Wrike conta circa 18mila clienti in tutto il mondo ed opera nel mercato IT proponendo soluzioni in modalità SaaS nell’ambito del “collaborative work management” per permettere ai team di lavoro distribuiti di pianificare, gestire e completare in modo efficiente il proprio lavoro.
Un’offerta che ha consentito all’azienda di chiudere l’anno fiscale 2020 con oltre 140 milioni di dollari in entrate ricorrenti Saas, per una stima di crescita per il 2021 pure intorno al 30% grazie ad entrate SaaS annualizzate in proiezione tra i 180 e i 190 milioni di dollari. Proposizione, risultati positivi già maturati, e la volontà di puntare verso i nuovi obiettivi portano ora Wrike nel mirino di Citrix che annuncia di aver siglato un accordo definitivo per la sua acquisizione per una cifra pari a 2,25 miliardi di dollari cash.
Con l’acquisizione Citrix punta ad unire la propria piattaforma per il lavoro digitale, con la soluzione di gestione del lavoro di Wrike. In particolare, come spiega David Henshall, presidente e Ceo di Citrix, “Le due aziende distribuiranno le soluzioni necessarie per un’esperienza di lavoro digitale basata su cloud che permetta ai team di accedere in modo sicuro alle risorse e agli strumenti di cui hanno bisogno per collaborare nel modo più efficiente, ovunque si trovino, attraverso qualsiasi canale e su qualsiasi dispositivo”.
Da una parte quindi con i vantaggi di offrire in sicurezza le risorse necessarie al lavoratore per essere produttivo anche da remoto, in un’unica esperienza coerente, ma anche con i benefici della proposizione Wrike che razionalizza i processi di collaborazione e di esecuzione del lavoro mettendo a disposizione nuovi strumenti per essere più efficienti, in sicurezza ovunque. L’acquisizione si inserisce quindi nella strategia cloud di Citrix che punta ad offrire una piattaforma completamente basata su SaaS per rispondere alle necessità dei diversi dipartimenti aziendali, ma si rivela del tutto funzionale alla crescita di Wrike stessa.
Questo sulla base di una visione condivisa relativa alle piattaforme per il futuro del lavoro che proprio il Ceo di Wrike, Andrew Filev, evidenzia: “Quando si tratta del futuro del lavoro, Citrix e Wrike condividono una visione e una missione comune: ridurre la complessità e il caos per permettere a ogni persona, a ogni gruppo di lavoro e a ogni azienda di operare al meglio. Insieme, sveleremo il workspace del futuro, trasformando ]…[ l’esperienza di lavoro e dando alle persone un set di soluzioni innovative che potranno utilizzare per andare oltre i propri obiettivi, facendo crescere il business”.
L’offerta combinata delle tecnologie Citrix e Wrike si accompagna a servizi a valore aggiunto grazie per nuove opportunità di crescita sia sulla scorta dell’attuale base clienti che con nuove linee di business tra cui il marketing, i servizi professionali e le risorse umane. Wrike potrà accelerare la propria crescita anche contando sull’ecosistema di partner di Citrix per raggiungere nuovi clienti, mentre Citrix e Wrike si troveranno ad operare insieme complessivamente su circa 400mila clienti in 140 Paesi.
Per l’acquisizione è previsto che Citrix finanzi la transazione con una combinazione di nuovo debito, investimenti e liquidità esistenti. In particolare, Citrix si impegna a conservare il suo rating di merito creditizio “investment grade” e conta di tornare ai suoi soliti livelli di leva finanziaria nel giro di 24 mesi. Allo stesso tempo l’azienda ha ottenuto da JPMorgan Chase Bank l’impegno per un prestito ponte senior non garantito a 364 giorni per 1,45 miliardi di dollari.
La transazione, già approvata all’unanimità dai consigli di amministrazione di Citrix e Wrike, si concluderà nella prima metà del 2021 e sarà soggetta alle necessarie approvazioni e ad altre condizioni di chiusura, in attesa della quale le aziende continueranno a operare in maniera indipendente. Per quanto riguarda i destini del management: Andrew Filev, come detto fondatore e Ceo di Wrike, proseguirà l’esperienza alla guida del suo team e riporterà a Arlen Shenkman, Evp e Cfo di Citrix.
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