Si è conclusa ieri, con la cessazione della negoziazione delle azioni ordinarie Vmware alla borsa di New York, la seconda acquisizione più grande del mondo dell’IT.
Broadcom ha comprato Vmware per 69 miliardi di dollari, un’acquisizione difficile, di lunga gestazione, slittata ben tre volte dal primo annuncio (maggio 2022) a causa dei severi passaggi regolatori in tutti i Paesi del mondo e l’opposizione (fino all’ultimo) da parte degli enti cinesi legata alle eterne tensioni tra Usa e Cina per la supremazia tecnologica, le esportazioni di chip, le questioni di sicurezza.
Il timore che l’accordo (già slittato dal 30 ottobre) potesse slittare oltre il 26 novembre  aveva allarmato i mercati e gli investitori nelle ultime settimane ma, secondo gli analisti finanziari, “il miglioramento delle relazioni dopo l’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente americano Joe Biden, all’inizio di questo mese, ha contribuito a calmare i nervi” anche su questa acquisizione (fonte Reuters). 

Ieri, con l’approvazione dell’antitrust cinese (ultima dopo il via libera di Unione Europea, Stati Uniti, Australia, Brasile, Canada, Israele, Giappone, Sud Africa, Corea del Sud e Taiwan), si è concretizzato l’ultimo grande sforzo di Hock Tan, presidente e Ceo di Broadcom, per far crescere il business software dell’azienda, che affonda storicamente le proprie radici nella produzione di chip e semiconduttori, per server, sistemi mainframe, apparati di rete, storage, sicurezza e telecomunicazioni. Broadcom con 33,2 miliardi di dollari di fatturato nel 2022, Vmware con 13,4 miliardi nel 2023, entrambi con circa 20mila dipendenti ed headquarter californiani (Broadcom a San Jose, Vmware a Palo Alto).

Di fatto Broadcom acquisendo Vmware si porta in casa un “colosso” del software con un patrimonio tecnologico sviluppato in 25 anni di storia (separatasi da Dell Technologies nel 2021), nato nel mondo della virtualizzazione cresciuto nel multi-cloud, con forti relazioni con i più importanti vendor del mercato (le ultime alleanze strette con Nvidia, Ibm, Intel), contribuendo in questi anni a trasformare il mondo applicativo, la gestione dei data center, il paradigma cloud, lo smart working, l’attenzione alla cybersicurezza intrinseca, fino agli ultimi sviluppi legati all’intelligenza artificiale e alla Private AI, annunciati poche settimane fa a Vmware Explore. L’appuntamento annuale di Vmware che ha raccolto a Barcellona clienti, giornalisti, analisti, partner per delineare le strategia future, già con l’incognita Broadcom nell’aria.

Il Ceo di Broadcom stinge la mano al Ceo di Vmware a sul palco di Vmware Explore 2023, martedì 7 novembre
Il Ceo di Broadcom Hock Tan stinge la mano al Ceo di Vmware Raghu Raghuram, sul palco di Vmware Explore 2023 a Barcellona, martedì 7 novembre 2023

La dichiarazione fornita alla stampa finanziaria dal Ceo Tan ricalca gli intenti dichiarati poche settimane sul palco di Explore, dove Tan aveva calcato la scena accanto a Raghu Raghuram, Ceo di Vmware, in una sorta di passaggio di testimone. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Vmware in Broadcom e di riunire i nostri team focalizzati sull’ingegneria e sull’innovazione mentre compiamo un altro importante passo avanti nella costruzione dell’azienda leader mondiale nella tecnologia delle infrastrutture. Con un’attenzione condivisa al successo dei clienti, insieme siamo ben posizionati per consentire alle imprese globali di abbracciare ambienti cloud privati e ibridi, rendendoli più sicuri e resilienti. Broadcom ha una lunga esperienza di investimenti nelle aziende che acquisiamo per promuovere una crescita sostenibile, e questo continueremo a fare con Vmware a beneficio degli stakeholder che serviamo”.

Il portafoglio di prodotti di Broadcom comprende cloud, data center, infrastruttura, software industriale e aziendale. “Le nostre soluzioni includono servizi, reti e storage aziendali, connettività per dispositivi mobili e a banda larga, mainframe, sicurezza informatica e infrastrutture cloud private e ibride” recita il comunicato, un patrimonio cresciuto negli anni grazie ad acquisizioni come quella di Symantec (acquisita per 10,7 miliardi di dollari nel 2019) o di CA Technologies (acquisita nel 2018 per 18,9 miliardi).

E continua: “L’obiettivo futuro di Broadcom è consentire ai clienti aziendali di creare e modernizzare i propri ambienti cloud privati e ibridi”, dettagliando gli impegni lato tecnologia con gli investimenti sulla piattaforma core di Vmware (Vmware Cloud Foundation) e sui servizi per modernizzare e ottimizzare gli ambienti cloud, edge e telco.

Nessuna certezza su dipendenti, organigrammi, sedi in questa fase di acquisizione, anche se il comunicato riporta le dichiarazioni cautelative relative all’impatto previsto della transazione sull’attività combinata e sulle sinergie attese: “Le dichiarazioni previsionali sono identificate da parole come “volontà”, “aspettarsi”, “credere”, “anticipare”, “stimare”, “dovrebbe”, “intendere”, “pianificare”, “potenziale”, “prevedere”, “progetto”, “scopo” e parole o frasi simili. Queste dichiarazioni previsionali si basano sulle attuali aspettative e convinzioni del management di Broadcom e sulle attuali tendenze e condizioni del mercato ma comportano rischi e incertezze che sono al di fuori del controllo di Broadcom e potrebbero far sì che i risultati effettivi differiscano materialmente da quelli contenuti nelle dichiarazioni previsionali, inclusi ma non limitati a: la nostra capacità di mantenere rapporti con clienti, fornitori e altri partner commerciali; l’effetto della transazione sui nostri risultati operativi e sul nostro business; la nostra capacità di implementare piani, realizzare previsioni e soddisfare altre aspettative rispetto alle attività combinate e realizzare le sinergie previste; costi, oneri e spese imprevisti; la nostra capacità di integrare con successo le operazioni di Vmware; difficoltà nel trattenere e assumere personale chiave e dipendenti a causa della transazione e dell’aggregazione aziendale; lo spostamento dei tempi di gestione sull’integrazione; indebitamento significativo, compreso l’indebitamento sostenuto in relazione all’operazione, e la necessità di generare flussi di cassa sufficienti per onorare e rimborsare tale debito; l’interruzione dei piani e delle operazioni attuali; attacchi informatici, sicurezza delle informazioni e riservatezza dei dati; le condizioni politiche ed economiche globali, inclusa la ciclicità nel settore dei semiconduttori e negli altri nostri mercati target, l’aumento dei tassi di interesse, l’impatto dell’inflazione e le sfide nel settore manifatturiero e nella catena di fornitura globale; l’impatto delle crisi di sanità pubblica, come pandemie (incluso Covid-19) ed epidemie e qualsiasi politica e azione aziendale o governativa correlata per proteggere la salute e la sicurezza degli individui o politiche o azioni governative per mantenere il funzionamento delle economie nazionali o globali e mercati; ed eventi e tendenze su scala nazionale, regionale e globale, compresi quelli di natura politica, economica, aziendale, competitiva e normativa”. Praticamente messe le mani avanti su qualsiasi decisione  futura. 

Il 7 dicembre Broadcom presenterà i dati finanziari dell’ultimo trimestre e dell’anno fiscale 2023 e in quel contesto gli analisti si aspettano indiscrezioni o dettagli sulla strategie di integrazione delle due aziende, con anticipazioni anche sulle attività operative.

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