Roma ospita anche per il 2025 l’edizione di Cybertech Europe, al Centro Congressi La Nuvola nel quartiere Eur, quest’anno “blindato” e con il traffico in tilt in relazione ai dispositivi di sicurezza approntati per l’occasione.
Giunta all’ottavo anno, Cybertech Europe rappresenta uno degli appuntamenti più rilevanti dedicati alla sicurezza informatica. Il formato, che combina area espositiva e conferenze, è orientato a favorire il confronto sullo stato e sulle prospettive della cybersecurity tra rappresentanti istituzionali, responsabili della sicurezza aziendale, esperti di tecnologia e accademici a livello internazionale.

L’edizione appena conclusa si colloca in una fase di particolare complessità per il settore. Secondo i dati diffusi dagli organizzatori, solo nel 2024 sono state individuate oltre 30mila nuove vulnerabilità, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, la spesa globale in cybersecurity ha superato i 200 miliardi di dollari, a fronte di una crescente varietà di minacce che includono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in chiave offensiva e la diffusione di contenuti manipolati come i deepfake. Sul fronte istituzionale, la Commissione Europea ha stanziato 214 milioni di euro nell’ambito del programma Digital Europe per sostenere la resilienza digitale dell’Unione, attraverso il coordinamento del Centro Europeo di Competenza per la Cybersecurity.

Cybertech Scenario Interni
Cybertech Europe 2025 – La Nuvola, Roma – Area espositiva

In questo scenario, Cybertech Europe 2025 resta occasione di verifica su strategie, tecnologie e policy legate alla sicurezza digitale, con una prospettiva che integra i diversi livelli della filiera. Tra keynote, panel tematici, sessioni parallele e tavole rotonde – su ambiti che spaziano dalla protezione delle infrastrutture critiche alla sicurezza del cloud, dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale ai modelli di difesa nazionale – le due giornate di lavoro prevedono diversi momenti di studio anche sull’evoluzione del quadro normativo europeo in materia di cybersicurezza e alla crescente domanda di resilienza organizzativa. Particolare attenzione è dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale sui modelli di sicurezza: tema che coinvolge non solo aspetti tecnologici ma anche regolatori e di governance.
L’adozione dell’AI Act e l’implementazione delle direttive europee Nis2 e Dora impongono alle imprese nuove forme di responsabilità e trasparenza nella gestione dei dati e dei rischi, spingendo verso approcci più integrati e automatizzati alla difesa informatica. L’obiettivo condiviso dai partecipanti è quindi quello di individuare come mantenere un equilibrio tra innovazione, protezione e continuità operativa, costruire un ecosistema fondato su competenze, cooperazione e fiducia, capace di sostenere la sicurezza collettiva in una società interconnessa.

Mike Pompeo, già Segretario di Stato degli Stati Uniti e in precedenza direttore della Cia
Mike Pompeo, già Segretario di Stato degli Stati Uniti e in precedenza direttore della Cia

Il keynote d’apertura ospita l’intervento di Mike Pompeo, già Segretario di Stato degli Stati Uniti e in precedenza direttore della Cia, che affronta i temi della cooperazione internazionale e della sicurezza nel nuovo contesto geopolitico digitale. “L’Europa non può farcela da sola, non c’è questa possibilità – esordisce Pompeo, richiamando la necessità di mantenere saldo il legame con l’UE -. E se Europa e Stati Uniti decidessero di procedere separatamente, il fallimento sui temi cybersec sarebbe di proporzioni epiche”.
Nel suo intervento, Pompeo conferma quindi la solidità del rapporto tra Washington e Bruxelles sottolineando come le due sponde dell’Atlantico condividano “valori fondamentali ]…[”, pur a fronte di “divergenze e forme di competizione”. Il suo discorso pone al centro la minaccia rappresentata dai regimi autoritari, evidenziando che “il partito comunista cinese, insieme a Iran, Russia e Corea del Nord, sono impegnati a minare i risultati che hanno caratterizzato la civiltà occidentale, anche nel campo tecnologico”. Pompeo affronta poi uno dei temi chiave della due giorni: la questione dell’intelligenza artificiale come fattore geopolitico ed economico. “La corsa globale all’intelligenza artificiale sta già rimodellando gli equilibri del potere economico – spiega –. E la Cina investirà quest’anno più di quanto l’Europa farà in un decennio, una sproporzione che influenzerà i rapporti di forza mondiali”. 
Sul piano politico però torna anche una critica all’eccesso di regolamentazione comunitaria: “Serve meno burocrazia da Bruxelles, che oggi limita la capacità dell’Europa di crescere e innovare alla velocità necessaria”. Da qui l’invito anche a premiare gli innovatori per la creazione di un ecosistema in grado di sostenere la competitività tecnologica del continente.

Ivano Gabrielli
Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni

Propone invece una prospettiva del tutto operativa ed ancorata ai bisogni del Paese, Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che concentra l’analisi sulla necessità di integrare prevenzione e protezione nel contrasto alle minacce digitali. “Oggi la cybersecurity si misura su un terreno nuovo, in cui ogni utente rappresenta un potenziale punto di ingresso per un attacco” spiega il direttore, che evidenzia anche come l’aumento delle superfici di attacco renda necessaria una risposta più coordinata. Serve allora “coniugare la logica della cybersecurity a quella della sicurezza antifrode”, soprattutto alla luce della crescita dei reati digitali che interessano cittadini e imprese. Secondo Gabrielli bisogna di fatto proseguire quel lavoro già iniziato, già tema della convention e oggetto di attenzione nei report degli analisti, secondo cui è fondamentale rafforzare le partnership pubblico-private e “adeguare il quadro normativo per il contrasto alle frodi online, al pari di quanto già previsto per gli attacchi informatici”.

Christiane Kirketerp de Viron
Christiane Kirketerp de Viron, Acting director for Cybersecurity and Trust di DG Connect, Commissione Europea

L’intervento rimarca quindi come la prevenzione resti la leva più efficace per ridurre l’impatto economico e sociale degli incidenti cyber, che sempre più spesso colpiscono settori critici come finanza, energia e pubblica amministrazione.
Nel corso della giornata inaugurale si alternano poi rappresentanti del mondo accademico, industriale e politico impegnati nello sviluppo di tecnologie per la protezione dei dati e la risposta agli incidenti. Tra gli altri, anche Christian Kirketerp de Viro, Acting director for Cybersecurity and Trust di DG Connect dipartimento della Commissione Europea impegnato a sostenere, finanziare e regolare le tecnologie digitali e di frontiera per rafforzare la sicurezza. Nutrita la rappresentanza dei vendor tra cui Palo Alto Networks, Eset, Ibm, Dgs, Check Point Software Technologies, Cyber Guru, Qualys, Sophos, Ntt Data Italia, ManageEngine, Zscaler, CrowdStrike, Engineering S3K, Fortinet, Eset, testimoni dell’impegno del settore privato nel rafforzamento delle capacità di difesa e nella collaborazione con le istituzioni europee. Il tema della cooperazione emerge come filo conduttore trasversale della due giorni. L’incremento di attacchi a infrastrutture critiche e supply chain trova tutti concordi sul bisogno di un dialogo costante tra imprese, istituzioni e organismi di difesa. Cybertech Europe, in questo senso, rappresenta un punto d’incontro per discutere l’evoluzione delle politiche di sicurezza e delle pratiche operative in un contesto europeo che punta a coniugare autonomia strategica e collaborazione internazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: