Lo scaffale Ict dell’offerta Consip comprende infrastrutture e reti, licenze software, macchine per ufficio e apparati, ma anche telefonia e comunicazione oltre ai servizi professionali ed ai servizi per la sicurezza. All’interno di questa proposizione, una porzione rilevante dell’offerta riguarda proprio i servizi strategici Ict che già oggi fa segnare l’attivazione di contratti per oltre 5,2 miliardi di euro (per un totale di 46 lotti).
Non solo, Consip comunica che, a fine dello scorso mese, i contratti già “pronti all’uso” per l’acquisizione da parte delle pubbliche amministrazioni di beni e servizi Ict è di 6,5 miliardi di euro, in pratica il 46% di tutto lo scaffale di offerta che vale oltre 14 miliardi di euro.
Al centro dell’attenzione sono proprio i servizi strategici Ict, per i quali le amministrazioni hanno già effettuato acquisti per quasi 1,8 miliardi, mentre il valore residuo ordinabile al 30 settembre 2022 era ancora di oltre 3,4 mld/€ (il 52% dell’offerta per i servizi).
In particolare parliamo di quelle iniziative che incontrano le esigenze più complesse per le pubbliche amministrazioni impegnate nel percorso di trasformazione digitale. Quindi, per esempio, l’adozione di piattaforme per il cloud, le infrastrutture ed il software per la progettazione e l’erogazione dei servizi digitali, ma anche la gestione del patrimonio informativo, la cybersecurity, e quanto serve alla realizzazione e all’attuazione dei progetti legati al Pnrr.
In particolare Consip segnala ed evidenzia il gradimento proprio riguardo i servizi applicativi cloud (acquisti per oltre un miliardo da parte della PA), e la digital transformation (acquisti per 237 milioni, pari al 60% del valore complessivo del contratto), con a seguire i servizi per il data management e il project management office (acquisti per 376 milioni di euro, quasi il massimale disponibile).
Riportiamo per comodità del lettore e delle pubbliche amministrazioni i contratti disponibili così come comunicati da Consip, iniziativa per iniziativa.
Per l’acquisizione di servizi public cloud di tipo IaaS e PaaS (Platform-as-a-service), dei servizi di supporto per pianificare e definire la migliore strategia di migrazione al cloud e dei correlati servizi professionali e tecnici, il valore contratto disponibile al 30 settembre era di 963 milioni. Inoltre, per rimanere nell’ambito cloud, ma nel verticale specifico della proposizione SaaS per la business intelligence, è a disposizione delle PA un catalogo di servizi erogati in modalità cloud SaaS (Software as a service) comprendente funzionalità di business intelligence, raggruppati in appositi pacchetti, per 81 milioni di euro.
Piatto più ricco quello per la sanità. Sono disponibili (sempre al 30 settembre 2022) 951 milioni di euro per l’acquisizione, nell’ambito della sanità, di servizi espressamente dedicati ai sistemi di telemedicina e cartella clinica elettronica riguardanti sviluppo software, migrazione applicativa, configurazione, personalizzazione e manutenzione, conduzione applicativa e infrastrutturale. Inoltre sono disponibili 90 milioni di euro per l’acquisizione di servizi applicativi dedicati a Centri Unici di Prenotazione (Cup), l’interoperabilità di dati sanitari, piattaforme applicative, portali e app e i servizi di supporto (di cui al momento sono attivi solo i lotti dedicati ai servizi di supporto).
Per le iniziative di cybersecurity è disponibile un valore contratto di 714 milioni per una gara per l’erogazione di servizi di sicurezza on-premise (cioè presso la PA) per gli “strumenti di gestione, protezione email, web e dati”, e un’altra per i servizi di sicurezza da remoto (cioè presso il fornitore), dedicata “ai servizi di protezione delle infrastrutture e delle informazioni della PA, di misurazione dello stato della sicurezza dei sistemi informativi e di supporto nella identificazione dei “fabbisogni””.
E’ pari a 489 milioni di euro la cifra messa a disposizione per un catalogo di servizi IT per la realizzazione di applicazioni cloud-native, la migrazione al cloud, l’evoluzione delle applicazioni esistenti, nonché servizi di Pmo a supporto della PA nella pianificazione dei progetti IT. Per i servizi di data management, invece – quindi la disponibilità di servizi applicativi e professionali per la realizzazione di soluzioni informatiche di valorizzazione del patrimonio informativo delle PA e di modelli dati di supporto ai processi decisionali – il valore contratto disponibile a fine mese scorso era di 8 milioni di euro. Ed infine per l’acquisizione di servizi di supporto per la definizione della strategia digitale dell’amministrazione, per il disegno del modello e dei processi di erogazione dei servizi digitali, e per la progettazione della transizione digitale e l’affiancamento durante tale processo vi sono 158 milioni di euro.
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