L’elettricità è destinata a diventare la principale fonte di energia nei consumi finali; il suo utilizzo sempre più sostenibile ed economico porterà via via alla decarbonizzare dei settori più inquinanti dell’economia e ad un miglior uso delle risorse ad oggi disponibili.
E’ questa la sintesi di quanto emerso dal rapporto Electrify 2030, presentato nei giorni scorsi nell’ambito del Forum di Cernobbio e realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel X e Fondazione Centro Studi Enel in qualità di partner scientifico.
“Il settore energetico vive un periodo di profonda trasformazione, influenzato dal progresso tecnologico che sta rivoluzionando il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia – commenta Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel -. Il calo del costo delle energie rinnovabili ha come prima conseguenza la riduzione del prezzo dell’elettricità che, sempre più sostenibile ed economica, è destinata a diventare la principale fonte di energia nei consumi finali. A fronte di una generazione sempre più rinnovabile, la progressiva penetrazione del vettore elettrico permetterà non solo di decarbonizzare i settori più inquinanti dell’economia, ma anche di utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione”.
Cresce il livello di elettrificazione
L’Italia registra oggi un livello di elettrificazione del 21%, con un trend in crescita costante che vede la quota arrivare al 24%-30% entro il 2030. Così come il fatturato generato, attualmente di 420 miliardi di euro, è stimato crescere al 2030 tra ulteriori 102,4 e 456,6 miliardi di euro.
Tra il 1990 e il 2016 l’elettrificazione è aumentata a livello europeo dal 17% al 22% e italiano dal 17% al 21% e gli scenari delineano un ulteriore potenziale raggiungibile nel 2030, quantificato in un aumento tra 3 e 9 punti percentuali sia per Europa sia per Italia.
e-Mobility, edifici e industria i settori core
In Italia, la filiera industriale complessiva è potenzialmente costituita da circa 17.000 imprese con oltre 320.000 dipendenti e un fatturato di circa 80 miliardi di euro.
In particolare, la crescita più elevata è prevista nel settore dei trasporti, con proiezioni di rialzo dall’attuale 2% ad un range compreso tra il 5% e l’8%. Si stima un forte aumento anche per l’elettrificazione degli edifici, valutato dal 26% al 32%-34%.
Il settore industriale è previsto in crescita dalla quota attuale del 35% ad un potenziale stimato in 2-4 punti aggiuntivi.
I trasporti rappresentanto pertanto per l’Italia il settore dalle migliori prospettive e se si tiene conto della filiera allargata della e-Mobility, si arriva a individuare circa 160.000 imprese potenzialmente coinvolte, con oltre 820.000 occupati.
Le tecnologie di elettrificazione in grado di generare una maggiore ricaduta economica per i segmenti Edifici e Industria (tra 135 e 326,5 miliardi di euro al 2030) si dimostrano: le pompe di calore, le luci al LED, i sistemi elettrochimici di accumulo, il motore elettrico, l’elettronica di potenza, i sistemi di gestione dell’energia.
Priorità, ridurre le emissioni di CO2
In linea con le priorità all’agenda mondiale, lo sviluppo dell’elettrificazione, oltre ad rivestire grande importanza sul piano industriale, svolge soprattutto un ruolo determinante nella riduzione delle emissioni di CO2 e nella mitigazione dell’impatto complessivo delle attività umane sull’ambiente. Se generata da un mix bilanciato con una quota rilevante di rinnovabili, l’elettricità, permette infatti di ridurre le emissioni di CO2, puntando a contrastare il loro impatto: i dati dicono che le emissioni di gas serra crescono costantemente a livello globale ed hanno toccato nel 2016 i 58.710 milioni di tonnellate di CO2, con un incremento del 62% rispetto al 1990.
Tutto deve pertanto andare in questa direzione con una maggiore focalizzazione nella diffusione della mobilità elettrica, la promozione dell’efficienza energetica, il rafforzamento della collaborazione tra imprese e ricerca, il potenziamento delle competenze nazionali per le tecnologie elettriche di frontiera, la diffusione della consapevolezza relativa ai benefici dell’elettrificazione.
In questo contesto, il Gestore del Sistema di Distribuzione (GSD) può fungere da fattore abilitante, sostenendo lo sviluppo tecnologico e l’investimento associato. Dal punto di vista legislativo e regolamentare, sottolinea la ricerca, si dovrebbe infatti incentivare adeguatamente l’investimento di cui il GSD necessita per la propria rete, sia in termini di digitalizzazione che di rinnovo, impegnandosi a gestire l’integrazione sempre crescente di rinnovabili, la diffusione di un’estesa rete di infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici e una maggior quota di elettricità sul consumo energetico finale. Necessario infine definire regole e responsabilità dei vari operatori di rete (GST e GSD), in linea con il quadro normativo europeo.
“Gli ultimi dati sui cambiamenti climatici e sulle emissioni di gas serra nel mondo dimostrano che il paradigma energetico tradizionale, basato sulla produzione di energia solo da fonti fossili, non è più perseguibile. In questo contesto, il vettore elettrico ha le potenzialità per diventare il vettore energetico del futuro – afferma Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House – Ambrosetti -. L’elettrificazione rappresenta soprattutto un’opportunità industriale senza precedenti, con l’attivazione di nuove filiere industriali, la creazione di nuovi posti di lavoro e lo stimolo agli investimenti”.
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