Cio Survey si conferma essere, anche nel 2023, un appuntamento importante nel panorama IT nazionale, capace di raccogliere la partecipazione di un centinaio di Cio e di dare una lettura analitica e puntuale delle dinamiche business e tecnologiche vissute dalle principali aziende italiane. La XVII edizione dell’indagine, svolta grazie al supporto di Capgemini, Cisco, Commvault, Jakala, Sas, Tim, Google Cloud, Vmware, si colloca in uno scenario di grande discontinuità, segnato da una economia in forte rallentamento, dalla crescente importanza delle tematiche ambientali e da un progresso tecnologico estremamente veloce.
Tale contesto ha reso particolarmente critico ed urgente, da un alto, comprendere quanto la tecnologia contribuisca al raggiungimento delle priorità aziendali e, dall’altro, analizzare il ruolo essenziale del Cio, che è chiamato a fare scelte sempre più critiche per le aziende, per abilitarne la capacità di reazione, con il supporto di talenti, competenze e partner tecnologici.

Strategie aziendali, tra efficienza, efficacia e tecnologia

La complessità dello scenario business, si riflette in modo puntuale sulle priorità delle aziende che hanno partecipato all’indagine. Particolarmente critici appaiono gli obiettivi di efficienza economica, relativi anche al funzionamento dei processi aziendali, di sostenibilità e di miglioramento delle performance economiche, nello specifico di marginalità e fatturato. Buona è anche l’attenzione alla customer satisfaction, all’evoluzione dell’offerta e dei modelli di business, tutti fattori imprescindibili per il miglioramento dei risultati business. Fondamentale, infine, è il contributo degli strumenti tecnologici trasversalmente alle diverse priorità business.

In maggior dettaglio, il supporto della dimensione IT e digitale appare principalmente operativo in corrispondenza delle priorità dirette al miglioramento dei livelli di sostenibilità e dei risultati economici, in particolare di marginalità e fatturato. Sempre operativo, ma generalmente più intenso, appare il contributo che IT e digitale danno alla riduzione dei costi (a volte le divisioni IT contribuiscono concretamente al taglio delle spese) e alla velocizzazione del time to market (grazie alla disponibilità di strumenti che facilitano lo svolgimento di task specifici), e a tutte quelle priorità che poggiano sulla collaborazione tra aziende in diversi settori (ingresso in filiere ed ecosistemi, introduzione di nuovi prodotti/ servizi).
Particolarmente strategico è il ruolo abilitante della tecnologia in relazione alle strategie dirette all’incremento dell’efficienza operativa, grazie a strumenti per la digitalizzazione dei processi, all’ottimizzazione delle soluzioni in uso e all’introduzione di nuovi strumenti; al miglioramento della customer satisfaction, attraverso iniziative a supporto non solo del front office ma anche dei processi interni; all’ottimizzazione del risk management; alla gestione del personale, da un punto di vista dell’aumento della produttività e dell’adozione di nuovi modelli lavorativi.

La digitalizzazione accelera, grazie a tecnologie consolidate …

L’imprescindibilità della tecnologia trova riscontro nelle molteplici aree di investimento indicate dai partecipanti all’indagine, che sono riconducibili a sei filoni tecnologici principali.

Cybersecurity: rappresenta la principale area di investimento lungo l’intero periodo in esame. Il progresso digitale, l’accesso da remoto alle dotazioni IT e, non ultime, le criticità geopolitiche danno origine a nuove minacce e vulnerabilità che richiedono di essere adeguatamente indirizzate.

Tecnologie e soluzioni per la gestione dei dati: il focus è sulla valorizzazione e analisi dei dati, prevalentemente attraverso l’adozione di soluzioni di advanced analytics, con un ruolo sempre più importante dell’Intelligenza Artificiale, e meno sull’uso di strumenti di BI e reporting. Piuttosto importanti appaiono anche le tematiche architetturali di data infrastructure e di data management, aspetto complessivamente più maturo.

Cloud computing e modernizzazione applicativa: il panel d’indagine appare sbilanciato sui servizi Cloud in ambito IaaS/PaaS e, in seconda battuta, sui servizi SaaS. La crescente importanza del Cloud determina una forte attenzione sulle tematiche di modernizzazione applicativa, in relazione allo sviluppo e all’implementazione di nuove funzionalità, alla scrittura e all’aggiornamento del codice, all’adozione di flussi di lavoro DevOps, a fronte di infrastrutture spesso stratificate e diversificate tra on-premise e cloud;

Soluzioni a supporto dei processi di gestione del cliente: spiccano le soluzioni a supporto del digital customer mentre le piattaforme di e-commerce sono state meno citate perché la loro adozione trova applicazione in un subset contenuto di settori.

Soluzioni a supporto dei processi corporate: sono stati citati progetti diretti all’adozione di soluzioni di automazione/Rpa – per velocizzare task ripetitivi e a basso valore, all’implementazione e all’aggiornamento di applicazioni a supporto della gestione del personale (soprattutto piattaforme di Hcm e, in misura inferiore, soluzioni per lo Smart Worker) e delle divisioni Afc (amministrazione, finanza e controllo).

Piattaforme IoT: l’adozione di piattaforme IoT continua a riguardare un insieme di settori elettivi, principalmente industria, trasporti, energy & utility.

… e a tecnologie emergenti

I piani di evoluzione digitale delle aziende non si esauriscono nell’adozione di strumenti tecnologici consolidati ma riguardano, in misura crescente, un’ampia gamma di tecnologie emergenti.

In linea con la sempre maggiore ibridizzazione delle infrastrutture, le aziende guardano in misura particolarmente concreta verso l’adozione di piattaforme di containerizzazione (il 51% del panel ha dichiarato investimenti in quest’ambito), alla luce di benefici nei cicli di rilascio degli applicativi, nell’incremento della scalabilità, nella riduzione dei costi e dei tempi di avvio di nuovi processi. Seguono droni/robotica/wearable (32,3%) con casi d’uso interessanti concentrati nei settori Industria e Trasporti, a supporto di processi operativi e attività pericolose per il personale. Gli investimenti in piattaforme di digital twin (26%) trovano applicazione in contesti industriali e nella gestione dei terminal passeggeri per il controllo dei varchi e delle operazioni di check-in.

Cresce l’interesse verso la blockchain (20,8%) a supporto di attività molto specifiche come, ad esempio, certificazione dei dati di sostenibilità, composizione dei materiali, identità del passeggero etc.  L’interesse per il 5G (17,7%) si polarizza prevalentemente sulla possibilità di utilizzare bolle di connettività privata o di realizzare una copertura indoor per passeggeri e operatori. Le piattaforme di AR e VR (15,6%) sono prevalentemente a supporto di processi di manutenzione, formazione e informazione scientifica, a tendere in integrazione con il metaverso (6,3%), i cui casi d’uso più interessanti riguardano l’employee onboarding, esperienze di realtà virtuale per i clienti, sistemi a supporto di virtual office e di filiali virtuali. Solo il 14,6% ci sta investendo nell’edge computing con un focus su manutenzione predittiva e controllo/monitoraggio impianti. Il quantum computing è la tecnologia caratterizzata della minore incidenza di investimenti (4,2%) in linea con una prevalente attività di sperimentazione a supporto di cybersecurity AI/ ML.

Grado di interesse verso le principali tecnologie emergenti - Fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023
Grado di interesse verso le principali tecnologie emergenti (fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023)

Pnrr e Esg: opportunità colte?

Nei loro percorsi di accelerazione tecnologica, le aziende non percepiscono il Pnrr come un’opportunità. Solo il 37% circa del panel ha dichiarato, infatti, di aver sviluppato progetti finanziabili con il Pnrr o di essere in fase di valutazione: adozione di piattaforme IoT (50%, citato in particolare dalle aziende industriali e dagli operatori di Trasporto) e di tecnologie e soluzioni a supporto della gestione e analisi dei dati (30,6%) e della sicurezza (22,2%) sono gli ambiti tecnologici dove le opportunità del Pnrr appaiono più interessanti.

Mancanza di chiarezza sui canali di accesso ai finanziamenti, complessità burocratica, difficoltà a identificare i partner, mancanza di budget e risorse umane e i limiti di tempo sono i principali ostacoli al potenziale del Pnrr. Una conseguenza di questa mancanza di tempo è la scarsa conoscenza degli obiettivi del Pnrr, resa difficile anche dalla comunicazione piuttosto inefficace che è stata fatta del piano a partire dal suo avvio oltre che dai ritardi governativi.

Il supporto del PNRR agli investimenti - Fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023
Il supporto del Pnrr agli investimenti (fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023)

L’impatto delle tematiche Esg sulle attività progettuali appare maggiore. Secondo gran parte del panel d’indagine (circa il 93% dei casi), le attività progettuali sono già adesso o saranno guidate in modo più o meno significativo da obiettivi in ambito Esg. Le tecnologie e soluzioni per la gestione e analisi dei dati (57,3%) consentono il monitoraggio dei dati di consumo grazie, in alcune aziende, all’integrazione con piattaforme IoT (25,8%) a supporto di processi di Energy Management. Il cloud computing (43,8%) consente alle aziende di non investire in infrastrutture proprietarie riducendo così i propri consumi; le piattaforme di digital employee (46,1%) consentono di gestire il modo efficace la mobilità dei dipendenti; le soluzioni di digital customer (34,8%) permettono di comunicare al meglio l’anima sostenibile ed inclusiva delle aziende; l’attenzione ai codici sorgente e ai linguaggi di programmazione delle applicazioni (19,1%) e agli strumenti cybersecurity (18%) permette un minor consumo di risorse computazionali necessarie per supportare l’uso di specifiche soluzioni e la ripresa dopo attacchi cyber.

Le tematiche ESG e Green IT a sostegno delle attività progettuali - Fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023
Le tematiche Esg e Green IT a sostegno delle attività progettuali -(fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023)

Attenzione all’integrazione tra divisioni IT e business

Le iniziative tecnologiche non possono prescindere dalla guida e dal supporto operativo e delle divisioni IT. A riprova di ciò, all’interno del panel che ha partecipato alla Cio Survey 2023, la percezione della divisione IT appare sempre più strategica e all’insegna di una forte integrazione con la dimensione business delle aziende.

Ciò è evidente, in prima battuta, nel riconoscimento del ruolo delle divisioni IT a supporto dell’offerta aziendale, al recepimento delle esigenze delle funzioni business e alla loro soddisfazione, all’indirizzo delle scelte tecnologiche e all’ottimizzazione del funzionamento operativo delle dotazioni IT.

Nel prossimo futuro, inoltre, le divisioni IT attive nelle aziende del panel sono destinate a mantenere un ruolo molto importante in relazione sia all’evoluzione tecnologica che al supporto alle strategie business. Nei casi restanti, prevale il supporto alle strategie business a ulteriore conferma di quanto la value proposition delle divisioni IT sia gradualmente sempre più baricentrata sulla sfera business.

L’integrazione delle divisioni IT con la dimensione business delle aziende appare evidente anche dall’ampio numero di funzioni con cui il Cio e il personale IT normalmente collaborano per rispondere alla richiesta ed implementazione di tecnologie IT e digitali.

Le funzioni logistica/magazzino e le divisioni di produzione (rispettivamente 60,4% e 50) richiedono una crescente digitalizzazione dei propri processi così come l’adozione di soluzioni applicative abilitanti. Molto intensa appare anche la relazioni con le funzioni commerciali (61,5%) che richiedono strumenti IT e digitali a supporto delle strategie di vendita, dei processi di back-office per la gestione commerciale così come delle relazioni con i clienti. L’area Afc (50%) richiede l’aggiornamento e l’estensione delle soluzioni in uso così come l’automazione di una serie di processi ripetitivi. Le divisioni marketing (44,8%) basano sul digitale campagne e strategie per l’acquisizione di prospect e per la soddisfazione dei clienti. Le risorse umane (37,5%) richiedono soluzioni per la valorizzazione del capitale umano, per la gestione dei percorsi di crescita e dei processi di recruiting. Le funzioni governance, risk & compliance (33,3%) hanno bisogno di strumenti che permettano di gestire eventi imprevisti o addirittura di anticiparli. In area post-vendita/ assistenza (22,9%), le aziende usano gli strumenti IT e digitali per offrire un supporto più tempestivo ed efficace ai propri clienti (help desk, customer care). Nelle funzioni in ambito legale (14,6%) si fa sempre più strada l’utilizzo di strumenti di firma digitale per poter digitalizzare un buon numero di pratiche e contenziosi.

Le funzioni business con cui la divisione IT collabora maggiormente - Fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023
Le funzioni business con cui la divisione IT collabora maggiormente (fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023)

Ricerca e shortage di talenti e competenze

Le funzioni IT faticano a restare al passo con i ritmi di crescita e sviluppo dell’evoluzione tecnologica. A questo proposito, la Cio Survey 2023 evidenzia un incremento significativo di imprese che lamentano – al proprio interno – gap di competenze tecnologiche più o meno ampie. La mancanza di skill tecnologici ricorre con maggior frequenza nelle aree tecnologiche dove è più intensa l’attività progettuale, ovvero data science, artificial intelligence, cloud computing, architetture e cybersecurity.

La scarsità di competenze è resa ancor più critica dal fenomeno dello skill shortage. Tra quest’anno e il 2022, è aumentato il numero di aziende che sente in modo particolare le conseguenze dello skill shortage (75,8% dal 71,4% rilevato nell’edizione 2022 della Cio Survey) ed è cresciuta, in particolare, la quota di imprese per le quali lo skill shortage rappresenta una tematica globale, ovvero non relativa solo ad alcuni ambiti tecnologici o ad alcune seniority.

Il ruolo dello skill shortage nelle divisioni IT - Fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023
Il ruolo dello skill shortage nelle divisioni IT (fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023)

Per fronteggiare un fenomeno così intenso e in crescita (per il 60% del panel), le aziende che hanno partecipato all’indagine mettono in atto una serie di iniziative la cui incidenza appare in aumento lungo l’intero periodo in esame, a ulteriore dimostrazione di quanto lo skill shortage rappresenti una tematica sempre più critica ed urgente da indirizzare.

Prevale il ricorso a fornitori di mercato (soprattutto a supporto di progetti diretti all’adozione di specifiche soluzioni/ tecnologie IT e digitali, piuttosto che contratti di maggiore durata). Segue l’acquisizione di skill attraverso il potenziamento delle attività di recruiting, il miglioramento delle competenze esistenti attraverso attività di formazione, che possono essere estese a tutta la struttura IT a specifici team (39,6%), o iniziative di coaching interno e di autoformazione.

Le relazioni con i partner tecnologici, tra concretezza e specializzazione

All’interno del panel, il ricorso ai fornitori esterni è ritenuto cruciale per colmare le lacune di competenze, ed è orientato ad una forte concretezza. È, infatti, prevalentemente finalizzato a progetti di implementazione e di revisione architetturale così come alla ricerca e selezione di soluzioni IT innovative. Meno frequente appare, invece, la richiesta di supporto consulenziale funzionale alla formulazione di strategie di digitalizzazione.

In linea con questo approccio, le aziende ricorrono a fornitori specializzati: società di consulenza in ambito Ict, che grazie alle competenze consulenziali garantiscono la massima valorizzazione delle soluzioni tecnologiche; global vendor Ict, in grado di indirizzare i diversi aspetti tecnologici che caratterizzano i progetti; Isv, il cui supporto è richiesto soprattutto nell’ambito di processi centrati su ambiti business verticali o su processi business specifici; service provider e altri vendor, focalizzati sugli aspetti implementativi; hyperscaler, a supporto dei progetti di migrazione al cloud e delle conseguenti esigenze di modernizzazione architetturale.

Il Cio, figura strategica e centrale

Il posizionamento dei Cio all’interno delle aziende continua a rafforzarsi. In linea con la crescente importanza delle divisioni IT, il Cio si configura, ad oggi, come una figura di primo piano che contribuisce in misura significativa all’evoluzione dell’azienda, sia business che tecnologica.

Tale ruolo è previsto consolidarsi ulteriormente nel breve periodo. Cresce in particolare la quota di imprese (61,5%) in cui il Cio partecipa in modo permanente a comitati operativi/ executive management team e che, in ogni caso, contribuisce concretamente all’evoluzione del business aziendale.

Il coinvolgimento del CIO nelle strategie di business - Fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023
Il coinvolgimento del CIO nelle strategie di business (fonte: NetConsulting cube, Cio Survey 2023)

La centralità del Cio nella dimensione business è il risultato dell’impegno profuso nel tempo dai responsabili dei sistemi informativi nell’instaurare relazioni efficaci con i colleghi attivi nelle LoB. Il focus sugli aspetti tecnologici si mantiene importante ma appare, in una certa misura, scontato perché connaturato nei task dei Cio: attenzione alla qualità di dati e informazioni, capacità di risolvere problematiche complesse con la tecnologia, capacità di prevedere i trend tecnologici futuri, incremento della propensione ad innovare sono le leve più importanti in tal senso.

I risultati della Cio Survey 2023 dimostrano, quindi, quanto il Cio sia sempre più una figura di spicco per le aziende, confermando, chiaramente, le traiettorie evolutive che l’indagine ha intercettato negli ultimi anni e, in particolare, nell’anno dello scoppio della pandemia.

Il supporto alla continuità operativa che il Cio ha saputo dare durante l’emergenza Covid-19 ha, infatti, contribuito a dimostrarne il valore e l’imprescindibilità all’interno dell’organizzazione business. Il Cio ha, pertanto, iniziato a giocare un ruolo abilitante che, all’indomani della crisi sanitaria, non solo non si è esaurito ma si è addirittura intensificato.

Nel prossimo futuro, la sfida per il Cio è riuscire a mantenere la sua essenzialità continuando a lavorare sulla collaborazione con il business e sulla conoscenza dei principali processi aziendali, sulle competenze tecnologiche – con particolare enfasi sulle tematiche più innovative ed emergenti, e sulla gestione di risorse e talenti, contrastando lo skill shortage.

In questo contesto, è fondamentale che le aziende siano caratterizzate da una cultura orientata alla trasformazione e da business manager propensi ad innovare e che mettano a disposizione budget adeguati e strutture organizzative che favoriscano l’evoluzione tecnologica.

Per saperne di più scarica il whitepaper Rapporto Cio Survey 2023
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