14Tra le promesse delle tecnologie 5G, la possibilità di abbattere le latenze nella connessione – e nella trasmissione di dati, informazioni, input – apre una serie di possibilità progettuali impossibili da mettere a terra con gli standard precedenti. E’ noto il potenziale abilitante, per esempio, nel manufacturing e nell’automotive dove è chiaro che la velocità di connessione deve coniugarsi con tempi di “reazione” nell’ordine dei millesimi di secondo, ma non sono certo questi gli unici verticali in cui la promessa di passi avanti è già oggi in grado di stupire.
Il contesto
Per esempio, anche il comparto della telemedicina è da tempo indicato tra quelli che potrebbero beneficiare della connettività 5G. Meno diffusi sono i casi d’uso, ma tra questi è di questi giorni particolarmente interessante la sperimentazione, riuscita, della Clinica Oculistica del Policlino di Bari, che realizza il primo intervento di telechirurgia (intercontinentale) del cheratocono, controllato da remoto, da Dubai, durante l’evento World Keratoconus Congress. Il cheratocono, lo ricordiamo semplificando il più possibile, è una malattia degenerativa della cornea che porta ad una progressiva deformazione della cornea stessa. Il caso in oggetto riguarda un paziente affetto da cheratocono in stadio avanzato, operabile sfruttando le tecnologie laser. In particolare, vengono scelte quelle di iVis Technologies, non solo per l’intervento, ma anche per la gestione, ancora in controllo remoto, dell’intero ciclo di screening, diagnosi, trattamento e follow-up delle patologie corneali. L’azienda propone una piattaforma per la chirurgia corneale avanzata, ed include un portafoglio completo di dispositivi medici. In particolare, per questo caso, parliamo però dell’utilizzo della piattaforma 4D Suite, sulla base della connessione 5G di Tim attiva presso il Policlinico di Bari predisposta in collaborazione con Ericsson.
Il metodo e la soluzione
Nei giorni precedenti la chirurgia, il paziente è stato sottoposto ad una serie di esami diagnostici che, grazie all’utilizzo di immagini ad alta risoluzione acquisite con iVis Diagnostic Platform, hanno consentito di determinare stadio ed estensione della patologia. Le informazioni così raccolte sono state utilizzate per pianificare, con tecnica di Ray-tracing, mediante l’applicazione Cipta Web di iVis Technologies, il trattamento customizzato per migliorare la visione, bloccare l’evoluzione della patologia e minimizzare l’invasività chirurgica.
Per quanto è più di interesse per la nostra trattazione – ovvero le tecnologie di connettività – precisiamo che l’intervento è stato reso possibile grazie alla tecnologia 5G di Tim che, in collaborazione con Ericsson, ha installato presso la Clinica Oculistica del Policlinico di Bari l’infrastruttura necessaria per riuscire a mantenere una latenza di trasmissione adeguata tra iVis Remote Control Station ed il laser (iRes 2 sempre di iVis Technologies), così da garantire la perfetta sincronia tra i comandi in remoto e l’azione.
In particolare, la connessione 5G fornita da Tim presso il Policlinico di Bari è stata realizzata grazie all’installazione di un modulo radio 5G per copertura indoor di Ericsson, interconnesso alla Core Network di Tim attraverso un accesso in fibra ottica a 10 Gbps.
Il laser iRes 2 di iVis Technologies, installato presso la sala operatoria della Clinica Oculistica del Policlinico di Bari è stato quindi collegato con iVis Remote Control Station installata, invece, presso la Falcon Ballroom del Centro Congressi Le Méridien di Dubai. In presenza di oltre 200 chirurghi oftalmici internazionali ed esperti nel settore, riuniti per discutere le tecnologie avanzate di trattamento del cheratocono e delle patologie ectasiche, il professor Giovanni Alessio, direttore della Clinica Oculistica di Bari ha eseguito l’intervento di rimodellamento corneale per migliorare la visione e di crosslinking per bloccare la progressione del cheratocono.
Il risultato
Alessio ha controllato e guidato in real-time il laser installato a Bari, con iVis Remote Control Station dotata di visualizzatore in 3D, mentre il paziente era assistito in sala operatoria da un’équipe dedicata. “L’intervento eseguito oggi – spiega il professore Alessio – è l’ultimo ed il più complesso intervento di una serie di tre chirurgie controllate da remoto effettuate per dimostrare che, grazie a questa modalità, non sarà più necessario per i pazienti affrontare lunghi viaggi per ricevere le migliori cure possibili. Dobbiamo continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di queste tecnologie innovative, garantendo che siano accessibili a tutti coloro che ne hanno bisogno”.
Un tema, questo ultimo toccato, che si collega grazie anche a 5G e dispositivi medici avanzati, alla possibilità di garantire omogeneità di performance a prescindere da dove sono erogate, così da ridurre la migrazione dei pazienti per necessità di salute. Punto che vede direttamente impegnata iVis Technologies.
“Abbiamo sviluppato il progetto Sdtf – dettaglia infatti Giuseppe D’Ippolito, amministratore unico di iVis Technologies – per la gestione di una rete assistenziale integrata per la diagnosi ed il trattamento delle patologie corneali con l’interconnessione dell’assistenza territoriale con quella ospedaliera così da gestire in automazione, con controllo da remoto l’intero ciclo di screening, diagnosi, trattamento e follow-up delle patologie corneali e dei vizi di refrazione”.
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