In un mercato globale in cui la crescita del volume medio annuo dei dati raggiunge il 27% nel 2025 (previsioni Idc) gli impatti sulle infrastrutture IT e i data center sono consistenti.

I Cio si affidano sempre più a servizi in cloud, assumendosi il rischio di perdere una parte del controllo sui propri dati aziendali. Si aprono così nuovi temi relativi a sicurezza, regolamentazioni e sostenibilità.

Operando in questo ambito, Rittal analizza lo scenario e individua alcune macro tendenze che caratterizzano il mondo IT nel corso del 2020, come l’integrazione degli ambienti multicloud, il recupero di calore e il raffreddamento della Cpu.

Data center control, cresce l’impegno

Oggi la sicurezza dei dati è un priorità assoluta soprattutto in settori dove l’analisi degli stessi è decisiva per il business aziendale. Parliamo in particolare della sanità, della mobility, del finance e dell’industria manifatturiera.

Qui le aziende devono stabilire come elaborare i propri dati in modo sicuro ed efficiente, ovvero se modernizzare e investire sul proprio data center con infrastrutture all’avanguardia, o utilizzare il cloud.

Per chi adotta la seconda scelta, importante è l’avvio nel 2020 del grande progetto digitale europeo Gaia-X, nato su iniziativa del Ministero federale dell’economia e dell’energia (BMWi). L’obiettivo è quello di creare un’infrastruttura cloud europea per la digitalizzazione e la messa in rete sicura dei dati, utilizzabile come base per l’implementazione di nuove applicazioni di AI.

Anche la Fraunhofer Gesellschaft lancia l’iniziativa “International Data Spaces”, una sala dati virtuale dove le imprese possono condividere i dati in modo sicuro e avere garantita la compatibilità delle loro soluzioni su piattaforme cloud consolidate, all’insegna dell’interoperabilità.

Fraunhofer Gesellschaft - iniziativa “International Data Spaces”
Fraunhofer Gesellschaft – iniziativa “International Data Spaces”

In questo modo, i data center più piccoli, distribuiti geograficamente con cloud stack open-source, potrebbero essere in grado di creare una nuova classe di applicazioni industriali che eseguono la fase iniziale di analisi dei dati nel punto in cui gli stessi hanno origine e utilizzano il cloud per l’analisi a valle.

Oncite ne rappresenta un esempio, un data center plug-and-produce per applicazioni Edge cloud industriali che memorizza ed elabora i dati dove sono generati, consentendone il controllo lungo l’intera supply chain.

Verso la sostenibilità

Con l’aumentare della densità di potenza nei data center, aumenta la quantità di calore di scarto potenzialmente utilizzabile per altri scopi. Oggi, in realtà, il reimpiego del calore è ancora troppo costoso, perché i possibili utilizzatori raramente si trovano in prossimità del sito, ma anche perché il calore generato dai sistemi di raffreddamento ad aria per le infrastrutture IT è disponibile a una temperatura prossima ai 40°C, troppo bassa per consentire il recupero e il reimpiego dell’energia termica in modo economicamente vantaggioso.

Soprattutto in ambito Hpc, i rack IT generano elevati carichi termici, spesso superiori a 50 kw. Per questi sistemi il raffreddamento diretto ad acqua delle Cpu è molto più efficiente del raffreddamento ad aria. Il cooling diretto rende disponibili temperature di ritorno dell’acqua di raffreddamento comprese tra 60-65 gradi che consentono, ad esempio, di produrre acqua calda sanitaria, utilizzare pompe di calore o alimentare una rete di teleriscaldamento.

Da tenere conto però, sottolinea Rittal, che con il raffreddamento diretto ad acqua delle Cpu è possibile estrarre solo l’80% circa del calore totale generato da un rack IT, mentre il restante 20% dei rack deve essere raffreddato in modo diretto.

Cpu - raffreddamento ad acqua
Sistema di raffreddamento diretto ad acqua delle Cpu dei data center

Integrazione di ambienti multicloud

Le aziende devono accertarsi di poter eseguire con efficacia le loro applicazioni in cloud su piattaforme utilizzate in qualsiasi paese e si orientano oggi verso strategie multicloud, consapevoli della necessità di una completa digitalizzazione del business.

Le aziende, per veicolare i loro servizi, devono scegliere una o più zone nel mondo in funzione delle loro esigenze di business e minimizzare i ritardi nella risposta da zone specifiche (Availability zone) è strategico. 

Il rispetto dei severi requisiti di protezione dei dati può essere garantito, ad esempio, da un fornitore locale specializzato nel mercato di riferimento. Una strategia multicloud aperta permette questo – spiega Rittal -;  ovvero combinare la densità funzionale e la scalabilità degli hyperscaler con la sicurezza dei dati di provider locali e specializzati (Innovo Cloud è l’esempio citato). La trasformazione digitale consentirà lo sviluppo di applicazioni studiate per il mondo cloud, garantendo un’elevata automazione dei processi operativi e funzionali delle imprese.

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