Sei giorni pensati per cittadini, professionisti, giovani imprenditori, addetti ai lavori, curiosi e appassionati di ogni età che vogliono scoprire i tanti volti della Milano digitale, o del mondo digitale in generale. Sarà questa l’anima della Digital Week che si appresta a animare Milano via Web. Un evento virtuale, di cui Inno3 sarà content partner, che dal lunedì 25 a sabato 30 maggio 2020 si svolgerà sulla piattaforma www.milanodigitalweek.com, promossa dal Comune di Milano (Assessorato alla Trasformazione digitale e Servizi civici) e realizzata da Iab Italia, Cariplo Factory e Hublab.
Due le anime dietro al progetto, che incontriamo per cogliere i punti di forza dell’edizione tutta digital: Nicola Zanardi, Presidente di Hublab e curatore della Milano Digital Week e Sergio Amati, Direttore Iab Italia che si sono trovati a pochi giorni dall’avvio dell’edizione in carne ed ossa costretti a rivedere programma, piattaforma, struttura a causa del lockdown dell’emergenza sanitaria che ha trasformato Milano Digital Week in evento digitale (come altri eventi della nostra Milano).
Il tema rimane forte e invariato, ruota attorno alla città che aumentata dalle tecnologie oggi si vede anche trasformata dall’esperienza completamente nuova portata dal Coronavirus, dall’emergenza sanitaria, dal lockdown. “La città trasformata – esordisce Zanardi – è ovviamente una conseguenza e una necessità a valle di quanto sta succedendo. La formula della Digital Week, mutilata della città fisica, porta contenuti sui temi di oggi, sulle domande che vogliamo e dobbiamo farci. Senza indugi. La trasformazione nasce dal confronto di cui dobbiamo essere portatori, utilizzando capillarmente il digitale che da strumento del diavolo per molti è diventato uno strumento familiare e utile, per necessità. Tra l’altro stiamo sperimentando una filiera tecnologica che permetterà di avere un’infrastruttura da utilizzare nei prossimi mesi e che metteremo a disposizione di altre manifestazioni cittadine”. Come dire: Milano Digital Week avvia un grande esperimento di confronto sul web che potrà essere di stimolo e replicabile per altre idee o manifestazione.
La modalità di partecipazione
Milano, Città Trasformata, si trasforma anche nelle modalità di partecipazione consone alle necessità di distanziamento sociale e con i ritmi che hanno accompagnato il periodo di prudenza. Ma non sminuisce la call cittadina. E’ Sergio Amati che entra così nel nel vivo: “MDW è un evento “aperto” ai contributi di tutti. Questa è la sua forza. E per questo è stata costruita ad hoc una piattaforma che fosse in grado di accogliere questi contributi diffusi”.
Oltre agli eventi prodotti dai curatori, ci sono quelli organizzati dai partner e quelli proposti dalla cittadinanza, che ha risposto alla “call” degli organizzatori con contributi di vario tipo: video, articoli, presentazioni, live webinar, hackathon… “Abbiamo creato una macchina produttiva importante – prosegue Amati – con una regìa centrale e diverse unità periferiche per gestire le diverse tipologie di eventi”.
Il grande numero di eventi nella settimana impone una organizzazione molto precisa delle attività oltre a una infrastruttura per l’erogazione in streaming di eventi live robusta, in grado di far fronte a volumi importanti di pubbico. Si inserisce Zanardi: “Sì, eravamo partiti da una città al massimo del suo splendore, La Città Aumentata, piattaforma anche fisica della Digital Week fin dall’inizio e abbiamo deciso di cambiare anche il tema della call sulle trasformazioni attuali ma soprattutto prospettiche e, a questo punto, condivise non solo a Milano ma patrimonio di tutto il Paese”. E la risposta è stata molto al di sopra delle aspettative. “Ancora una volta milanesi, e non, ci sorprendono con una partecipazione ‘record’ che sforerà i 500 eventi, di cui il 30% curati direttamente da MDW. Una vera e propria assemblea con circa 250 ospiti, nomi e sconosciuti, industriali e intellettuali, tecnologi e umanisti”.
Prosegue Amati: “Siamo molto contenti e orgogliosi del lavoro svolto: il team è da ringraziare in toto perché ha accettato con entusiasmo una sfida non semplice, dove la tecnologia ha un ruolo più forte rispetto alla versione offline. Una esperienza di innovazione “agile”, che sicuramente ci sarà molto utile. Stiamo tutti reinventando il modo di fare eventi e credo che MDW segnerà un punto importante in questo percorso di trasformazione”.
8 hackaton per la sostenibilità
Con un palinsesto complessivamente molto ricco, ci tiene ad evidenziarle Zanardi: “In sintesi, 8 hackaton su alcuni dei 17 goal di sostenibilità dell’Onu, temi universali su cui si dibatterà a lungo nei prossimi mesi e anni. Una Fabbrica del lavoro, più virtuale perché non situata a Base, nell’ex Ansaldo, ma molto attuale. Da Fiom a Manpower, dal rapporto con la formazione alle modalità di lavoro (cosiddette smart) che da nicchia sono diventate usuali a IaB Game changers con i player dell’industria italiana fino a 8 lectio magistralis che alzano lo sguardo verso un orizzonte tutto da interpretare. E i Future lab per il target dei bambini con Muba, Must e Ricordi Music School. Non manca nemmeno il concerto finale perché si vuole sottolineare che è proprio in questi momenti che l’arte diventa ancora più importante”.
Entrando un poco più nel dettaglio della proposta, gli hackaton sono focalizzati su 8 dei 17 challenge legati ai Sustainable Developement Goals delle Nazioni Unite. “Anche per questo rappresentano uno dei progetti più ambiziosi della MDW – spiega Amati – nato per caso durante una riunione con l’assessore alla Trasformazione digitale del Comune di Milano, Roberta Cocco, e cresciuto trovando una grande risposta tra i nostri partner. La sostenibilità è oggi ancora più importante e questo incontro di giovani innovatori ha anche un significato simbolico: chiederemo ai ragazzi di sviluppare idee e progetti che aiutino concretamente la ripartenza. Siamo molto orgogliosi del progetto anche perché è patrocinato ufficialmente dalla United Nations Action Campaign“.
Ogni hackathon sarà legato a un obiettivo di sviluppo sostenibile e vedrà una due giorni di “maratona” dove i giovani creeranno le loro idee. Riprende Amati: “Alla fine del percorso identificheremo 8 idee vincenti che saranno premiate durante una cerimonia dove speriamo siano presenti importanti rappresentanti delle istituzioni. Devo ringraziare tutto il team che sta lavorando da mesi su questo progetto, e i partner Pulsee, Blackrock, Snam, Open Fiber, Fastweb, Cisco, Novartis e Accenture che hanno accettato con enorme entusiasmo questa sfida”.
Milano Digital Week, confronto vitale
In ogni manifestazione il confronto è determinante per la riuscita del progetto e anche nell’edizione digitale di MDW non mancherà. “Il confronto – spiega Zanardi – è vitale per l’innovazione di molte città italiane, grandi e piccole, tra cittadini e istituzioni, aziende e centri di sapere, tra assessori stessi, sarà proprio l’approccio tecnologico ad aumentare sia la facilità di dare il proprio contributo con i contenuti, sia le possibilità di fruizione”.
I temi su cui confrontarsi non mancano. Tra questi quello del lavoro, già tema caldo prima dell’emergenza ora sarà tra quelli bollenti, cui non è possibile sottrarsi, con una serie di interrogativi cui MDW tenta di rispondere con la sua Fabbrica del Lavoro. “E’ difficile rispondere a come sarà il lavoro del futuro – attacca Zanardi -. Non avrà la centralità dell’identità lavorativa che abbiamo visto nel Novecento, forse stiamo vivendo i primi passi proprio in questo Millennio in una direzione che ancora non conosciamo, di sicuro richiederà un rapporto più profondo tra tecnologie e habitat ambientali. Di certo il tema del lavoro al centro richiede la necessità di confrontarsi tra pià attori e di non delegare la sua gestione solo alle istituzioni e alla politica”.
Torna il tema del digitale, che nell’emergenza sanitaria ha consentito di portare avanti tante attività ma richiede nuove competenze e nuovi impegni. Zanardi: “Il digitale è al servizio dei cittadini. Starà ai cittadini, a tutti gli stakeholder della città utilizzarlo in maniera intelligente e flessibile perché sia di aiuto nel progettare una trasformazione necessaria”.
E per il futuro resta vivo il bisogno di una nuova normalità, senza rinunciare a vivere pienamente il momento attuale che può essere sfruttato, appunto, per ripartire e fare meglio. Chiude Zanardi: “Questa esperienza arricchirà anche la MDW nel 2021 ma almeno a livello personale, la città fisica, i teatri, la musica, la cultura, speriamo tornino presto. Il pay off rimane, Milano connette Milano, anche se in questa edizione digitale ci auguriamo di connettere il Paese”.
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