L’invito iniziale è quello della condivisione di progetti e di idee. Poi Matt Calkins, fondatore e Ceo di Appian, non perde tempo dal palco del keynote e atterra subito sul valore del low-code, “finalmente maturo”. Apre Appian World 2019 in corso a San Diego davanti a 1.500 persone ricordando la recente quotazione al Nyse e il festeggiamento del ventesimo compleanno dell’azienda nata nel 1999, che ha oggi un fatturato di 226,7 milioni di dollari (+28% rispetto al 2017) e 1.200 dipendenti a livello mondiale.
“Low-code è il modo in cui trasformiamo una idea in una applicazione, velocemente e in sicurezza, con l’abilità di realizzare qualsiasi tipo di applicazione per il mondo enterprise. Lo facciamo un modo piu flessibile rispetto al passato, velocemente (8 settimane) e in una modalità facile da imparare. Qualsasi tecnico può diventare uno sviluppatore Appian in meno di due settimane, in 10 giorni lavorativi”. Offrendo un’alternativa a chi programma ad hoc per ogni singolo cliente (customer code) e a chi invece adotta software pacchettizzato, standard.
Secondo il Ceo, l’approccio di Appian gioca sulla semplicità della piattaforma (visual query, interfaccia intuitiva, drag & drop) e sulla velocità di sviluppo, impegnandosi a ridurre ulteriormente il tempo del “passaggio da idea a app” nel prossimo futuro. Un approccio che semplifica la fase di sviluppo, di test e di produzione grazie alla metodologia DevOps e che ragiona senza integrare codice di terzi (zero code integration) ma sposando il concetto di Connected Systems con tecnologie di AI, storage, visualization e communication di terze parti. Una strategia che porta l’allargamento continuo delle partnership, come quelle annunciate stamattina (le vediamo fra un attimo).
“Uno dei vantaggi dell’approccio low-code è che le applicazioni potranno essere tenute e gestite senza vincoli (host, run & data anywhere) con una libertà che sposa le esigenze delle aziende enterprise, anche in cloud” precisa il Ceo. Non è un caso che il Cloud Appian abbia toccata i 5 milioni di utenti e stia crescendo ma sono molte le aziende, soprattuto nell’ambito del finance, che continuano a realizzare progetti on-premise. L’investimento in area cloud è confermato dall’apertura di 4 nuove cloud region (Stoccolma, Mumbai, Seul, Ohio in Usa) che portano a 17 le regioni esistenti, senza che si rallenti lo sviluppo di progetti on-premises: l’aggiornamento trimestrale del software Appian garantisce le stesse feature per entrambi i modelli di delivery.
In questo scenario di Connected Systems, arrivano gli annunci di nuove feature della Appian Platform (giunta alla release 19.2) ma soprattutto di alleanze strategiche con Google, Salesforce, AWS e Microsoft, proprio nell’ottica open di integrare soluzioni senza svilupparne di nuove.
Rivista la Appian Platform
E’ Malcolm Ross, vice president product di Appian, che presenta le novità della Appian Platfom, ribadendo che la nuova versione rientra nella logica di sviluppo agile (worry-free deployment) grazie a una migliorata automazione per DevOps e alle certificazioni di sicurezza. Una piattaforma sicura, scalabile per il mondo enterprise che grazie alle nuove feature automatizza lo sviluppo e monitora le applicazioni inclusi processi, dati, regole e interfacce.
Dal punto di vista della sicurezza, la nuova release gestisce un set di controlli (ISO 27001) e offre le certificazioni previste dalla legislazione americana Hi Trust e IL4. Dà agli IT manager la possibilità di integrare dentro la Appian Platform un ecosistema allargato di soluzioni che permetta agli sviluppatori di avere una gestione intuitiva e semplificata, da una unica vista.
“Oggi la nuova versione garantisce una sviluppo avanzato low-code per costruire business missional critical in poche settimane e spingere la trasformazione del business delle aziende grazie anche a un marketplace ricco di plug in e di componenti di UI” precisa Ross. Nel marketplace rientrano le funzionalità messe a punto dalle terze parti (ottimizzate per contact center, customer experience e operation) tutte realizzate con il kit di sviluppo (SDK) recentemente annunciato da Appian che permette l’integrazione semplice dei plug-in delle terze parti.
Integrazione, il valore delle partnership
Strategiche sono le alleanze annunciate per semplificare l’integrazione con sistemi e servizi esistenti, tra cui quelle con Salesforce, Microsoft PowerBI, Amazon S3. A queste si affianca la ricca partnership con Google che riguarda l’integrazione gratuita di Google Maps (nell’interfaccia di Appian vengono mostrati i servizi di localizzazione e di direzione), Google Charts (si visualizzano dati e chart grazie a un plug-in sviluppato da Appcino), Google Translator (si integra il servizio di traduzioni). Con Microsoft la partnership prevede l’integrazione degli insight di PowerBI e con Amazon la gestione dei servizi di data storage di AWS S3 direttamente dall’interfaccia di Appian.
L’accordo con Google rimane particolarmente importante anche per l’ambito legato all’intelligezna artificiale. La Appian AI, che offre servizi di AI basati sulla Google Cloud Platform, permetterà ai clienti Appian di beneficiare delle funzionalità dell’intelligenza artificiale per qualsiasi applicazione costruita sulla piattaforma Appian.
Partnership per la forza lavoro
Infine, gli ultimi annunci riguardano la gestione della forza lavoro con la soluzione Appian Robotic Workforce Manager per Blue Prism che permette di gestire in maniera avanzata il lavoro dei bot, migliorando la visibilità dei processi robotizzati e fornendo alla componente umana un maggior controllo su quando e come richiedere, dare priorità e coordinare il lavoro con la workforce digitale. “Oggi la workforce non è più solo delle persone ma è prossima all’automazione dovuta all’intelligenza artificiale – precisa il Ceo – e i task ripetitivi trovano soluzioni in chatbot intellgenti, case management, AI e robotica. Vogliamo essere la piattaforma di riferimento per orchestrare queste tecnologie, facilitando i clienti nell’uso combinato di queste fonti. Non deleghiamo, orchestriamo. L’automazione avrà un impatto importante suigli intelligent contact center e li’ntegrazione della AI di Google in modo gratuito potenzia questa strategia”.
Lato partnership, Appian annuncia l’integrazione no-code con Automation Anywhere, una piattaforma leader nel campo della robotic process automation (RPA), permettendo ai clienti Appian di creare rapidamente applicazioni che sfruttano i software bot di Automation Anywhere per migliorare efficienza dei processi aziendali.
Certificazioni e supporto
“Se in solo 2 settimane si diventa sviluppatori Appian, training gratuiti permettono di raggiungere livelli diversi di certificazione” puntualizza il Ceo. Da un livello base (che prevede un esame), si scala a un livello intermedio che contempla 12 mesi di pratica, fino a un terzo livello avanzato con 24 mesi di attività e la validazione di un architet di Appian. Un supporto 24 ore, 7 giorni su 7, è disponibile oltre all’architect service che supporta clienti e a partner per sviluppare il progetto. “Un lavoro di squadra, ventennale. Non sarebbe stato possibile senza il vostro supporto” conclude Matt Calkins rivolgendosi ai dipendenti e clienti in platea, molti dei quali sono nuove referenze con progetti avviati nell’ultimo anno.
Idc stima che i clienti che adottano un approccio low-code vanno a break even in sette mesi dall’investimento, mente Forrester che il low-code, oggi adottato dall’11% delle aziende, è destinato a toccare il 30% in futuro. Lo sviluppo customer-code con piattaforne quali Java o .Net si dimezzerà nei prossimi anni (passerà dal 30% al 16%), così come diminuirà anche lo sviluppo di applicazioni pacchettizzate. Uno spostamento che sta rafforzando il giro di affari di Appian.
Alla presentazione dei risultati fiscali del primo trimeste a inizio maggio, Mark Lynch, Chief Financial Officer dell’azienda, aveva dichiarato un fatturato complessivo nel primo quarter di 59,6 milioni di dollari, in crescita del 15% rispetto al 2018. Questa edizione di Appian World è “la più grande ad oggi mai realizzata” afferma il Ceo: lo scorso anno 800 i partecipanti, oggi 1.500, l’attenzione cresce.
Leggi anche il reportage della prima giornata dell’evento: Appian World 2019, si alza l’attenzione sul low-code
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