L’impegno preso dai soci di Impresoft di reinvestire un terzo del capitale del gruppo in attività di crescita e di acquisizioni dimostra la passione che ognuno dei fondatori mette nel costruire la nuova entità (portando la propria esperienza nel consiglio di amministrazione) ma anche il legame forte con le società di origine di cui mantengono anima e proposizione. “Nessuno di noi si allontana dalle proprie creature – precisa Rossano Ziveri, amministratore delegato del Gruppo Impresoft ma allarga la propria capacità di azione grazie alle sinergie tra le aziende che compongono il Gruppo.

Un modello confermato anche con l’ultima acquisizione, sette mesi dopo la creazione del Gruppo Impresoft nato dall’unione delle competenze di 5 aziende (4ward, Brainware, Gruppo Formula, Impresoft e Qualitas Informatica) che allarga il perimetro con l’ingresso di Progel, azienda storica nata nel 1988 con un fatturato 2019 di 10 milioni di euro (il 72% nei servizi) e due sedi, in provincia di Bologna e Reggio Emilia.

Giuseppe Rossano Ziveri, Ceo di Impresoft Group
Giuseppe Rossano Ziveri, Ceo di Impresoft Group

Rimangono saldi i due pilastri del gruppo – uno dedicato alle Business Application, l’altro alla Digital Transformation – ed è proprio nel filone della DT che si innesta Progel, accanto a 4ward quest’ultima focalizzata su soluzioni cloud, artificial intelligence, modern workplace, ottimizzazione delle applicazioni e digitalizzazione dei processi.
Complementare la dote di Progel che porta a bordo soluzioni e competenze in ambito cybersecurity, networking e formazione, estendendo competenze e soluzioni sempre più richieste nei servizi di trasformazione digitale della aziende, anche a valle dei mesi difficili dettati dall’emergenza sanitaria: “Sette mesi fa siamo partiti con un piano ambizioso di crescita, di cui confermiamo gli intenti, nonostante sia cambiato il mondo attorno a noi in questo 2020” commenta Ziveri. “Un piano di crescita che prevedeva nel breve termine l’ampliamento della gamma dei servizi e delle competenze per espandere le soluzioni di digital transformation e la visione strategica sui trend tecnologici del futuro” riprende Christian Parmigiani, Ceo di 4ward che dall’unione con Progel vede arricchire radicalmente l’offering di soluzioni progettuali.

“Siamo molto orgogliosi di entrare a far parte di Impresoft Group – afferma Alberto Trigari, amministratore delegato di Progel -. Nella decisione di unirci al gruppo abbiamo apprezzato sia il progetto industriale, con la presenza di 4ward – partner Microsoft stimato e riconosciuto – dimensionalmente molto simile a Progel, sia l’approccio condiviso al mercato. Dal canto nostro, siamo certi di poter portare nel gruppo la reputazione di Progel, da anni riconosciuta nell’ambito Microsoft come un partner strategico di valore, fra i più competenti e affidabili”. Delle 70 persone, circa 40 sono Microsoft Certified Solution Expert, con conoscenza approfondita di prodotti e servizi Microsoft, dal mondo 365 all’ambito security.

Alberto Trigari, Ceo di Progel
Alberto Trigari, Ceo di Progel

Nello specifico, sono tre le aree in cui Progel realizza progetti: Infrastruttura (soluzioni e servizi gestiti in ambito networking, identity management, collaboration, l’Uem, Ucc, data protection e security), Software (soluzioni per data processing automation, mobile app, soluzioni verticali per il mercato healthcare), Learning, con una estesa rete nazionale di formazione, orientata anche al change management necessario per abilitare un cambiamento nel modo di lavorare e collaborare. “Progel amplia radicalmente le competenze di 4ward in questo aree” incalza Parmigiani.

Un approccio che fa il paio con quello di project management portato avanti da 4ward, soprattutto in ambito cloud. “I progetti cloud che abbiamo svolto nell’ultimo periodo hanno riguardato essenzialmente il modern workplace che ha avuto accelerazione pazzesca nel lockdown, dove il cloud si è dimostrato elemento fondamentale per rispondere all’emergenza e garantire continuità operativa. Non a caso siamo promotori insieme a Cisco e Microsoft del flexible working, un progetto che ha messo a disposizione un portale per le aziende con contenuti per aiutarle anche in maniera self service ad abilitare gli strumenti basilari per il smart working, fornendo anche consulenza alle pmi che non avevano strumenti adeguati”.

I numeri fatti e attesi

“Comprendendo anche Progel, ad oggi il fatturato del gruppo, si aggira attorno ai 65 milioni di euro” precisa Ziveri, con 3.500 clienti e 500 persone nel gruppo di cui 140 ora nella divisione Digital Transformation.

Christian Parmigiani, Ceo di 4Ward
Christian Parmigiani, Ceo di 4Ward

E il futuro? Fare previsioni è un’arte magica: stiamo lavorando su una nuova revisione del budget ma vorremmo mantenere il fatturato dello scorso anno – incalza Ziveri,  Ceo del Gruppo -. Abbiamo visto in questi mesi un rallentamento dell’economia e la mancanza di vendite comporta una difficoltà nel fare previsioni. Ma la pipeline si accelererà dopo l’estate: non mi aspettavo una uscita così rapida dalla situazione, invece mi sembra che molte aziende dopo un agosto di ferie saranno di nuovo pronte a ripartire a settembre. Aspettiamo la fine dei contagi in Lombardia, momento importante per tutti. Per quanto ci riguarda le nostre business unit continuano ad avere dinamiche diverse. In questi mesi le aziende ci hanno richiesto molti più progetti fatti e finiti siano in grado di esprimere un Roi immediato a discapito dei progetti di lungo periodo. Nel Q1 eravamo in linea con il target, nel Q2 si è trasformata la nostra offering in particolare per far fronte alla forte richiesta di soluzioni di smart working. Abbiamo visto slittare progetti non essenziali al prossimo anno, ma crediamo che se le aziende non affronteranno progetti di trasformazione digitale in modo serio andranno incontro a difficoltà”.

La complessità di mettere insieme 5 aziende – ora 6 – viene man mano gestita, con una copertura importante del territorio nel Nord Italia e un presidio al Sud gestito dalla sede di Roma.

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