Progressi tecnologici, politiche digitali, regolamentazione AI e cybersecurity, sostenibilità,  resilienza e responsabilità digitale, confronto pubblico-privato. Di questi temi si è discusso nella quattro-giorni di ComoLake 2024 “The Great Challenge” organizzata da Micromegas (Inno3 è tra i media partner) a Villa Erba, portando al tappeto tutte le questioni aperte sull’innovazione digitale.

Presenti per l’occasione rappresentanti di governi e parlamenti, membri della commissione UE, autorità regolatorie internazionali, aziende del settore tecnologico e mondo accademico (160 i relatori provenienti da 14 paesi, 84 aziende) per condividere e promuovere i nuovi paradigmi per la crescita economica italiana ed europea sulla leva del digitale e dei finanziamenti legati al Pnrr. Tra i molti rappresentanti delle istituzioni, anche locali, Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica e promotore dell’iniziativa ne ha esposto le finalità: “Siamo qui per costruire un dialogo per affrontare le sfide e sfruttare insieme le opportunità globali. Come leader abbiamo la responsabilità di promuovere la digital solidarity ha affermato Buti nella giornata inaugurale, sottolineando anche le criticità dello scenario -. “Noi europei soffriamo l’assenza di una visione strategica organica, chiara e concreta e sul fronte tecnologico queste carenze ci rendono deboli sia rispetto ai concorrenti sia rispetto agli alleati. Abbiamo la fortuna di poter contare su talenti e una ricerca competitiva, ma le lacune che affliggono il coordinamento tra paesi europei impediscono alle innovazioni che nascono nel nostro continente di scalare ad applicazioni globali”.

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ComoLake 2024 “The Great Challenge” – Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica  

Tlc, strategie per la competitività italiana

Nelle quattro giornate di confronto, a ComoLake 2024 si sono prese in analisi le principali sfide digitali del paese, partendo dal tema delle infrastrutture e da quello dell’intelligenza artificiale, passando per la sanità digitale e l’energia, dalla mobilità al banking e fintech fino alla PA e con il tema della sostenibilità trasversale ad ogni processo. 

Uno spazio rilevante è stato dato al tema delle telecomunicazioni e delle infrastrutture, allo sviluppo delle reti 5G, delle tecnologie in fibra ottica, dei sistemi di cloud computing e delle soluzioni IoT. Il dibattito tra i protagonisti del settore Tlc ha toccato vari aspetti, dalla possibilità di superare le difformità nel roaming a livello europeo, alle norme di concorrenza fino alla necessità di accelerare il consolidamento degli operatori. Consolidamento che consentirebbe alle realtà dell’ecosistema di investire su larga scala in reti, servizi, 5G, fibra ottica e tecnologie emergenti – è stato il pensiero generale -,  quali driver per favorire la crescita e ridurre il divario digitale tra le aree del paese.

“Il consolidamento pan-europeo è un must-have se si considera che all’estero interi continenti hanno tre operatori e in Europa ci ritroviamo con 120 operatori ha affermato Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim evidenziando come il consolidamento europeo debba passare attraverso il consolidamento sul mercato domestico. “Inoltre, l’Italia è il paese con il peggiore ritorno sull’investimento nel settore delle telecomunicazioniha proseguito Labriola attribuendo la causa a diversi fattori che penalizzano il nostro mercato, come il numero di operatori, il disequilibrio a livello di marketing, l’andamento dei prezzi: “Siamo il secondo paese al mondo con i prezzi più bassi e quello in cui l’acquisto delle frequenze 5G ha avuto il costo più elevato. Se mettiamo insieme questi elementi emerge che nell’attuale mercato italiano le imprese hanno difficoltà ad investire e se non si è in grado di investire la digitalizzazione non esiste”. 

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ComoLake 2024 “The Great Challenge” – Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad

Il consolidamento è la strada che stiamo perseguendo e che può portare valore a tutto l‘ecosistema paneuropeo – ha concordato Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad -. In Italia, potrebbe ricreare un assetto più sano e sostenibile e permettere agli investimenti di essere effettuati ad una velocità in linea con le sfide di cui parliamo oggi. Ma non consolidamento a tutti i costi” ha sottolineato il manager che sollecitato a un commento sull’unione Vodafone-Fastweb, ha affermato: “presenta sicuramente dei potenziali rischi anche per il mercato che l’antitrust italiano sta analizzando”.

Non è tanto il consolidamento degli operatori quanto il consolidamento delle reti la risposta. Lo ha sostenuto Federico Protto, amministratore delegato di Cellnex Italia dichiarando: “Vediamo con favore i consolidamenti in Italia perché se da un lato comportano una razionalizzazione delle infrastrutture mirate a una riduzione di costi, dall’altro possono generare incremento di efficienza e liberare risorse da utilizzare, per esempio nel nostro caso in una maggiore densificazione, per la copertura in aree a oggi scoperte o per migliorare il servizio del 5G“. 

Diego Galli, direttore generale di Inwit ha sottolineato il valore delle infrastrutture per elevare il livello di servizio e la necessità di grandi investimenti in tutta la filiera. “Bisogna capire come rendere le filiere sostenibili a lungo termine. Punto centrale è la percezione end-to-end nel mercato e la remunerazione delle infrastrutture e dei servizi che vi navigheranno sopra. Inwit è un operatore concentrato sul territorio nazionale che ha fatto scelte di investimento importanti in passato, ma con un profilo di equilibrio e questo ci consente di poter fare ulteriori investimenti”. L’azienda che realizza torri e coperture indoor, ha un piano di 800 milioni di investimenti nei prossimi tre anni.

Per la prima volta in pubblico in questa veste, Luigi Ferraris, amministratore delegato di Fibercop ha segnalato l’importanza di una banda ultralarga, ultraveloce e affidabile che garantisca anche in situazioni di forte utilizzo una capacità di trasmissione dati rapida, in grado di gestire masse crescenti di informazioni e soprattutto una connettività la cui domanda è sempre più sofisticata. La sua ricetta: “La nostra rete deve essere pervasiva, occorre estendere la fibra ottica su tutto il territorio, integrandola con tecnologie complementari come il DAS e i satelliti. La rete deve essere più sicura, delocalizzata e perimetrale possibile e gestibile garantendo uno scambio di dati protetto in un contesto che vede una crescente minaccia nei rischi cyber e deve essere di prossimità per garantire la necessaria bassa latenza per lo sviluppo e utilizzo di nuove soluzioni e applicazioni come l’Industry 4.0″.

Cosa potrebbe facilitare l’obiettivo della transizione digitale fissato a livello europeo e supportato dal Pnrr. Lo ha suggerito Giuseppe Gola, amministratore delegato di Open Fiber partendo col dire che in questo momento l’Italia è complessivamente intorno al 60% di copertura della rete, in linea con la media europea: “Serve però un salto di qualità che possiamo favorire con un approccio più aggressivo dal punto di vista commerciale ma soprattutto con un impegno istituzionale importante verso tutte quelle misure che possano indirizzare l’obiettivo indicato dalla Commissione Europea dello spegnimento delle reti in rame entro il 2030, un obiettivo sfidante ma sul quale dobbiamo iniziare a lavorare, partendo da progetti di switch-off locali per poi realizzare lo switch-off in aree sempre più grandi”.

Questioni aperte su AI, sicurezza e regole

Agganciato al tema della connettività c’è quello dell’AI che ridisegna gli ambienti della nostra società. Il dibattito sull’intelligenza artificiale a ComoLake 2024 ha guardato alle sue potenzialità per migliorare l’efficienza dei processi aziendali e la qualità dei servizi pubblici, soffermandosi anche sulle implicazioni etiche e sociali legate alla sua diffusione per uno sviluppo responsabile dell’AI, evitando potenziali rischi e discriminazioni.

Natasha Crampton, VP and chief of Responsible AI di Microsoft si è soffermata sul tema, affermando come l’AI che dopo la fase iniziale di studio tra fine 2022 e inizio 2023, vede oggi le discussioni focalizzate su una maggiore tangibilità e concretezza sull’impiego diretto in molti settori dell’economia. “Oggi si studia come usare l’AI per supportare la crescita, per farla funzionare e per attuare le regole più adatte ad adottarla e distribuirla con fiducia. Serve una governance a livello europeo – ha sottolineato la manager e l’AI Act e il Codice di condotta internazionale Hiroshima per i sistemi avanzati di IA giocano già un ruolo fondamentale -. Ci attendono decenni di un lungo processo per creare un sistema di governance efficace e serve una visione chiara e una leadership globale per fissare le norme. Noi crediamo debbano esserci tre target su cui lavorare: garantire progressi inclusivi nell’uso dell’AI, osservare l’interoperabilità per garantire che le tecnologie entrino nelle mani di chi ne ha bisogno e infine la governabilità dei rischi, con codici di condotta per una safety security.

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ComoLake 2024 “The Great Challenge” Natasha Crampton, VP and chief of Responsible AI di Microsoft

Una richiesta a ChatGpt consuma più di 20 volte rispetto a una richiesta a Google. Lo ha evidenziato Jorge Álvarez, Ceo di Retelit portando il punto di vista di chi gestisce risorse nei data center: “Dobbiamo investire sulle nostre infrastrutture per due motivi: uno la capacità di calcolo che chiede l’AI in cui l’Italia sta diventando un punto di riferimento nel sud Europa per abilitare questa capacità. Ma non serve solo capacità di computo ma anche di interconnettere i data center con le reti internazionali, con i cavi sottomarini fino al consumatore finale”. 

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ComoLake 2024 – “The Great Challenge”  – Jorge Álvarez, Ceo di Retelit

Adrian McDonald, presidente Emea di Dell Technologies è entrato nel merito delle potenzialità dell’AI generativa sul risparmio di risorse economiche, perché le esigenze dei cittadini e dei sistemi sanitari crescono a livello globale e le risorse finanziarie per affrontarle scarseggiano. L’AI rappresenta una risposta in quanto può fornire nuovi servizi a costi inferiori. Si stima che grazie all’AI gran parte dei servizi pubblici possano essere erogati al 20-30% di meno rispetto ai costi di oggi, così come si stima una riduzione dei costi del 50% nello sviluppo di software (fonte Bain Consulting). “La sfida dell’AI è immensa così come le opportunità che questa apre in tutti i settori – ha commentato McDonald. “Una rivoluzione digitale e industriale che trasformerà l’assistenza pubblica, il modo in cui ci muoviamo, l’assistenza sanitaria individuale e personale, la ricerca, lo sviluppo farmaceutico, dove la visione digitale delle immagini mediche aiuterà a scoprire molto rapidamente e più efficacemente i problemi”. 

Proprio il tema della sanità digitale è stato protagonista del dibattito anche in relazione all’impatto delle nuove tecnologie nella gestione della salute pubblica e privata. Sotto analisi le soluzioni per migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari, ridurre i costi e ottimizzare l’allocazione delle risorse mediche al servizio dei cittadini. In questo contesto, significativo è stato l’intervento di Giuseppe Natale, presidente della Cooperativa San Bernardo che collegato con il Madagascar ha descritto le potenzialità della telemedicina al servizio dell’Africa attraverso un servizio che lavora per connettere il sistema sanitario africano con quello italiano e a creare un ambulatorio permanente nel Paese, dove l’accesso alle cure è pressoché inesistente e dove “la telemedicina permetterà di portare assistenza sanitaria a comunità isolate, superando barriere geografiche e migliorando la vita di molte persone”, ha raccontato Natale.

ComoLake 2024 – “The Great Challenge”  – Giuseppe Natale, presidente della Cooperativa San Bernardo in collegamento con il Madagascar 

Guardando alla pubblica amministrazione e ai progressi fatti sullo sviluppo di servizi per i cittadini, Gianpaolo Mori del Dipartimento per la Trasformazione Digitale è intervenuto portando a fattor comune i progressi realizzati nello sviluppo della carta d’identità elettronica (Cie) come strumento di identità digitale per accedere ai servizi online della PA in maniera semplice e sicura. “Un risultato ottenuto con sperimentazioni concrete – ha sottolineato -, perché in tema di AI, l’Italia è particolarmente attiva nella promozione digitale in campo pubblico”.

ComoLake 2024 – “The Great Challenge” – Gianpaolo Mori del Dipartimento per la Trasformazione Digitale 

Tra le tante voci, non è mancata quella del mondo accademico e della formazione. “Oggi la digitalizzazione è un pilastro per lo sviluppo sostenibile della società e prepararci al futuro è un imperativo categorico – ha affermato Paolo Boccardelli, rettore dell’Università Luiss -. Bisogna superare il digital e social divide, non attraverso la semplificazione ma con l’aumento delle capacità. Impostare programmi di innovazione per creare competenze con un presidio sulle competenze Stem, perché il talento è oggi difficilmente reperibile e gestire le competenze in-sourcing sarà sempre più difficile, anche perché i giovani si spostano. In questo contesto, il vero upskilling si fa non solo con la formazione ma sviluppando progetti innovativi”. Andando in questa direzione, a ComoLake 2024 diverse iniziative si sono indirizzate anche al mondo scolastico, come Next Generation le cui attività educative e pratiche sono state finalizzate a stimolare l’interesse dei giovani verso le nuove tecnologie.

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