Nel lungo periodo di chiusura di aziende e uffici, smart working e lavoro ibrido hanno contribuito a modificare, e non poco, i rapporti di lavoro e gli equilibri nelle relazioni sia con i colleghi, sia con il management. Ne ha risentito in modo significativo anche il senso di appartenenza aziendale delle persone.
Non si tratta semplicemente di individuare nella pratica dello smart working la causa di ogni cambiamento, quanto piuttosto bisogna di prendere atto che, nel corso di questo anno, gioco forza sono state rivoluzionate abitudini lavorative consolidate, senza di fatto aver mai ragionato in modo approfondito su una serie di “effetti collaterali” mai esperiti prima. In primis, quindi, i dipartimenti HR ora devono raccogliere la sfida di preservare la cultura aziendale in un ambiente che coniughi lavoro agile e presenza
E’ il tema della ricerca commissionata da Emeraude Escape basata su una serie di interviste rivolte a oltre mille nuovi telelavoratori per determinare in che modo l’ambiente di lavoro ibrido influisce sulle relazioni con i colleghi, sui ruoli e sui valori dell’azienda e il valore della gamification nelle attività di team building. Il risultato più eclatante è in verità in “rotta di collisione” con il comune percepito secondo cui lo smart working può diminuire la percezione del valore delle relazioni e il senso di appartenenza.

Sembra infatti che il lavoro da remoto abbia contribuito a rafforzare le relazioni, anziché indebolirle: il 55% del campione infatti si sente più vicino al proprio team da quando ha iniziato a lavorare a distanza e il 60% si dichiara più legato alla mission e alla cultura della propria azienda.

In verità si tratta di un risultato che andrebbe messo in relazione diretta con la maturità aziendale in termini di capacità di gestione delle risorse umane. Sono le realtà che investono in attività virtuali di team building e social a riuscire a rafforzare i legami interpersonali, quelle cui appartiene il 62% di coloro che dichiarano che la propria azienda ha organizzato eventi di team building virtuali almeno una volta al mese, mentre il 30% ha potuto partecipare ad eventi online una volta a settimana.

Il lavoro remoto non fa per tutti
Il lavoro remoto non fa per tutti, la mancanza di relazioni con i colleghi tra le criticità più sentite (fonte: ricerca Emeraude Escape)

Non si tratta evidentemente di aggiungere semplicemente a calendario un’attività in più, anzi, l’aumento delle riunioni virtuali genera nei dipendenti una sorta di disagio, specialmente con i cosiddetti “aperitivi online” amati solo da un dipendente su quattro. Si tratta piuttosto di riuscire a pensare ad attività originali di effettivo team building cui invece circa tre dipendenti su quattro vorrebbero partecipare almeno una volta al mese (addirittura nove lavoratori su dieci vorrebbero essere coinvolti in attività di team building virtuali almeno una volta ogni tre mesi).

Cadenza eventi di team building
Preferenza di partecipazione agli eventi virtuali di team building (fonte: ricerca Emeraude Escape)

Dati che confermano come lo sviluppo delle relazioni con i colleghi, seppur a distanza, rimanga un interesse primario dei dipendenti. I numeri dicono inoltre che il 70% dei lavoratori sarebbe molto interessato a partecipare a giochi virtuali competitivi e, tra le attività virtuali più apprezzate, ci sono proprio quelle che ruotano attorno al concetto di gamification.

Gamification e business, i vantaggi per dipendenti e aziende

La gamification nel business contribuisce ad aumentare la motivazione del dipendente nello svolgimento dei suoi task quotidiani; stimola la cooperazione e l’aiuto reciproco tra colleghi per risolvere gli enigmi del gioco; aiuta a coltivare un senso di appartenenza all’azienda, nonostante la distanza imposta dal telelavoro; offre l’accesso a strumenti che facilitano gli scambi e la comunicazione di squadra ed aumenta il benessere dei collaboratori in un contesto di intrattenimento.

Un dettaglio di un'escape room "virtuale" fruibile da pc come da smartphone. Le escape room sono sviluppate del tutto internamente da completamente
Un dettaglio di un’escape room “virtuale” fruibile da pc come da smartphone. Le escape room sono sviluppate internamente da Emeraude Escape

L’azienda ne beneficia elevando l’adesione alla cultura aziendale, la capacità di attenzione, la coesione del team, ma anche ottenendo informazioni dettagliate tramite i partecipanti e la possibilità di suggerire aree di miglioramento personalizzate in base alle prestazioni dei giocatori (successi e fallimenti).

La prospettiva della ricerca è del tutto particolare perché Emeraude Escape è una realtà che progetta e sviluppa escape room fisiche e digitali del tutto personalizzabili. E proprio dalla ricerca emerge che oltre nove dipendenti su dieci sarebbero entusiasti, per esempio, di provare un’esperienza di escape room virtuale.

Emeraude Escape può generare uno scenario unico per ciascuna azienda in linea con la grafica e i temi di ogni specifica realtà di impresa, per rispondere a sfide ben definite e con la sua proposta precorre l‘introduzione della gamification nel mondo aziendale, come metodologia per affrontare in modo divertente i temi legati alla formazione, al team building, alla prevenzione, alla comunicazione, alla sensibilizzazione e al reclutamento.

Il 90% dei clienti di Emeraude Escape, infatti, sono grandi gruppi per i quali sono stati sviluppati progetti internazionali ad hoc ed Emeraude Escape ha fatto giocare più di 650mila dipendenti nelle sue escape room digitali per aziende (tra cui L’Oreal, Sanofi, Nespresso, Colgate e Microsoft) sulla base di una tecnologia conforme agli standard di sicurezza informatica dei grandi gruppi internazionali.

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