Gestire una forza lavoro distribuita continuerà a rappresentare una priorità per i Ceo anche nei prossimi anni, ma la capacità di farlo puntando al benessere dei dipendenti, come valore aggiunto in grado di favorire la riuscita dei progetti aziendali, distinguerà i Ceo delle aziende di successo dagli altri.
Lo dice lo studio Find Your Essential realizzato da Ibm Institute for Business Value (Ibv) in collaborazione con Oxford Economics, attraverso interviste a tremila amministratori delegati di quasi 50 Paesi, responsabili di organizzazioni che operano in 26 settori diversi.

Per guidare lo sviluppo delle realtà di impresa post-pandemia servirà inoltre lavorare sulle competenze, sulle tecnologie e le partnership, sempre in un’ottica di ecosistema, tenendo conto del potenziale espresso in questi mesi attraverso l’utilizzo dello smart working che è stato potenziato nel 2020 dal 66% del campione intervistato.

Che la gestione della forza lavoro distribuita rappresenti una priorità ed una delle principali sfide lo pensa, secondo i dati della ricerca, il 50% dei Ceo di successo. E’ indicativo che questa percentuale sia dimezzata invece (25%) tra i responsabili aziendali che negli ultimi tre anni hanno ottenuto performance sensibilmente inferiori rispetto ai primi.

Ancora più interessanti i dati relativi al 77% degli amministratori delegati, a livello mondiale, ed al 54% dei Ceo italiani  – tra coloro che hanno ottenuto performance migliori per la propria azienda – che riferiscono che punteranno sul benessere dei dipendenti anche se ciò può influire sulla profittabilità a breve termine dell’azienda, la percentuale scende al 39% invece tra i Ceo meno performanti, e rifletterebbe l’attenzione che i top manager di successo hanno nei confronti delle proprie risorse. 

Ibm Ceo Study le persone
Ibm Ceo Study – Il benessere delle persone criterio differenziante tra i Ceo che riescono ad ottenere i migliori risultati

Secondo Ibm quindi, bisognerebbe puntare su una strategia a lungo termine e i responsabili aziendali dovrebbero cogliere l’opportunità di offrire un ambiente di lavoro ibrido, che si traduce nel dotare i dipendenti di strumenti digitali e abilitati dal cloud per favorire la collaborazione, prevenire il burnout e promuovere la cultura aziendale con attenzione alla diversità e all’inclusione.

Mark Foster, Svp Ibm Services
Mark Foster, Svp Ibm Services

Secondo Mark Foster, Svp Ibm Services: “La pandemia ha imposto di focalizzarsi su ciò che è essenziale, e cioè le proprie persone. Le aspettative di molti dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro sono cambiate in modo significativo. La gestione della forza lavoro distribuita richiede quindi l’adozione di tecnologia agile e modelli di leadership più empatici, oltre che la promozione di una cultura flessibile e inclusiva“.

A questo proposito, solo il 17% dei Ceo intervistati classifica la diversità e l’inclusione tra i criteri organizzativi più importanti per coinvolgere i dipendenti, ma si sono distinti i Ceo italiani, con il 24%. Allo stesso tempo la ricerca di flessibilità sarebbe confermata dall’evidenza per cui un dipendente su quattro nel 2021, sta pensando di cambiare lavoro citando tra le motivazioni principali proprio la maggiore flessibilità nell’orario di lavoro o la sede.

Ibm Ceo Study
Ibm Ceo Study – Tecnologie, infrastruttura normativa, lavoro ibrido ed ecosistema alcuni degli elementi che distinguono le scelte dei Ceo 

In questo contesto la tecnologia deve essere considerata a sua volta asset strategico, con un distinguo. Se infatti cloud, AI e IoT sono considerati digital enabler capaci di offrire vantaggi concreti – li apprezzano rispettivamente il 73% (cloud), il 48% (AI) ed il 79% (IoT) dei Ceo italiani, i Ceo che ottengono migliori risultati sono convinti che la sfida principale attualmente sia costituita dalle fondamenta tecnologiche alla base del business. Ed il 63% di essi ritiene che la collaborazione nell’ottica di creare un ecosistema di partner, una vera rete, possa influire positivamente sulle performance aziendali.

Le tecnologie strategiche
Le tecnologie strategiche

Esprimere in questo modo competenze e capacità, favorire il confronto e dare impulso all‘innovazione sfruttando l’ecosistema generato è prioritario solo per un Ceo su tre di quelli che ottengono risultati peggiori, mentre scegliere piattaforme tecnologiche flessibili e scalabili come l’open hybrid cloud, stringere partnership e adottare un approccio di open innovation, oltre a investire nel benessere delle risorse, possa aiutare a cogliere l’opportunità di focalizzarsi su ciò che può essere essenziale per il successo.

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