La crescita del mercato digitale è continua e costante, nonostante il clima di incertezza determinato dalla situazione politica internazionale e dal conflitto, e l’inflazione che, dopo anni di stagnazione, è tornata a ritmi sostenuti.
Questa crescita è trasversale a tutti i settori economici, a testimonianza del fatto che il digitale è diventato un fattore competitivo strategico che nessuna azienda può ignorare. A questo si aggiunge il tema della modernizzazione della pubblica amministrazione che passa principalmente dalla digitalizzazione dei processi e dei servizi, tanto da avere un peso rilevante nella Missione 1 del Pnrr.
Si può affermare che le tecnologie digitali sono considerate a pieno titolo un elemento indispensabile per supportare in modo strutturale la crescita del Paese.
Si tratta di un’evoluzione che era ormai inevitabile e la pandemia ha innescato, trainata principalmente dai digital enabler, ovvero le tecnologie digitali che sono disruptive rispetto alle tecnologie tradizionali in quanto abilitano modelli di business innovativi oltre a facilitare la trasformazione digitale.

Tra i fattori che supportano il percorso di digitalizzazione un ruolo fondamentale è rappresentato dalla transizione verso il cloud, ormai già in atto in molti settori, tra i mercati che crescono ad un tasso più sostenuto, superiore al 20%; un ulteriore elemento è la cybersecurity, su cui molte sono state le lacune emerse in seguito alla pandemia, con la presa di consapevolezza da parte di aziende ed enti pubblici della necessità di rafforzare le difese cyber per portare avanti i progetti di digitalizzazione.

Tra i digital enabler per cui si prevede la crescita maggiore, emerge su tutti l’intelligenza artificiale, ormai popolare soprattutto per ChatGpt, che nel medio periodo rappresenterà un fattore su cui si fonderà in molti casi il successo di un’azienda. Molte le analisi che testimoniano come le aziende leader in diversi settori sono quelle che hanno maggiormente investito in AI su scala industriale e non solo sui processi, ma a livello di prodotti. Sebbene in molti casi si tratti ancora di sperimentazioni, soprattutto per gli use case maggiormente focalizzati su processi business, non mancano i progetti che vedono l’adozione di algoritmi basati su predictive analytics (ad es. per la prevenzione dei guasti o per monitorare i consumi) o su natural language processing, a supporto di attività di front office, fino ad arrivare ai chatbot a supporto dei customer service.

L’impatto dell’AI, già oggetto di regolamentazione europea, sarà probabilmente superiore a quello della diffusione di Internet su larga scala e innescherà nuovi modelli organizzativi e nuove strategie. Presupposto per l’adozione di AI è anche lo sviluppo di architetture dati basate su piattaforme innovative, indispensabili per organizzare e gestire il patrimonio informativo di aziende ed enti e per attuare strategie data-driven.
Esistono tutta via alcune condizioni perché lo sviluppo del mercato digitale possa proseguire secondo le previsioni che riguardano prevalentemente le politiche che il governo attuerà.
In primo luogo, il supporto agli enti per attuare i progetti previsti negli obiettivi del Pnrr, che già di per sé rappresenta una grande opportunità per la modernizzazione della pubblica amministrazione, da cui dipende la crescita dell’intero sistema. Questo richiede un forte coordinamento tra le amministrazioni e l’utilizzo di quelle che sono le piattaforme sviluppate a livello centrale, incluso il Psn (Polo Strategico Nazionale) che agevola anche gli enti più piccoli nell’effettuare la migrazione al cloud.

DigitalePerCrescere_Macinante
I digital enabler motori della crescita

Un’altra condizione, di carattere più strutturale, riguarda lo sviluppo di competenze digitali, in particolare sulle nuove tecnologie, che assumono un ruolo cruciali. Molte iniziative sono svolte da operatori del mercato che supportano la realizzazione di master e altri corsi specialistici, ma si rende quanto mai necessario un approccio sistemico che parta dalla scuola e che consenta di formare le competenze indispensabili per sostenere lo sviluppo economico dei prossimi anni. In tale direzione vanno alcune iniziative come la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, Repubblica Digitale con l’istituzione di un fondo omonimo, il pilot Servizio Civile Digitale e il Piano nazionale Nuove Competenze.

Chiarezza normativa e trasparenza delle regole sono infine presupposti essenziali per lo sviluppo di un’economia ad alto contenuto digitale. Lo scenario che si va delineando, ancora in forte evoluzione, vedrà la nascita di ecosistemi sempre più articolati e complessi in cui le aziende leader rappresenteranno le piattaforme di integrazione che, grazie all’implementazione di architetture digitali basate su cloud, big data e AI, garantiranno servizi e soluzioni non necessariamente correlati al settore di appartenenza e consentiranno di innovare intere filiere produttive e catene di fornitura. In questo senso, un altro aspetto da non trascurare sarà il tema della sostenibilità ambientale, che sempre più rientra a pieno titolo nei piani strategici aziendali e nella pianificazione regionale e locale.

Infine, considerata la strategicità delle tecnologie digitali e l’impatto che avranno sulla società, occorre diffondere una cultura della consapevolezza che consenta di comprendere a fondo i vantaggi e i rischi, per creare i presupposti di un’ampia adozione delle tecnologie sia nei processi aziendali che nella vita dei consumatori, superando quei timori di alienazione che potrebbero frenare il processo stesso.

Leggi tutti gli approfondimenti dello Speciale Mercato Digitale in Italia 2023

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: