La pandemia e il conseguente lockdown sono stati i protagonisti assoluti dai primi mesi del 2020, fino ai giorni nostri. Le misure di contenimento e distanziamento sociale e il blocco della maggioranza delle attività commerciali e produttive hanno determinato un drastico calo dei consumi e di tutti i principali indicatori macroeconomici, a partire dal PIL. Questo ha generato a cascata impatti negativi su un’ampia gamma di investimenti e spese aziendali, inclusi quelli in tecnologia.

A marzo e aprile 2020, sull’onda emotiva della diffusione del contagio, si è infatti assistito al blocco o comunque alla posticipazione di molte delle iniziative tecnologiche che erano state messe a budget. Ben presto, però, lo scenario business si è rivelato essere tutt’altro che statico e la tecnologia ha riacquistato un chiaro ruolo di abilitazione delle strategie aziendali necessarie per far fronte all’emergenza sanitaria.

Dinamismo e accelerazione digitale nell’emergenza

Con l’avvio del lockdown, le aziende hanno dovuto avviare una serie di iniziative con l’obiettivo di:

  • indirizzare le sfide e risolvere le problematiche immediate poste dal Covid-19 riguardo alle relazioni con la forza lavoro, i clienti e i partner;
  • aumentare la loro resilienza, attraverso la gestione della liquidità e di altri parametri legati al blocco delle attività;
  • riportare il proprio business su ampia scala;
  • immaginare un nuovo modo di fare business e attrezzarsi per renderlo concreto.

Agilità, flessibilità, collaborazione cross-funzionale interna ed esterna, nello specifico con gli organismi che in tempi di Covid-19 dettano in gran parte la tabella di marcia delle aziende, sono i principali pilastri su cui le imprese hanno dovuto fare leva.

Operativamente questo si è tradotto in una serie di attività, gestite da team centrali, volte a monitorare la supply chain, adeguare i modelli di vendita e di marketing alle diverse condizioni di mercato, mantenere la solidità finanziaria, proteggere i propri dipendenti.

In questo contesto, i responsabili aziendali hanno trovato un aiuto indispensabile nelle nuove tecnologie. Da questo punto di vista, il Covid-19 ha sostenuto l’accelerazione digitale delle imprese togliendo molti degli indugi che negli ultimi tempi hanno determinato ritardi nell’adozione di nuovi strumenti tecnologici a supporto di tutti gli ambiti business precedentemente elencati.

Gli impatti del Covid-19 nello scenario business e il supporto delle tecnologie – Fonte: NetConsulting cube su McKinsey e fonti varie
Gli impatti del Covid-19 nello scenario business e il supporto delle tecnologie (fonte: NetConsulting cube su McKinsey e fonti varie)

Il controllo e la salvaguardia della supply chain ha comportato un focus crescente sulle tematiche di:

  • trasparenza/tracciabilità, di gestione dell’inventario;
  • gestione di domanda, capacità produttiva e distributiva;
  • riconversione dell’effort produttivo verso nuovi prodotti (ad esempio dispositivi di protezione individuale) e quindi nuovi packaging;
  • sicurezza dei lavoratori.

In questo contesto, piattaforme IoT, di Industrial Security e di Digital Twin hanno giocato e giocheranno un ruolo sempre più importante.

L’esigenza di adeguare le politiche di vendita e marketing e di indirizzare in modo sempre più efficace i bisogni dell’utente finale ha portato le aziende ad avvicinarsi all’e-commerce e, contestualmente, a rivedere il customer journey. Tutto questo ha portato ad un aumento dell’adozione di soluzioni di advanced analytics alla base di una migliore profilazione dei clienti e della formulazione di offerte maggiormente rispondenti alle esigenze dei consumatori.

Queste stesse soluzioni hanno trovato e troveranno un sempre maggior utilizzo anche in ambito finanziario supportando le aziende a mantenere e gestire la propria solidità finanziaria tenendo conto dei rischi derivanti dalla situazione epidemiologica.

Per quanto riguarda la relazione con i dipendenti, l’avvio di nuove forme di smart working ha comportato l’esigenza di una serie di soluzioni di connettività, comunicazione e collaborazione, di applicazioni di workforce optimization nonché di strumenti di cybersecurity.

Alcune realtà hanno dovuto affrontare tutte queste sfide in un contesto di internazionalizzazione del business. Ciò ha causato, senza dubbio, un impegno ancora più intenso per orchestrare al meglio i nuovi processi interni e esterni con le nuove tecnologie e competenze e per farlo in modo più agile rispetto al passato. I tempi di risposta – nell’emergenza e nella quotidianità – si sono decisamente accelerati.

Il cambiamento strutturale delle aziende italiane

È, quindi, indubbio che l’adozione di soluzioni digitali e, in particolare, la combinazione di cloud, connettività e cybersecurity abbiano consentito e stiano tuttora consentendo alle imprese italiane di essere resilienti e di affrontare l’emergenza sanitaria gestendola non solo come momento di crisi ma anche e soprattutto come opportunità di crescita e cambiamento.

Le imprese hanno oggi la possibilità di evolvere la propria organizzazione, i processi interni e il go-to-market, con intensità e peculiarità diverse a seconda delle loro caratteristiche settoriali e dimensionali.

In questo contesto di eterogeneità, l’elevato ricorso a nuove modalità di lavoro è l’aspetto che accomuna il maggior numero di aziende. Ce lo dicono le statistiche: il numero di remote worker, dopo aver raggiunto durante il lockdown del 2020 quasi quota 7 milioni, nel 2021 – secondo Istat ed Eurostatdovrebbe crescere a circa 8,2 milioni, e difficilmente, quindi, tornerà ai livelli pre Covid-19.

Ciò suggerisce come sia in corso un profondo cambiamento strutturale delle aziende. In particolare, la diffusione delle nuove modalità di lavoro ha determinato una crescente dematerializzazione delle aziende così come una loro sempre maggiore multilocalizzazione sul territorio.

In questo nuovo scenario distribuito, la trasformazione digitale abilita:

  • la centralità della persona (dipendenti e clienti);
  • l’omnicanalità nelle relazioni con la dimensione business interna e con il mercato;
  • la rivoluzione della customer experience;
  • l’ibridizzazione del lavoro, sempre più diviso tra casa e ufficio;
  • l’adozione di nuovi modelli di business – primo fra tutti l’e-commerce;
  • la collaborazione con altre aziende in altri comparti;
  • la crescente esigenza di sicurezza e protezione per dati ed asset aziendali.
La nuova azienda dematerializzata e distribuita – Fonte: NetConsulting cube
La nuova azienda dematerializzata e distribuita (fonte: NetConsulting cube)

Alla luce di queste dinamiche, è quindi evidente che l’accelerazione digitale che è scaturita dall’emergenza sanitaria e che ha, in prima battuta, ridefinito le modalità di lavoro è ora destinata a rivoluzionare i processi interni ed esterni delle aziende con impatti che perdureranno anche nel post emergenza.

L’approccio sistemico alla trasformazione digitale

Le attività aziendali saranno sempre più basate su un intenso scambio di dati e informazioni. La possibilità di sfruttarli e valorizzarli in chiave business richiederà che le tante soluzioni tecnologiche disponibili siano utilizzate con un approccio sistemico legato a diverse finalità.

  • Per sostenere la propria resilienza e la continuità del business: qui trovano collocazione le soluzioni di smart working & digital workspace, gli strumenti di service continuity e di cloud pptimization e l’accelerazione del modello SaaS.
  • Per incrementare il livello di sicurezza: le aziende devono concentrarsi sull’estensione della sicurezza a reti e dispositivi, su sistemi di cyberisk monitoring and prevention, su principi di sicurezza by design (processi, applicazioni, prodotti, servizi).
  • Per abilitare la digitalizzazione e l’ottimizzazione dei processi: robotica e AI/Rpa/intelligent automation sono tra le più importanti tecnologie funzionali a questo obiettivo.
  • Per evolvere l’approccio ai clienti e ai servizi digitali: le aziende avviano strategie di e-commerce e omnichannel, si focalizzano su customer care e profilazione avanzata.
La nuova azienda dematerializzata e distribuita – Fonte: NetConsulting cube
La nuova azienda dematerializzata e distribuita (fonte: NetConsulting cube)

Questo approccio sistemico rappresenta, di fatto, la spina dorsale che sostiene la nuova impresa.

Questo nuovo contesto si fonda su una serie di capisaldi, il primo dei quali è rappresentato da una crescente domanda di connettività, che deve essere evoluta ed intelligente, di qualità ed orchestrata in modo efficace.

Gli altri principi a cui la nuova impresa dovrà fare riferimento sono i seguenti:

  • il cloud sarà sempre più pervasivo, quasi a rappresentare la rete aziendale di riferimento;
  • tutte le applicazioni aziendali, a partire da quelle più importanti, migreranno verso il cloud;
  • crescerà inevitabilmente in modo esponenziale la domanda di banda a supporto della trasmissione di dati ed informazioni e della loro interazione rapida;
  • sarà necessario modernizzare l’infrastruttura;
  • i diversi punti di accesso e le diverse modalità di accesso alla rete dovranno essere orchestrati;
  • l’attenzione alla security, enfatizzata dalla situazione di emergenza che stiamo vivendo, dovrà collocarsi nelle prime posizioni delle agende tecnologiche aziendali.

SD-WAN, piattaforma per l’innovazione digitale

Gli elementi descritti trovano una corrispondenza puntuale nelle caratteristiche e funzionalità delle soluzioni di SD-WAN.

Tali soluzioni, basate su un approccio As a Service alle architetture di rete, ne facilitano l’amministrazione e la configurazione. In tal modo, consentono di migliorare le performance e di facilitare il monitoraggio non solo dell’infrastruttura di networking ma anche delle applicazioni e soluzioni che vi transitano e risiedono.

In maggior dettaglio, le più recenti soluzioni SD-WAN consentono di controllare e gestire in modo centralizzato ed efficace infrastrutture di rete multi-sede ed eterogenee. Garantiscono, infatti, un’efficace capacità di monitoraggio, di configurazione e di ottimizzazione anche quando le diverse sedi periferiche sono tra loro connesse con tecnologie differenti, perché riescono a gestire al meglio la banda e le diverse connettività a disposizione.

Grazie a queste caratteristiche tecniche, le soluzioni SD-WAN rendono la digitalizzazione accessibile a qualsiasi tipologia di azienda, dalle realtà più grandi alle Pmi. Le soluzioni SD-WAN permettono alle imprese di utilizzare, con le migliori performance possibili, un’ampia gamma di soluzioni, quali tool di smart working, suite di produttività individuale, applicazioni di posta elettronica, gestionali e ad altri applicativi mission-critical o sensibili alle prestazioni della rete, il cui utilizzo è aumentato esponenzialmente negli ultimi mesi.

Le soluzioni SD-WAN si configurano, pertanto, come elemento imprescindibile ai fini del successo delle strategie aziendali che, come abbiamo visto, è sempre più legato intrinsecamente ad un’adozione efficace di soluzioni digitali.

Rappresentano, inoltre, un elemento sempre più importante per i Cio che stanno assistendo ad una profonda evoluzione del loro ruolo in azienda. I Cio sono, infatti, chiamati ad adottare e utilizzare le tecnologie per innovare non tanto e non solo il patrimonio Ict aziendale quanto e soprattutto il business.

A questo proposito, le ultime edizioni della Cio Survey, indagine svolta, da NetConsulting cube, mostrano come le principali competenze che un Cio deve avere siano ad oggi rappresentate dalla capacità di supportare il cambiamento organizzativo delle aziende, di indirizzarne problematiche complesse e di focalizzarsi sui risultati di business.

Le principali competenze richieste al Cio – Fonte: Cio Survey - NetConsulting cube
Le principali competenze richieste al Cio (fonte: Cio Survey – NetConsulting cube)

Affinché le opportunità offerte dalla tecnologia SD–WAN si concretizzino, è però necessario che le aziende utenti ricorrano a fornitori disposti a formulare soluzioni SD-WAN personalizzate in base alle loro esigenze e che abbiano competenze nel presidio delle infrastrutture di rete. Da questo punto di vista, è fondamentale che i fornitori siano in grado di gestire le infrastrutture di rete, e in particolare l’ultimo miglio, garantendo servizi agili, veloci e flessibili così come di offrire nuovi servizi di connettività, basati sulla convergenza fisso – mobile o su logiche on demand, con costi variabili a seconda della capacità richiesta.

Indubbiamente, nel breve-medio termine, il previsto sviluppo della connettività 5G contribuirà ad aumentare e a rendere ancor più concrete le opportunità offerte dalla tecnologia SD-WAN.

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