Cultura italiana e tecnologia internazionale. Si fonda su questo binomio Impresoft Group, il nuovo polo tecnologico totalmente made in Italy frutto dell’unione di cinque aziende tecnologiche dal business complementare: 4ward, Brainware, Gruppo Formula, Impresoft e Qualitas Informatica.

Ad annunciarlo, i vertici del gruppo, raccolti a Milano per spiegare il piano strategico delle diverse realtà che da oggi convergono verso un unico ambizioso obiettivo di business, una veloce e importante crescita.

Dal punto di vista finanziario, l’iniziativa si concretizza grazie al coinvolgimento nel capitale del fondo di private equity lussemburghese Xenon che acquisisce il 60% delle quote. Focalizzato sul mercato italiano, l’investitore crede nel progetto e si assume il compito di affiancare e sorreggere il business plan, ma senza la volontà di interferire attivamente nelle dinamiche aziendali, si sottolinea.

Startup con 50 anni di storia

“Diamo il via ad un progetto tutto italiano, dalla storia consolidata ma con uno spirito giovane, oggi difficilmente riscontrabile nell’Ict”. E’ Antonello Morina, presidente di Impresoft Group, che sottolinea come il piano “non rappresenti un dozzinale contenitore di disarticolate competenze ma al contrario un puntuale disegno imprenditoriale italiano. Un’iniziativa nata per contribuire alla necessità di innovazione, che vuole colmare il ritardo cronico del nostro Paese in tema digitale”.

Antonello Morina, presidente di Impresoft Group
Antonello Morina, presidente di Impresoft Group

“Una startup con 50 anni di storia – prosegue Morina – che non è una contraddizione in termini ma rispecchia l’aggregazione di una serie di aziende che danno luogo ad una proposta articolata che mette a fattor comune processi consolidati e tecnologie internazionali avanzate”.

Continuità con il passato

Con una diffusione in tutta Italia e una forte presenza a Milano, il nuovo gruppo si rivolge prevalentemente ad aziende del settore manifatturiero e dei servizi di medio-grandi e medio-piccole dimensioni, con la volontà di forte focalizzazione sul territorio, a sostegno dell’imprenditoria italiana.

Punto fermo – sottolinea Morina – è la “volontà di non creare sovrapposizioni” tra le varie tecnologie e di non snaturare le singole imprese, di cui vanno mantenute competenze e peculiarità. “Vogliamo puntare a valorizzare il know-how delle persone unendo innovazione ad esperienza. Gruppo Formula farà da aggregatore dei processi”.

“Investire in Italia oggi paga – interviene Rossano Ziveri, amministratore delegato di Impresoft Group, che spiega la logica finanziaria del progetto. “La spesa IT del nostro Paese è di 70 miliardi euro, in un mercato dove l’Italia cresce un po’ di più del resto d’Europa; software, soluzioni IT e servizi Ict sono gli ambiti che registrano maggiori incrementi. Ecco il perché di questa operazione mirata proprio al mondo Ict”.

Rossano Ziveri, amministratore delegato di Impresoft Group
Rossano Ziveri, amministratore delegato di Impresoft Group

Il nuovo business ha una struttura operativa unica che ingloba quindi una serie di soluzioni che si dividono sostanzialmente in due pillar: la business application, che include soluzioni Erp, Mes, Crm, Cpm, business intelligence e analytics, e la digital transformation, rappresentata dalle piattaforme di 4ward come polo aggregante di soluzioni trasversali cloud based di datacenter e application modernization, digitalizzazione dei processi di business, managed service, modern workplace e artificial intelligence.

Una raccolta di soluzioni soprattutto per il mid market, spiega Roberto Lorenzetti, chief marketing officer business application, che dichiara: “Pensare in modo locale per agire in modo globale è la nostra strategia, per portare sul mercato un’offerta dall’italianità tipica, con oltre 1.000 applicazioni, modificandole per adeguarle non solo in termini di lingua, per contraddistinguerci come gruppo italiano tra gli internazionali. Lavorare su un’offerta unica e integrata sarà il nostro compito nei prossimi mesi, ma dal punto di vista del cliente non ci saranno sovrapposizioni”, ribadisce.

Roberto Lorenzetti, chief marketing officer business application
Roberto Lorenzetti, chief marketing officer business application

Data driven economy

“In contraddizione rispetto ad un sistema Italia arrancante, avviamo un progetto in cui crediamo molto e nel quale gli imprenditori hanno reinvestito. Mettere assieme aziende con asset diversi può sembrare estremamente sfidante ma se poniamo il dato al centro allora si può creare un valore enorme”. E’ Christian Parmigiani, Ceo di 4Ward – brand & communication Impresoft Group, a parlare del nuovo approccio alla data driven economy richiesto alle aziende: “A generare valore sono i dati – ribadisce il manager – e la capacità di analizzarli e interpretarli rappresenta oggi la chiave per competere”.

Lo confermano tutte le ultime analisi: sono 44 zettabyte i dati digitali previsti al 2020; l’80% delle aziende adottano strategie cloud first e gli investimenti in AI sono in aumento del 300% sul 2018. Per contro, solo il 2% dei dati digitali a livello mondiale è stato analizzato.

“Servono pertanto strumenti nuovi – prosegue Parmigiani -, che pongano il business decision manager al centro, con soluzioni di private e hybrid cloud, IoT e predictive management per essere produttivi in qualunque luogo, e artificial intelligence da iniettare all’interno delle strategie aziendali”. 

Christian Parmigiani, Ceo di 4Ward - brand & communication Impresoft Group
Christian Parmigiani, Ceo di 4Ward – brand & communication Impresoft Group

Obiettivi di crescita

Gruppo Impresoft ha un fatturato stimato complessivo di 55 milioni di euro, 11 milioni di Ebitda e conta circa 3000 clienti all’attivo, 430 persone  distribuite su 18 sedi italiane e una all’estero per attività di ricerca e sviluppo. 

I partner sono oggi 50 (15 provengono da Gruppo Formula), con l’obiettivo di raddoppiare il numero nel giro di due anni. I quattro partner tecnologici più significativi sono Microsoft, Sage, Tim e Infor.

Il modello di vendita è rappresentato sia dalla diretta che dall’indiretta. “Non vogliamo imporci come unico vendor del cliente ma possiamo rispondere a qualsiasi necessità, – dichiara Ziveri, anticipando la volontà del gruppo di “raddoppiare il canale nei prossimi due anni”. L’azienda, spiega, si posiziona non tanto come system integrator in senso tradizionale, ma più propriamente come Isv, sullo sviluppo proprietario”.

Ma da sola la tecnologia non basta: “importante è soprattutto la componente umana come ulteriore differenziante: obiettivo della nuova realtà è infatti alimentare le competenze a sostegno della digital transformation con giovani sviluppatori”, spiega l’AD. 

Lavorare sulle competenze è quindi la sfida di sempre. “Serve formazione per reclutare nuove risorse come area di maggiore focalizzazione futura. Il tramite è un sistema di academy e formazione online da gestire in autonomia, non solo tecnica ma anche commerciale. 

Un insieme di strategie che, se si guarda ai bilanci, puntano al raggiungimento per fine anno prossimo di “70 milioni di euro di fatturato e 600 persone (in termini ipotetici)”, anticipa Ziveri sollecitato dalla domanda “e questo anche grazie ad una prossima acquisizione che andrà a rafforzare il cloud e l’infrastruttura, tema importante per tutti i clienti che devono affrontare la digital transformation”.

Rossano Ziveri, amministratore delegato di Impresoft Group
Rossano Ziveri, amministratore delegato di Impresoft Group

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