I numeri del Mobility Report di Ericsson del mese di novembre, almeno per quanto riguarda il 5G, raccontano prima di tutto le differenze abissali tra lo sviluppo e la diffusione di questa tecnologia in alcune zone del mondo nel confronto con altre.
La ricerca dice infatti che, entro la fine del 2019, a livello globale saranno attivi 13 milioni di abbonamenti 5G, questo soprattutto perché, solo in Corea del Sud, se ne registrano 3 milioni tra aprile e settembre 2019 e la Cina contribuisce in modo considerevole alla crescita del numero di sottoscrizioni, grazie all’ampia disponibilità di device 5G.
L’orizzonte temporale più verosimile per la vera esplosione del 5G è da proiettare invece da qui al 2025, quando saranno 2,6 i miliardi di abbonamenti attivi a livello globale, per quanto – ancora – poco meno del 30% sul totale.
Sempre e solo nel 2025, sarà in 5G il 45% del traffico dati mobile globale con le infrastrutture in grado di servire il 65% della popolazione mondiale.
Il 5G sarà dirompente per altri motivi, gran parte legati alla trasformazione digitale in corso. E’ fuorviante quindi pensare alla nuova tecnologia con le stesse metriche con cui abbiamo vissuto il passaggio dal 2G al 3G e al 4G.
Questo anche se si prevede che l’adesione al nuovo standard sarà molto più veloce rispetto al 4G. Soprattutto in Nord America, con il 74% degli abbonamenti mobile 5G entro la fine del 2025, mentre la Corea del Sud sarà in grado di offrire copertura 5G al 93% della popolazione già entro fine anno.
Traffico dati, crescita esponenziale
Il Report riporta piuttosto alcuni trend che esprimono anche meglio dei numeri sul 5G quello che sta accadendo.
Per esempio, il Report di Ericsson sottolinea – e questo invece riguarda proprio il nostro Paese – che il traffico dati da mobile è aumentato del 60% su base annua (per 82 milioni di abbonamenti complessivi a giugno 2019) ed evidenzia che esso per il 90% è generato dagli smartphone e questa percentuale salirà al 95% nel 2025.
A livello globale nel terzo trimestre del 2019, la crescita del traffico dati su base annua è stata importante, attestandosi al 68%, trainata dal numero di abbonamenti in India in continua crescita, e dall’aumento del traffico dati mensile per smartphone in Cina, come dalla ampia disponibilità di contenuti che portano ad un consumo di volumi di dati importante a tariffe inferiori rispetto al passato.
La centralità di questo device nelle vite e nella determinazione di una serie di economics è oggi forse ancora sottovalutata, mentre sono più dilatati, per quanto in accelerazione i tempi in cui le tecnologie IoT massive (e critiche) troveranno ampio sviluppo, per esempio nel settore automotive, abilitando servizi legati alle connected car, ai sistemi di trasporto intelligente, alle applicazioni nell’ambito della telematica, della manutenzione dei macchinari e della logistica. Si parla comunque di cinque miliardi di connessioni IoT cellulari entro fine 2025.
5G e IoT, convertire casi d’uso in applicazioni
Fredrik Jejdling, executive vice president e head of networks di Ericsson, commenta i numeri ed allo stesso tempo propone uno spunto di riflessione: “La domanda non è più se, ma quanto velocemente possiamo convertire i casi d’uso in applicazioni pertinenti per i consumatori e le imprese. Con il 4G che rimane un forte abilitatore di connettività in molte parti del mondo, la modernizzazione delle reti è fondamentale per questo cambiamento tecnologico che stiamo vivendo”.
E’ una sollecitazione importante. E’ vero infatti che circa 50 operatori nel mondo hanno già lanciato la propria rete 5G commerciale e che già nel 2020 ci si aspetta una crescita massiccia nell’attivazione delle nuove reti 5G. In Italia per questo i maggiori operatori hanno deciso in proposito di “allearsi” piuttosto che disperdere risorse ed energie, e non mancano casi di utilizzo di eccellenza.
Allo stesso tempo però non è realistico vincere la sfida della “copertura geografica” pervasiva ed efficiente senza modernizzare le reti attuali. Con una nota importante che riguarda la possibilità di indirizzare specifici utilizzi su specifiche reti, in modo da sfruttare nel modo più corretto una distribuzione mista di tecnologie 4G e 5G a seconda di quello che serve.
© RIPRODUZIONE RISERVATA