più esiguo rispetto alle necessità nel settore, ritengono che l’automazione e l’AI generativa possano favorire lo snellimento del loro lavoro amministrativo, sollevandoli dal peso di compiti ripetitivi per recuperare tempo da dedicare alla cura dei pazienti.
Crescono infatti le prospettive di investimento in questa direzione. Come emerso dal recente studio Future Health Index 2024 di Philips (condotto in 14 Paesi a livello globale, Italia inclusa, su 3.000 leader della sanità), secondo cui l’85% dei responsabili di settore sta investendo o prevede di investire in AI generativa entro i prossimi tre anni, con un’accelerazione nel 2025. In questo scenario, sussistono tuttavia differenze significative tra i diversi Paesi nella rapidità dei responsabili sanitari di pianificare gli investimenti, con alcune economie come l’Indonesia, l’India e la Cina decisamente più avanti nel percorso di sviluppo.
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I leader della sanità utilizzano l’intelligenza artificiale a supporto delle decisioni cliniche in diverse aree, come il monitoraggio dei pazienti da remoto o presso le strutture sanitarie, le cure preventive e le diagnosi.
Un trend che registrerà una deciso incremento nei prossimi tre anni, rileva l’analisi.
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Già oggi, l’AI generativa funziona in molti casi come assistente virtuale per ridurre i tempi delle attività degli operatori sanitari, per esempio, utilizzando modelli linguistici per organizzare le note cliniche e semplificare le modalità di comunicazione delle informazioni sui pazienti tra i diversi team.
In alcuni settori, come la cura del cancro, l’AI generativa potrebbe essere un valido supporto nel riassumere lunghi rapporti relativi alla storia clinica del paziente e condividere informazioni immediate, così come nell’accelerare la stesura di referti e tradurre informazioni mediche complesse in termini comuni e per coinvolgere maggiormente i pazienti nel percorso di cura, rileva Philips.
AI per la semplificazione delle diagnosi
Il ruolo dell’AI nell’assistenza sanitaria va oltre l’automazione. Questa tecnologia è infatti in grado di accrescere le competenze degli operatori sanitari e aiutarli a semplificare le diagnosi più complesse.
Philips stila alcuni esempi di applicabilità. I progressi dell’AI favoriscono l’utilizzo della TC cardiaca rendendola accessibile a un maggior numero di strutture per aumentare la capacità di fornire cure cardiache di qualità a più persone. L’integrazione dell’AI nei sistemi a ultrasuoni consente ai medici di rilevare, diagnosticare e monitorare le condizioni cardiache con maggiore sicurezza ed efficienza. In ambito formazione, i tecnici meno skillati possono confrontarsi e consultare da remoto esperti per ricevere supporto. L’integrazione dell’AI nei trattamenti oncologici contribuisce a migliorare l’assistenza ai pazienti, analizzando l’aumento del rischio di malattie cardiache associato a terapie come la radioterapia e la chemioterapia. Una migliore riproducibilità e tempi di studio più brevi rendono il processo più efficiente e affidabile, riducendo il rischio di ritardi nei trattamenti.
Procedure mininvasive in chirurgia
Nell’ambito della chirurgia, sempre più le procedure mininvasive sostituiscono i tradizionali interventi a cuore aperto, trasformando il modo in cui gli operatori trattano le patologie cardiovascolari, riducendo il dolore e il numero di complicazioni e offrendo ai pazienti un recupero più rapido.
Tali procedure, con l’introduzione di nuove tecnologie nelle cure interventistiche, sono diventate più avanzate ma anche più complesse. I medici devono raccogliere e analizzare dati provenienti da fonti diversificate, come immagini radiografiche 2D dal vivo, ultrasuoni 3D, ultrasuoni intravascolari (Ivua) e misurazioni del flusso fisiologico Ffr o iFR, il tutto monitorando attentamente il paziente. L’integrazione di sistemi, software e dispositivi consente ai medici interventisti di trattare i pazienti con maggiore controllo e sicurezza durante ogni fase delle procedure cardiache minimamente invasive.
Le ultime innovazioni nella terapia guidata da immagini offrono anche l’opportunità di ampliare l’accesso alle cure salvavita per l’ictus, che rappresenta la seconda causa di morte e una delle principali cause di disabilità a lungo termine. Tuttavia, meno del 5% della popolazione mondiale ha accesso ad un trattamento minimamente invasivo che si è dimostrato altamente efficace (trombectomia meccanica). Philips, in collaborazione con la World Stroke Organization, sta sostenendo questa tipologia di terapia aumentando il numero di ospedali pronti a intervenire e formando gli operatori sanitari sulle tecniche interventistiche.
Visione unificata dei dati del paziente
Nelle aree critiche degli istituti sanitari, il tempo è fondamentale, ma spesso il personale operativo è costretto a sprecare tempo prezioso per raccogliere i dati dei pazienti da fonti diverse. Un approccio orientato verso l’ecosistema del monitoraggio del paziente può aiutare a superare questa sfida, consentendo uno scambio fluido di dati tra tecnologie sanitarie di diversi fornitori. In questo modo si rende disponibile una visione unificata e standardizzata del paziente, accessibile da qualsiasi punto dell’ospedale.
L’integrazione dei dispositivi medici e l’interoperabilità neutrale tra i fornitori di tecnologie per le aree critiche, che nel 2025 avrà un ulteriore sviluppo, stanno già aiutando le organizzazioni sanitarie a migliorare l’efficienza clinica e l’accuratezza dei dati. La promozione di standard comuni di interoperabilità tra i partner del settore migliorerà ulteriormente questo approccio, prevede Philips, fornendo ai sistemi e ai dispositivi un linguaggio comune per dialogare tra loro, in modo che le informazioni sui pazienti possano essere condivise più facilmente.
Abbattendo i silos di dati, si assisterà anche a un ulteriore sviluppo di algoritmi in grado di aiutare gli operatori a prevedere e prevenire gli eventi avversi dei pazienti. Si sta anche iniziando a esplorare il potenziale dell’analitica avanzata nelle aree critiche, utilizzando regole intelligenti per fornire alle équipe mediche allarmi efficaci per gli eventi urgenti. In futuro, l’AI offrirà indicazioni sempre più personalizzate, confrontando il quadro completo del paziente con migliaia di casi simili per aiutare a determinare l’intervento migliore per ciascun soggetto.
Sistemi sanitari sostenibili
L’assistenza sanitaria è responsabile del 4,4% delle emissioni globali di CO2, più dell’industria aeronautica e navale. Il consumo energetico dell’AI aumenta annualmente tra il 26% e il 36% e potrebbe triplicare entro quattro anni. Si prevede, inoltre, che l’AI generativa genererà fino a 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici entro il 2030.
L’AI potrebbe aiutare ad analizzare le catene di fornitura e a identificare le aree da migliorare per limitare gli sprechi, oltre a contribuire a ridurre il consumo di energia per scansione del paziente in ambito imaging, aumentando la velocità dell’esame. Tuttavia, c’è una crescente consapevolezza della necessità di innovazioni e modelli di AI sostenibili.
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Le aziende riconoscono che con la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria e l’impiego dell’AI sia essenziale gestire al meglio e ridurre al minimo il fabbisogno di energia, materiali e risorse naturali come acqua per garantire il minimo impatto sull’ambiente. Inoltre, il 71% dell’impronta di carbonio dell’assistenza sanitaria deriva dalle catene di fornitura attraverso la produzione, il trasporto e lo smaltimento di beni e servizi.
Alcune aziende, come Philips, stanno lavorando direttamente con i propri fornitori per garantire il rispetto degli standard ambientali e l’adozione di pratiche sostenibili, producendo un effetto a catena positivo sull’intera catena del valore della sanità.
L’adozione di pratiche circolari come il ricondizionamento dei dispositivi medici, che privilegiano l’utilizzo di meno risorse e materie prime e la riduzione di rifiuti stanno emergendo come pratiche efficaci. Si prevede che il mercato dei dispositivi medici ricondizionati crescerà da 17,05 miliardi di dollari nel 2024 a 30,78 miliardi di dollari entro il 2029.
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Di fronte alle sfide poste dai cambiamenti climatici, che impattano sulla salute, i sistemi sanitari devono diventare resilienti, adottando energie rinnovabili, migliorando le infrastrutture e implementando sistemi di allerta precoce, per garantire un’assistenza sanitaria continua ed efficace, anche in caso di disastri climatici, propone Philips.
“L’innovazione e l’AI possono aiutare a superare il problema della carenza di personale e delle liste d’attesa, e supportare i clinici nel loro processo decisionale. La vera sfida è rendere l’assistenza sanitaria più efficiente e sostenibile, garantendo cure di qualità a un numero sempre maggiore di persone”, dichiara Andrea Celli, managing director di Philips Italia, Israele e Grecia.
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