Arriva dalla Commissione europea una stangata di quasi un miliardo di euro per Qualcomm, uno tra i maggiori produttori di semiconduttori e chip alla base di moltissimi prodotti per l’industria mondiale della telefonia mobile.

Si tratta nel dettaglio di una multa di 997,4 milioni di euro, pari al 4,9% del fatturato di Qualcomm nel 2017, ovvero 22,3 miliardi di dollari, per un’infrazione durata oltre cinque anni e mezzo ed arrivata a conclusione di un’indagine avviata il 16 luglio 2015. L’accusa di Bruxelles è di abuso di posizione dominante tra il 2011 e il 2016, periodo durante il quale il gruppo di San Diego avrebbe garantito miliardi di dollari ad Apple perché non si avvalesse della concorrenza.

Margrethe Vestager, commissaria europea alla Concorrenza
Margrethe Vestager, commissaria europea alla Concorrenza

Qualcomm ha illegalmente tenuto fuori i suoi rivali dal mercato per oltre cinque anni”, spiega la Margrethe Vestager, commissaria europea alla concorrenza, sottolineando come questa pratica abbia negato sia ai consumatori che alle altre società concorrenti “la possibilità di competere in modo efficace indipendentemente dalla qualità dei loro prodotti”.

La posta in gioco era notevole; nel mirino della Commissione Ue ci sono infatti i microchip che consentono a smartphone e tablet di collegarsi alla rete cellulare utilizzati sia per la trasmissione di dati e voce. Di queste componenti fondamentali Qualcomm è stata pioniera ed è oggi il più grande produttore al mondo e nel periodo sotto accusa deteneva oltre il 90% di quota di un mercato.

Secondo le valutazioni di Bruxelles, nel 2011, Qualcomm avrebbe fatto un accordo con Apple, impegnandosi a versarle somme significative a condizione che si approvvigionasse esclusivamente da lei per i chip dei suoi iPhone e iPad. Nel 2013 l’accordo sarebbe stato poi esteso al 2016 prevedendo lo stop immediato dei pagamenti se Apple avesse scelto un fornitore alternativo ma con l’ulteriore obbligo per la società della Mela di restituire a Qualcomm la gran parte dei pagamenti ricevuti in passato.

Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm
Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm

Qualcomm rifiuta le accuse e le relative valutazioni, annunciando che farà immediatamente ricorso al Tribunale dell’Unione europea. “Siamo certi che l’accordo non violasse le norme antitrust dell’Unione europea né pregiudicasse il mercato né danneggiasse i consumatori europei – dichiara Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm -. Crediamo che ci siano gli estremi per un riesame del caso e inizieremo subito l’iter dell’appello”.

Quella arrivata ora da Bruxelles non è la prima stangata per Qualcomm: già nel 2015 la società aveva pagato una multa di 975 milioni di dollari per aver violato una legge antimonopolistica cinese e nel dicembre 2016 era stata multata per pratiche anticompetitive in Corea del Sud per 854 milioni di dollari. Inoltre, proprio con Apple, dopo gli accordi di partnership di cui scriviamo, si è è arrivati a uno scontro a colpi di accuse sui brevetti. Una serie di vicende che arrivano in un momento già decisivo per Qualcomm, che è oggetto delle mire della rivale Broadcom che ha messo sul piatto 105 miliardi di dollari per un’offerta respinta dalla società perchè considerata ostile.

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