Nel percorso di ammodernamento e trasformazione digitale di Mondadori, la partnership con Sap ha avuto in questi anni un ruolo strategico per far evolvere un modello che ha governato l’IT del gruppo per 25 anni.
Un modello che faceva leva su “una scelta tecnologica di sistemi e architetture realizzate con tecnologie custom, basate sulle specificità del business editoriale che, seppur efficace, era nata in un preciso momento storico in cui le dinamiche del mercato tecnologico, ma anche quelle del business, non erano pressanti e veloci come oggi”.
E’ Vincenzo Meduri, Cio di Mondadori, a cui Luciano Guglielmi aveva passato il testimone nel 2021 – a raccontare come l’arrivo delle nuove tecnologie ma soprattutto l’attenzione del business abbiano richiesto un ridisegno dell’IT applicativo e infrastrutturale, partendo dai punti nevralgici dettati dai nuovi trend di mercato: la scalabilità delle architetture, la flessibilità delle applicazioni, il tema della cybersecurity. “Per questo all’IT del gruppo Mondadori, fino ad allora focalizzata sugli hard skill, fu chiesto di evolvere”, abbinando le tecnologie ai processi applicativi, disegnati in ottica di efficienza operativa, per portare un vantaggio competitivo all’azienda stessa.
“Questa presa di coscienza si è concretizzata nel primo vero grande progetto trasformativo di Mondadori: l’implementazione greenfield di S/4Hana, progetto che ha visto la luce il primo gennaio 2019 che ha di fatto caratterizzato poi tutto il percorso evolutivo ad oggi, facendo di Sap la spina dorsale dell’intero landscape tecnologico di Mondadori” dettaglia Meduri. Dal momento che il gruppo contava oltre cento sistemi custom, l’introduzione della tecnologia Sap mirava a riprogettare i processi aziendali indicando una attenta pianificazione e definizioni di nuovi flussi. “Da qui una razionalizzazione della tecnologia esistente, con la definizione di un programma di tech transformation che percorresse tre vie: l’innovazione tecnologica, la trasformazione delle competenze IT e del modo di lavorare, il cambiamento della relazione con il business”.
La roadmap 2019-2025

L’innovazione tecnologica segue una roadmap delineata nel tempo. Spiega Meduri: “All’introduzione dell’Erp in cloud S/4Hana (2019) seguono l’adozione dei sistemi di business intelligence (2020) per il reporting e la scelta di strumenti come Sap Analytics Cloud (2022) per consentire l’interrogazione del dato in real-time a supporto dei processi di budgeting e forecasting. Passaggi che hanno segnato per noi una rivoluzione copernicana rispetto alla fruizione di un reporting che, fino a qualche anno prima, era la semplice interrogazione di un database”.
Ma la vera svolta è stata avviata nel 2021 con l’adozione della Business Technology Platform (Btp) di Sap che ha permesso di sostituire sistemi completamente custom e di ragionare seguendo una logica ibrida. “Questa piattaforma ci ha dato la possibilità di sviluppare funzionalità tailor made attraverso paradigmi o protocolli completamente nuovi che garantiscono flessibilità, scalabilità e protezione cyber. Un’ottica moderna che rende il parco applicativo di Mondadori più manutenibile rispetto al passato”.
Oggi le applicazioni disegnate per Mondadori sfruttano le capabilities standard della Btp (“come ad esempio la lettura e la trasformazione di Pdf”, dettaglia) mentre le verticalizzazioni specifiche sono mantenute su un numero limitato di task (“ci sono delle parti applicative on prem come un Erp custom ospitato oggi su piattaforma Aws”).
“In futuro gli Agenti AI potrebbero semplificare altri processi ripetitivi – anticipa -, entrando a fare parte della nostra linea evolutiva dal 2026, cosi come stiamo pensando di adottare l’offerta in cloud Rise with Sap, che potrebbe rappresentare una delle evoluzioni future del nostro piano trasformativo, combinando software, infrastruttura, servizi di trasformazione e analisi dei dati”.
Lo spaccato del caso Mondadori retail
E’ nel 2023 che Mondadori opera una scelta strategica che si è concretizzata nei primi mesi del 2025: l’adozione della piattaforma tecnologica Sap Commerce Cloud a supporto dell’ecosistema digitale retail.
“Fino a pochi mesi fa il nostro Mondadori Store, ovvero il sito e-commerce di Mondadori Retail era un sito custom. A partire da maggio 2025 abbiamo adottato Sap Commerce Cloud, un’applicazione perfettamente integrata nel nostro ecosistema applicativo Sap, che conferma come la scelta iniziale di S/4Hana nel 2019 abbia avuto ripercussioni lungo l’intera filiera nei cinque anni successivi. La relazione con Sap si deve alla ricerca di un partner affidabile e di una soluzione applicativa robusta che potesse essere integrata nativamente con i sistemi di back-office, in grado di seguire il processo nella sua interezza: front-end, acquisizione dell’ordine, logistica, vendita, consegna, fattura”.
Sviluppi futuri
Il progetto costruito in questi cinque anni si apre oggi alla possibilità di integrare l’AI all’interno dei processi già governati, anche nel mondo retail. “Mi piace pensare che quanto fatto fino ad oggi sia un orto in cui piantare le piante di ultima generazione – figura Meduri –. Ad esempio, Sap Commerce Cloud ci abiliterà a evoluzioni in termini di intelligenza artificiale, vuoi per catturare le esperienze dei clienti sul nostro sito, vuoi per produrre promozioni, offerte, analizzare i dati in modo più efficace rispetto ad oggi”. Ed essendo il copilot Joule disponibile e integrato solo nell’intero ecosistema dei prodotti cloud di Sap, porterà a prendere in considerazione l’evoluzione della piattaforma ancora on-prem erogata oggi sul cloud di Aws.
“Valuteremo nei prossimi anni Rise with Sap, che segnerà un ulteriore step trasformativo che ci permetterà di fare un salto di qualità in termini di efficienza operativa introducendo nuove leve per la componente business – anticipa Meduri -. Non siamo ancora in una fase di Poc perché al momento abbiamo completato l’upgrade alla nuova release della nostra attuale piattaforma, ma con il prossimo upgrade valuteremo il passaggio”.
Alla progettualità con Sap si affiancano anche a tecnologie verticali indirizzate da altri vendor. “Sap ci supporta su tutta una serie di attività trasformative, ma accanto a Sap esistono specificità del business editoriale, ad esempio la produzione del libro o l’editoria scolastica che gestiamo con altri fornitori che mettono a disposizione soluzioni ad hoc, package, la capacità di creare un’offerta integrata tra libro cartaceo e libro digitale, ambiti in cui ci facciamo supportare da partner che storicamente ci hanno seguito che conoscono quelle specificità di processo”.
Il Cio nell’era dell’AI
Non poteva mancare un affondo sull’AI e sull’impatto che ne deriva, consapevole che l’AI richiederà anche una “nuova” trasformazione in termini di competenze e di modi di lavorare all’interno della direzione sistemi. Che riguarda anche il Cio stesso. “Il ruolo del Cio è profondamente cambiato in questi anni: non è più responsabile di tecnologie o un risolutore di problemi tecnici, deve abbinare alle hard skills nuove capacità. Deve parlare linguaggi diversi con vendor, system integrator, board. Deve avere doti di comunicazione e di relazione, oltre che una visione programmatica di lungo termine che gli consente di sedere al tavolo col business”.
Non si tratta più di scegliere le tecnologie da portare in azienda, ma di capire dove l’azienda sta andando per definire la miglior roadmap tecnologica possibile. “L’AI è una grandissima sfida da cogliere, ma con molta attenzione, perché la diffusione velocissima che ha sul tessuto sociale porta a porsi delle domande. Quali sono i reali limiti o le reali capacità dell’AI? Come intendiamo trarre valore dall’AI? Con che tipo di informazione la alleniamo? Qual è la governance dei dati? Sono solo alcune delle domande che dobbiamo porci in un momento storico in cui la macchina si fa capace di surrogare le decisioni umane, ma deve tenere il professionista al centro. Vuoi che sia una figura IT, vuoi che sia una persona di business, è l’uomo che deve governare i risultati dell’AI e questo richiede di formare la popolazione aziendale su dati, etica, responsabilità, data governance, data privacy. Se vogliamo essere virtuosi non possiamo accettare il documento che ci viene proposto dalla AI, dobbiamo leggerlo, interpretarlo, governarlo, farlo nostro prima di agire”.
In Mondadori esistono già progetti basati su algoritmi di intelligenza artificiale “tradizionale” a supporto di decisioni, forecasting, processi, stock dei negozi. Diverso invece il caso dell’AI generativa. “Stiamo sperimentando come tutte le aziende la GenAI e stiamo portando avanti dei proof of concept interessanti nel campo della customer care, piuttosto che sui metadati editoriali, che potrebbero dare vita a delle applicazioni più importanti”.
Il team di Meduri è composto da una quarantina di persone ma è la stretta relazione con il management, che in questi anni ha individuato la tecnologia come leva innovativa, a ribadire obiettivi comuni e investimenti.
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