Il 2024 è stato un anno di crescita per il settore assicurativo italiano segnato, soprattutto, dalla ripresa del comparto Vita, che torna a espandersi dopo anni di difficoltà.
Complessivamente, la raccolta premi 2024 ha superato i 150 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente.
Il rapporto tra premi totali e Pil mostra un segnale positivo, salendo al 6,9%, dal 6,1% dell’anno precedente secondo Ania 2024, il cui dato fa riferimento alle sole imprese nazionali e alle rappresentanze di imprese extra-europee.

Il rilancio del ramo Vita
Dopo due anni di difficoltà, il ramo Vita registra una crescita significativa (+19,5%), trainata soprattutto dalle polizze Linked (ramo III, +50%), che superano il valore di 31 miliardi di euro. Questo segmento beneficia del miglioramento dei mercati finanziari e di una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori, che tornano a vedere nelle soluzioni assicurative uno strumento di gestione patrimoniale: un trend positivo rispetto agli attuali scenari di mercato caratterizzati da incertezza e ribassi.
Le polizze tradizionali (ramo I), pur crescendo a un ritmo più contenuto (+11%), confermano il loro ruolo di pilastro per la raccolta del settore, e superano i 73 miliardi di euro. Tuttavia, l’andamento ancora instabile dei riscatti evidenzia una fragilità di fondo. Dopo una fase iniziale dell’anno caratterizzata da un aumento progressivo dei riscatti la dinamica si è attenuata nella seconda parte del 2024, ma la normalizzazione delle condizioni di mercato resta lontana. Dal 2023, infatti, il comparto continua a risentire delle forti turbolenze e in Italia la diffusione delle soluzioni assicurativo-finanziarie rimane inferiore rispetto ad altri Paesi europei, dove il risparmio veicolato tramite prodotti assicurativi è più consolidato.
Ramo Danni, tra inflazione e nuove esigenze di protezione
Il comparto Danni continua a crescere in modo solido e costante, con un incremento del 7,5%, superiore al 6,6% registrato nell’anno precedente, nella raccolta premi.
Due fattori principali hanno alimentato questa espansione:
- L’aumento dei premi nel settore C. Auto (+6,5%), trainato dal rialzo del costo dei sinistri e dei pezzi di ricambio, che nel triennio 2022-2024 registrano un’impennata del 14,2% a causa della crisi delle materie prime e della persistenza dell’inflazione.
- La crescita sostenuta degli altri rami Danni (+7,9%), segnale di una maggiore attenzione alla protezione del patrimonio, dei beni e della salute.
Tra i segmenti più dinamici troviamo, nel 2024: Assistenza, Incendio e Corpi veicoli terrestri, ma è il settore della Salute a mostrare la crescita più marcata. Il ramo malattia segna un incremento del 12,1%, mentre il ramo infortuni cresce del 2,9% rispetto all’andamento registrato l’anno precedente (Fonte: Ania 2024). Le polizze collettive continuano a prevalere, tuttavia, il settore deve ancora affrontare la sfida dell’accessibilità: la spesa sanitaria privata rimane in gran parte a carico dei cittadini, con una quota “out-of-pocket” che supera il 23% del totale, segnalando una copertura assicurativa ancora limitata rispetto ad altri paesi europei (fonte: Gimbe/ dati Istat-Sha, anno 2023).
2025 tra consolidamento e opportunità
Grazie ai risultati conseguiti nel 2024, il settore assicurativo italiano entra nel nuovo anno con basi solide, sostenute da una patrimonializzazione robusta e da portafogli capaci di garantire margini stabili. Tuttavia, il 2025 si apre in un contesto complesso: le tensioni geopolitiche e il rallentamento dell’economia globale esercitano nuove pressioni su investimenti e redditività, mentre incertezze sull’inflazione potrebbero continuare a influenzare negativamente il costo dei sinistri, in particolare nel ramo auto.
Inoltre, sul fronte dei rischi emergenti, cambiamento climatico e cyber risk impongono una revisione delle strategie di sottoscrizione e delle logiche di gestione del rischio.
Da un lato, le polizze contro i disastri naturali sono ancora poco diffuse in Italia, l’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative contro i rischi catastrofali (seppur con qualche ritardo/slittamento rispetto ai termini) potrebbe rivelarsi essenziale per favorire una maggiore diffusione della copertura e promuovere una maggiore resilienza del tessuto produttivo nazionale in caso di calamità.
Dall’altro, il mercato delle assicurazioni cyber in Italia è destinato a crescere nei prossimi anni, in linea con il trend globale. Sebbene la crescita più rapida sia attesa nelle regioni dell’Asia-Pacifico e dell’America Latina, anche in Italia si prevede un incremento significativo dei premi, stimato tra il 15% e il 20% annuo fino al 2026 (Fonte: S&P Global rating).
Parallelamente, sul fronte normativo, la revisione di Solvency II, l’introduzione della Insurance Recovery and Resolution Directive (Irrd) e l’applicazione dell’Ifrs 17 hanno già iniziato a ridefinire il quadro regolatorio, con impatti significativi sulla gestione del capitale e sulla trasparenza dei bilanci. Anche la sostenibilità ha assunto un ruolo centrale, in relazione alla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) e alla tassonomia UE che spingono le compagnie verso modelli operativi sempre più responsabili.
Abbracciare le opportunità con il digitale
In questo scenario, l’innovazione digitale non è più un’opzione, ma un imperativo per migliorare il business in tutte le sue sfaccettature.
Una visione confermata dall’osservatorio di NetConsulting cube sul settore assicurativo.
Oggi, il digitale non è più solo un abilitatore, ma il fulcro di ogni strategia aziendale, con un impatto pari a 10 su una scala da 1 a 10 in tutti gli ambiti chiave delle aziende, secondo la voce dei protagonisti. Dall’efficienza operativa alla customer experience, dalla cybersecurity alla gestione dei dati, la trasformazione tecnologica è il motore di ogni evoluzione.

Oggi, non si tratta più di semplici sperimentazioni “tecnologiche”, ma di un’adozione su scala sempre più ampia di intelligenza artificiale, automazione (Rpa), advanced analytics con impatti decisivi su efficienza operativa, gestione del rischio e customer experience.
Cinque direttrici tecnologiche guidano la trasformazione del settore assicurativo: la prima riguarda l’adozione matura dell’intelligenza artificiale, sempre più integrata nei processi core delle compagnie assicurative. Da semplice strumento di supporto, l’IA è diventata una leva strutturale di competitività.
Nel 2025, NetConsulting cube conferma gli investimenti delle compagnie assicurative in ambito Intelligenza Artificiale, mettendo in luce l’avanzamento di progettualità consolidate nel settore, in linea con quanto emerso dalla Cio Survey 2024, dove il 100% dei rispondenti aveva già dichiarato di avere iniziative in corso in questo ambito.

Non è tuttavia la tecnologia in sé a fare la differenza bensì il modo in cui le compagnie stanno riscrivendo, proprio grazie alla tecnologia processi, relazioni e modelli di business attorno al suo potenziale trasformativo. L’AI non si limita a ottimizzare l’underwriting o ad automatizzare i sinistri: sta ridefinendo il concetto stesso di rischio, comportamento e fiducia. In questo scenario, anticipare le esigenze dei clienti attraverso modelli predittivi non è solo un vantaggio competitivo, ma un nuovo paradigma di servizio.
A guidare la seconda direttrice è l’automazione intelligente, con l’evoluzione della Rpa verso modelli di hyperautomation e gli Agenti AI. Nuovi modelli che integrano tecnologie avanzante come intelligenza artificiale, machine learning, data mining per una riprogettazione agile e data-driven dei flussi operativi. L’obiettivo non è più solo la digitalizzazione dei processi, ma la loro trasformazione per migliorare la velocità, la precisione e la capacità di risposta in tempo reale ai bisogni, andando oltre la semplice riduzione dei costi operativi.
La terza direttrice si concentra sulla costruzione di ecosistemi tecnologici e partnership innovative guidate da un salto culturale significativo: le assicurazioni stanno evolvendo da fornitori di polizze a nodi intelligenti di ecosistemi digitali. Dalla smart home al digital health, si moltiplicano le sinergie tra tecnologie e settori: sensori che monitorano consumi e prevenzione domestica, wearable che rilevano parametri biometrici per una gestione dinamica della salute, piattaforme che aggregano servizi su misura in base ai comportamenti assicurativi ma anche servizi sanitari, mobilità, casa e benessere in un’unica offerta. Cresce così la frequenza di contatto con il cliente, migliora la retention e vengono generate nuove fonti di ricavo. La tecnologia (in particolare Api, AI e piattaforme digitali) come motore abilitante dei nuovi modelli di business.
In questo contesto si inserisce anche l’ascesa dell’embedded insurance, destinata a valere 1.000 miliardi di dollari a livello globale entro il 2030 (60 miliardi di dollari in Italia), grazie al contributo di oltre 350 player non assicurativi (fonte: Insurtech Italian Association, 2024). Un’evoluzione che sottolinea l’apertura a nuove opportunità di personalizzazione e accesso, ma impone anche sfide cruciali su privacy, sicurezza e governance dei dati.
In questo contesto, la quarta direttrice è il cloud.
Gli investimenti in cloud da parte delle compagnie continuano a crescere sostenuti da una maggiore consapevolezza del suo valore tecnologico. Tuttavia, pur registrando importanti livelli di adozione, nel settore assicurativo il cloud non è ancora pienamente riconosciuto come un vero abilitatore strategico.
In alcune aziende, il cloud viene adottato come leva per migliorare l’efficienza operativa, ma non sempre il suo potenziale viene pienamente valorizzato.
In alcuni casi, infatti, la complessità della migrazione applicativa — legata principalmente alla presenza di dipendenze tra sistemi e applicazioni legacy, che ne impediscono il porting diretto o richiedono profonde revisioni architetturali — rallenta o frena il processo di migrazione, limitando i benefici complessivi.
Infine, la quinta direttrice: la cybersecurity. Resta il perimetro da presidiare anche nel 2025, con il massimo rigore, anche in virtù delle normative che interessano il settore (Nis2 e Dora). Nonostante una lieve flessione degli attacchi nel 2024 (-7% secondo il Rapporto Clusit 2025), l’esposizione alle minacce continua ad aumentare, in particolare in un contesto cloud-native e data-driven. La fiducia dei clienti – oggi sempre più digitali e consapevoli – si costruisce, infatti, anche sulla capacità delle aziende di garantire protezione, trasparenza e continuità.
La vera sfida per le compagnie assicurative sarà trovare un equilibrio tra crescita, tecnologia e trasformazione, affinché il progresso tecnologico porti benefici concreti a clienti, compagnie stesse e società, tracciando nuove regole e direttrici di sviluppo.
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